I bambini, come sappiamo, sono spesso soggetti a malattie respiratorie e malanni di stagione, come raffreddore e tosse; per ovviare ai fastidi procurati da queste infezioni i genitori ricorrono spesso all’aerosol, che è certamente uno strumento molto utile per alleviare il disagio nei piccoli e aiutarli a respirare meglio.

Tuttavia, occorre fare un po’ di chiarezza, e non pensare che l’aerosol sia la panacea di tutti i malesseri; se in alcuni casi è infatti un aiuto prezioso per far passare il malanno, in altri il suo utilizzo si rivela praticamente del tutto inutile, per questo è importante sapere quando e come usarlo, nei modi e nelle occasioni corrette.

Quando serve (e quando no) l’aerosol per i neonati?

I vantaggi dell’aerosolterapia sono ormai noti: grazie alla nebulizzazione attivata dall’apposito dispositivo per aerosol, il principio attivo contenuto nella miscela si distribuisce velocemente e direttamente nelle vie respiratorie fino a raggiungere i bronchi; in questo modo la risposta dell’organismo alla terapia è molto più veloce e di conseguenza anche la guarigione. Questo, nella maggior parte dei casi, vuol dire trattamenti più brevi, posologia ridotta e meno effetti collaterali.

Tuttavia, l’efficacia delle soluzioni vaporizzate attraverso questi mini-compressori che scompongono i liquidi in piccolissime goccioline è scientificamente dimostrata solo in alcuni casi e per affrontare o prevenire determinate patologie respiratorie.

Come abbiamo specificato poc’anzi, quindi, l’aerosol non è il rimedio universale contro tutti i malanni: per quanto rapida, indolore e sicura, l’aerosolterapia ha un’efficacia dimostrata per il solo trattamento specifico di alcune patologie bronchiali.

Andando più nel dettaglio, possiamo dire che l’aerosol è consigliato nei casi di:

È invece del tutto inefficace nei casi di

  • raffreddore;
  • sinusite;
  • mal di gola;
  • tosse;
  • naso chiuso;
  • mal di orecchie;
  • altri tipi di asma.

In queste circostanze, infatti, l’aerosol può addirittura rivelarsi controproducente, visto che tende a seccare le mucose, favorendo la colonizzazione batterica.

Aerosol neonati: come fare

Oltre al “quando” usare l’aerosol, è importante anche sapere come usarlo, ovvero come prepararlo. Generalmente i kit che si trovano in commercio sono composti da:

  • compressore;
  • tubicino;
  • distanziatore;
  • mascherina;
  • pipetta da nasino e altri accessori.

Per farlo dobbiamo prima di tutto assemblare tubi di raccordo, ampolla e maschera, dopodiché facciamo aderire la mascherina – il dispositivo più indicato per i bambini – al viso del piccolo, in modo che copra naso e bocca; con una siringa monouso iniettiamo nell’ampolla la soluzione fisiologica e quindi il farmaco che si vuole somministrare, ovviamente prestando molta attenzione al rispetto delle quantità prescritte.

In genere il totale del liquido contenuto nell’ampolla deve essere di 3 ml.

A questo punto si può azionare il dispositivo, nebulizzando il farmaco a vuoto per circa 15 secondi. L’aerosol al neonato può essere fatto fatto anche con l’ausilio di bombolette spray reperibili in farmacia che nebulizzano in pochissimi istanti la medesima quantità di farmaco che l’apparecchio vaporizza in circa 15 minuti. Nei bambini più piccoli, queste soluzioni presentano indubbi vantaggi, primo fra tutti la rapidità e l’immediatezza della terapia.

Utilizzando i dispositivi tradizionali, invece, è opportuno scegliere l’apparecchio giusto e fare attenzione che la dimensione delle particelle nebulizzate sia compresa tra 0,5 e 5 micron. Lo strumento da aerosol migliore per i neonati, in particolare, è quello a ultrasuoni. Si tratta di un tipo di dispositivo certamente più costoso, ma meno rumoroso e decisamente più rapido ed efficiente.

Aerosol per neonati: i migliori da acquistare online

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1. FEELLIFE Aerosol Portatile per Bambini e Adulti

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  • Nebulizza 1.5 ml in 5 minuti
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