Davide Scabin, Chef del ristorante pluripremiato Combal.zero di Rivoli (To), per celebrare l’inaugurazione del progetto di Tavole Accademiche dell’Unisg, tiene una conferenza agli studenti, nella quale racconta la sua filosofia creativa, e descrive il suo percorso che è difficile definire con una frase unitaria perché è in continua evoluzione.

Ritenuto da molti, una delle punte d’eccellenza dello stile della cucina italiana del mondo, Davide, è stato uno dei più avanzati innovatori dei modelli di cucina, ha inventato tendenze, stili e pensieri, legati dalla creatività al food design, campo in cui è stato un pioniere.

Il grande Chef si dice orgoglioso e onorato di essere qui e subito è sommerso dalle domande curiose degli studenti. Una domanda in particolare ha solleticato gli animi degli ascoltatori.

La domanda era: “In senso filosofico cosa pensi di MasterChef? più precisamente cosa pensi della trasformazione che ha avuto la figura del cuoco, e del fatto che oggi lo chef è l icona della gastronomia?”

Scabin, prontamente accetta la provocazione, e sogghignando risponde : “Oggi gli chef sono icone della gastronomia perché sono dei sex symbol” e ridendo dice “non io”; poi ritorna serio e afferma che lui appoggia questo tipo di trasmissioni; sostiene che si sta inflazionando sull’immagine televisiva del cuoco, ma che queste trasmissioni aiutano a ricoprire il buco aperto nella fine degli anni ‘90 da Gambero rosso channel; trasmissione che dava spazio solo a preparazioni culinarie particolari, irripetibili a casa e preparate da chef che si erano rinchiusi in torri d’avorio; e così si era perso il contatto con la casalinga. Il rapporto con la donna di casa si era arrestato col programma  “A tavola alle 7”  condotto da Gino Veronelli con Ave Ninchi nel lontano 1976 in onda sulla rai.

Secondo Davide Scabin, è ora che i grandi chef scendano dalle loro torri e tornino a parlare direttamente col pubblico, a comunicare la cultura gastronomica.

E se questo avviene grazie a programmi come i talent o degli show, allora tante grazie Joe Bastianich.

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