Dieta alcalina, quando dimagrire è tutta questione di pH

Qualunque cosa ingeriamo può avere pro e contro per l'organismo. Secondo la dieta alcalina, per stare bene, è importante alimentarsi favorendo i cibi basici o alcalini piuttosto che quelli acidi

L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale per il benessere generale dell’organismo e ogni alimento che introduciamo nel corpo ne è direttamente o almeno in parte responsabile, agendo in favore o contro il nostro equilibrio. Secondo la dieta alcalina, per esempio, per mantenere l’organismo in salute è importante privilegiare l’assunzione di alimenti alcalini o basici (frutta, verdura, ecc.) limitando, invece, quelli definiti “acidi” (carni, cereali, formaggi, ecc.)

E questo per ridurre l’acidità nel corpo e impedire la formazione di infiammazioni, disturbi o patologie ad essa collegate, migliorando il benessere generale dell’organismo.

Ma come funziona esattamente questa strategia alimentare, quali sono gli alimenti che aiutano il corpo a rimanere in salute e quali benefici o controindicazioni per l’organismo può avere la dieta alcalina? Scopriamolo insieme.

Dieta alcalina: come funziona?

Come visto, alla base della dieta alcalina non c’è tanto la quantità degli alimenti ingeriti, quanto invece la qualità e la tipologia dei cibi che si consumano. Un po’ come avviene per la dieta nutraceutica, dove gli alimenti vengono considerati come una vera e propria medicina per il corpo.

Nello specifico, questi, vengono divisi in due categorie: i cibi basici o alcalini e quelli acidi. La differenza tra le due categorie sta essenzialmente nel pH, ovvero il valore che indica il livello acido-basico di ogni alimento, che va da 0 a 14. E che è dato dalla concentrazione di idrogeno-ioni (H+) all’interno dei liquidi organici.

Più il valore si avvicina allo zero e più si avrà un valore di acidità elevato. Al contrario, invece, più il valore si avvicina a 14 e più l’alimento sarà basico o alcalino.

Un regime alimentare ideato dal naturopata Robert O. Young con lo scopo preciso di evitare che nel sangue si sviluppi una concentrazione troppo elevata di sostanze acide.

Quando nel corpo si innalza troppo il livello di acidità, infatti, possono insorgere delle conseguenze deleterie per la salute, alterando il benessere generale dell’organismo. Ecco, perché, secondo la dieta alcalina, preferendo cibi basici è possibile mantenere in equilibrio i livelli di acidità-alcalinità nel corpo (che deve avere un valore intorno al 7,35-7,45), favorendo la salute generale dell’organismo, prevenendo la comparsa di malattie o disturbi di vario genere e preservando il corretto svolgimento delle sue normali funzionalità.

Il tutto consumando una quantità giornaliera di cibi alcalini pari al 70-80% sul totale e il 20-30% restante di alimenti acidi. Ma quali sono esattamente i cibi basici o alcalini e quelli acidi consentiti nella dieta alcalina?

Alimenti e cibi consentiti nella dieta alcalina

Come detto, tra gli alimenti maggiormente alcalinizzanti ci sono la frutta e la verdura, la frutta secca e in generale i cibi di origine vegetale, meglio se consumati freschi, di stagione e crudi. Nello specifico, quindi, quando si parla di dieta alcalina, gli alimenti consentiti e consigliati da Robert O. Young o comunque da privilegiare sono, per esempio:

  • spinaci;
  • sedano;
  • cetrioli;
  • carote;
  • lattuga;
  • cavolini di bruxelles;
  • ravanelli;
  • cavolfiori;
  • funghi;
  • verza;
  • finocchi;
  • germogli di fagioli;
  • zenzero;
  • semi di finocchio o di cumino;
  • salvia;
  • rosmarino;
  • mandorle;
  • fichi secchi;
  • noci brasiliane;
  • datteri;
  • uvetta;
  • melone;
  • ananas;
  • limone;
  • albicocche;
  • uva;
  • banana;
  • avocado;
  • peperoncino di Cayenna;
  • quinoa;
  • miglio,
  • amaranto;
  • ecc.

Consentiti anche il pesce come salmone, trota, tonno e spigola, i cereali integrali e i fagioli.

Tra gli alimenti acidi, invece, (e quindi da limitare nella dieta alcalina) ci sono quelli di origine animale, come:

  • carne (soprattutto quella rossa);
  • salumi e affettati;
  • uova;
  • latte e formaggi;
  • grassi animali.

Ma anche:

  • legumi secchi;
  • pomodori;
  • riso raffinato;
  • cereali raffinati (meglio sempre quelli integrali);
  • prodotti da forno o di pasticceria;
  • caffè;
  • cioccolata;
  • cacao;
  • dolcificanti;
  • fritti.

Oltre poi alle bibite, gli alcolici, la birra e le spezie.

Da abbinare in menu preparati con cotture semplici (come nella dieta per la gastrite) e, nel caso di frutta e verdura, meglio se cruda e di stagione.

Dieta alcalina: esempio di menu settimanale

Vediamo, quindi, come potrebbe svilupparsi un “menu tipo” all’interno di una dieta settimanale equilibrata in stile “basico”. Fermo restando che la dieta alcalina, così come tutte le altre tipologie di diete, necessitano di un consulto medico e di indicazioni precise di uno specialista, riguardo la loro fattibilità e gli alimenti/dosi da consumare.

Lunedì

Colazione: latte vegetale con quinoa soffiata, e frutta fresca.
Spuntino: centrifugato di frutta.
Pranzo: insalatona con lattuga, cetriolo, avocado e mandorle.
Spuntino: frutta secca.
Cena: petto di pollo con insalata e patate bollite, condite con olio extravergine di oliva e aceto di mele.

Martedì

Colazione: muesli con latte vegetale e frutta fresca
Spuntino: frutta fresca
Pranzo: pesce al forno con cavoletti di Bruxelles, insalata con cetrioli. con olio di oliva e aceto di mele.
Spuntino: frutta fresca o secca.
Cena: minestra di riso integrale con fagioli, insalata mista.

Mercoledì

Colazione: fiocchi di avena con latte vegetale e frutta.
Spuntino: un frutto (per esempio banana).
Pranzo: spaghetti integrali con dadolata di verdure.
Spuntino: fichi o albicocche secche
Cena: quinoa con verdure cotte e crude.

Giovedì

Colazione: frullato di frutta fresca.
Spuntino: un frutto e una tisana.
Pranzo: insalata di avocado con cavolo, broccolo e semi vegetali misti, olio e limone
Spuntino: frutta secca.
Cena: orata al forno con patate dolci e insalata mista con ravanelli.

Venerdì

Colazione: smoothie ai frutti rossi e zenzero.
Spuntino: un frutto
Pranzo: risotto integrale ai funghi.
Spuntino: frutta secca.
Cena: quinoa con verdure saltate.

Sabato

Colazione: fiocchi di avena con latte vegetale e frutta.
Spuntino: frutti rossi.
Pranzo: branzino condito con olio e limone con verdure al forno e insalata.
Spuntino: noci di macadamia
Cena: minestra di verdura, legumi e riso integrale.

Domenica

Colazione: latte vegetale con quinoa soffiata, e frutti di bosco.
Spuntino: un frutto.
Pranzo: miglio con zucchine saltate e insalata di finocchi.
Spuntino: frutta secca a scelta.
Cena: vellutata di zucca.

Un menu variegato e ricco di alimenti alcalini che permettono al corpo di ottenere tutta una serie di benefici.

I benefici della dieta alcalina

I maggiori vantaggi che si possono raggiungere seguendo una dieta alcalina sono essenzialmente tre:

  • la perdita di peso: grazie all’introduzione in modo corposo di alimenti di origine vegetale che aiutano a disintossicare l’organismo e riducono la quantità di grassi ingeriti (secondo Young, anche se non ci sono studi a riguardo, questa dieta può portare un dimagrimento di 400 grammi al giorno, ovvero un chilo in due/ tre giorni);
  • l’aumento dell’energia generale, la concentrazione e la capacità di attenzione, grazie all’assunzione di molte vitamine e sali minerali;
  • il miglioramento della salute.

In particolare per quest’ultimo, secondo alcuni studi, sembrerebbe che seguire una dieta alcalina possa aiutare il corpo:

  • a livello cardiovascolare;
  • nella prevenzione di malattie croniche come ictus e ipertensione;
  • ad aumentare il magnesio nel corpo utile ad attivare la vitamina D;
  • a migliorare la salute delle ossa (e l’osteoporosi);
  • a ridurre l’atrofia muscolare;
  • a contrastare l’invecchiamento cellulare.

Oltre, poi, a ridurre la possibilità di infiammazioni nell’organismo causate da un eccesso di acidità nel corpo e che, secondo il suo ideatore, porterebbe anche una riduzione del rischio di malattie tumorali. Cosa che però, come evidenziato dall’Airc, non ha una dimostrazione scientifica a supporto.

Avvertenze

Ma attenzione. Nonostante nella dieta alcalina si dia molta importanza agli alimenti, non bisogna dimenticare che anche lo stile di vita influisce sulla salute e il benessere del corpo. Per questo pensare che solo l’alimentazione possa essere sufficiente per stare bene è un errore.

Nello specifico, in aggiunta ai cibi consentiti nella dieta alcalina è necessario:

  • dormire almeno otto ore per notte;
  • ridurre gli stress;
  • avere orari regolari;
  • praticare attività fisica moderata e costante.

Dieta alcalina: le controindicazioni

Proprio per come viene strutturata, poi, è bene dire che la dieta alcalina risulta piuttosto restrittiva e poco bilanciata. Soprattutto per la ridotta quantità di carboidrati e grassi essenziali previsti.

Per questo, pur essendo molto ricca di frutta e verdura utili al corpo, come ogni altra dieta non è mai consigliato eseguirla se non si ha l’approvazione del proprio medico che ne valuterà i pro e contro in base alle diverse peculiarità di ciascuno.

Fermo restando che, in ogni caso, la dieta alcalina non può essere seguita da chiunque. E in particolare deve essere evitata:

  • da chi soffre di problemi renali;
  • da soggetti ipertesi o che assumono dei farmaci risparmiatori di potassio (di cui sono ricchi gli alimenti basici o alcalini).

Ecco perché, prima di scegliere se optare o meno per questa tipologia di alimentazione, è fondamentale consultarsi con un esperto. Per poter prendersi cura del proprio corpo nel modo migliore e portare un benessere reale e duraturo all’organismo intero.

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