A scuola la popolarità conta più dei voti

Il vero fattore di stress per i ragazzi è l'approvazione sociale, non i voti degli insegnanti. L'effetto loser è una realtà anche in Italia.

Essere considerati dei perdenti, non avere abbastanza amici nella scuola e soprattutto su Facebook. Le preoccupazioni dei ragazzi sono molto diverse da quelle immaginate dai genitori: il dramma non è il brutto voto, ma la disapprovazione del gruppo dei pari.

Essere dei loser (perdenti) è sempre stato l’incubo dei teenager americani. Ma evidentemente la cultura popolare che ha tradotto questi atteggiamenti in tutto il mondo – pensiamo al film cult Napoleon Dynamite, oppure alle tremende Mean Girls di una giovane {#Lindsay Lohan} – ha prodotto i suoi effetti anche in Italia, dove sono sempre più diffusi i casi di stress da impopolarità nei più giovani.

Uno studio dell’Università di Chicago ha cercato di misurare questo stress da brutta figura con i compagni (perché degli insegnanti gliene importa poco), che ha una natura completamente narcististica e non più valoriale: mi vergogno di non essere all’altezza delle aspettative degli altri, ai modelli in voga. Per farlo, i ricercatori hanno messo in relazione le performance di una prova di matematica con il livello di cortisolo nella saliva, segno inequivocabile dello stress.

Risultato? Negli studenti sicuri di sé, lo stress aiuta a raggiungere i risultati; in quelli sfiduciati l’esito del compito è peggiore rispetto alla preparazione oggettiva. Insomma, come spesso ci è capitato di intuire ai tempi della scuola, ci sono ragazzi che si nutrono di competizione, altri che soffrono un contesto che li opprime. E magari hanno studiato allo stesso livello.

I fattori che determinano questa sofferenza sono noti: dal più semplice, come la timidezza, a quello più grave, il bullismo. Lo stress da impopolarità agisce dunque nella mente dei ragazzi al punto di modificare i loro voti, in una spirale senza fondo.

Eppure, c’è un metodo semplice per evitare l’effetto loser: scrivere un quarto d’ora prima dell’esame le nostre paure. Metterle davanti a noi su un foglio bianco a quanto pare neutralizza le angosce e permette di ristabilire un equilibrio per cui quando le nostre ghiandole surrenali pomperanno adrenalina, cortisolo e altre droghe naturali, invece di mandarci in tilt ci daranno una marcia in più.

Ma senza una buona integrazione col gruppo, senza l’appoggio dei pari e la capacità degli adulti di individuare i problemi, sarà difficile uscire dal giudizio imposto dai popular.

Fonte: Psycnet.apa

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