A cena con il capo: come sopravvivere?

Il capoufficio e il suo invito a cena: come sopravvivere all'imbarazzo? Ecco qualche consiglio.

Il capoufficio potrebbe presentarsi con un improvviso invito a cena: che fare? L’imbarazzo si fa ingestibile, tuttavia, cenare con il capo potrebbe essere un modo per mostrare altri lati del proprio carattere e per sperare in una promozione.

L’invito a cena da parte del capoufficio può avere diversi significati: il capo potrebbe voler conoscere meglio un nuovo dipendente o continuare a parlare con lui di un progetto lavorativo che si sta seguendo assieme; la cena potrebbe essere intesa anche come una ricompensa, un modo per complimentarsi con il dipendente di un lavoro ben fatto.

Per questo non bisogna entrare nel panico se il capo ci ha invitati a cena. Certo, l’imbarazzo deve essere tenuto a freno: pertanto, meglio premunirsi e cercare di affrontare la cosa nel modo giusto. Innanzitutto bisogna armarsi di due elementi fondamentali: pazienza e tatto. Bisogna essere pazienti per poter sembrare tranquilli e passare la serata nel modo più semplice possibile. Inoltre, bisogna avere tatto, essere educati e riflettere bene ogni volta che si dirà qualcosa.

In primo luogo bisogna guardare il lato positivo della cena: anche se si è stanchi e ci si vorrebbe rinchiudere in casa a rilassarsi, si sta pur sempre affrontando una cena, non una guerra, né una delicata riunione di lavoro. Le cene, anche se di lavoro, avvengono fuori dell’ufficio: e questo aiuterà a rilassare gli animi e a rendere meno formale il tutto.

Una volta a cena, per accorciare le sofferenze, si può dire al capo che non ci si potrà fermare troppo a lungo per un impegno precedentemente preso. Senza fare nulla di corsa, bisogna pianificare il tempo affinché si possa mangiare in modo tranquillo e affinché le chiacchiere non si trascinino troppo a lungo. Se si è deciso di andar via dal ristorante alle undici di sera, entro quell’ora si deve aver risolto tutto, compresi i discorsi: importante è che proprio la chiacchierata non diventi troppo lunga, altrimenti sarà davvero imbarazzante.

Di sicuro il nodo da sciogliere è questo: parlare con il capo e trovare un argomento interessante. La discussione deve essere semplice da condurre. Come fare allora? Basta iniziare parlando dall’argomento “famiglia“. Una semplice frase può aiutare a risolvere l’intera discussione – ad esempio: “Ho lasciato i bambini a casa con mio marito.” E poi cercare di coinvolgere il capo: “Lei ha figli?”. Ovviamente, il tono deve essere leggero e non bisogna dare l’idea che ci si sta lamentando.

Se il discorso prende piede, allora sarà tempo di trovare un terreno comune e argomenti condivisi: a questo punto potrebbe diventare facile parlare di film, musica, libri cercando di condividere le passioni. Questo permetterà di vedere il capo in maniera più “umana”: a sua volta, il capo potrebbe conoscere lati sconosciuti del suo dipendente.

Infine, mai dimenticare la buona educazione e le lusinghe. Ma non bisogna cadere nell’esagerazione o in frasi melensi, fini a se stesse: basta ricordare che di fronte a sé si ha pur sempre il capo, un superiore che deve giudicare. Trattarlo con educazione, lanciando qua e là qualche complimento accettabile, di sicuro non guasta.

Fonte: eHow

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