Dieta di mantenimento, come mantenere il peso forma in modo equilibrato e sano

Come fare per mantenere i chili persi durante la dieta in modo equilibrato e senza cadere in nuove tentazioni, vanificando gli sforzi fatti e il tempo dedicato? Ovviamente con una dieta di mantenimento. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Quando si parla di perdere peso, si pensa sempre che la fase più difficile sia quella della dieta vera e propria, fatta molto spesso di restrizioni e di un cambio di abitudini difficili da seguire. Quello che è importante sapere, però, è che di fatto la fase più complicata e per cui viene richiesto il massimo impegno, non è quello della dieta in questione ma il periodo successivo, quello dedicato al mantenimento degli obiettivi raggiunti. Ecco perché è bene seguire delle “regole”, una dieta di mantenimento appunto.

Capace di non far perdere ciò che si è raggiunto, evitando di riacquisire i chili persi e garantendo al corpo il massimo benessere possibile, la dieta di mantenimento non una dieta fai da te, quindi non può essere basata su ciò che si pensa possa far bene o inventata sulle orme del regime alimentare seguito precedentemente. Si tratta, invece, di una dieta strutturata e mirata a mantenere i risultati raggiunti e a consolidarli nell’organismo.

Ma vediamo meglio di cosa si tratta e come si esegue.

Cosa si intende per dieta di mantenimento?

Per prima cosa è bene chiarire cosa si intende per dieta di mantenimento. Come indica il termine stesso, scopo di questa strategia alimentare non è la perdita di peso (che dovrebbe essere già avvenuta con la dieta precedente) ma il suo mantenimento, introducendo di fatto un apporto calorico inferiore a quello richiesto dal proprio fabbisogno ma superiore a quello seguito durante la dieta vera e propria.

Uno step importantissimo da eseguire dopo il periodo di restrizioni appena concluso poiché il corpo necessita di ritornare alla “normalità” in modo graduale, progressivamente e senza eccessi, imparando come alimentarsi in modo corretto, come in una sorta di percorso di rieducazione alimentare.

Tutto questo in modo da poter proseguire in autonomia, mantenendo uno stile di vita volto al benessere e alla buona salute. Ma come fare, quindi, per non riprendere peso dopo la dieta?

Come non ingrassare dopo la dieta di mantenimento?

Come visto, principio di base della dieta di mantenimento è quello di aiutare il corpo a riabituarsi a un’alimentazione “normale” ma senza eccedere, rischiando di riprendere i chili persi. Normalmente, quindi, vengono consumate meno calorie rispetto a quelle realmente necessarie ma più di quelle consentite dalla dieta scelta in precedenza. Ma non solo.

Oltre a questo punto fondamentale, la dieta di mantenimento prevede anche tutta una serie di accorgimenti da seguire, per esempio:

  • lo svolgimento di una regolare e costante attività fisica, che aiuti a consumare eventuali calorie extra e a mantenere sempre attivo il metabolismo;
  • il mantenimento delle regolarità nei pasti, senza ritornare alle vecchie abitudini errate e senza saltare pasti per mancanza di tempo o voglia;
  • il consumo di una quantità corretta di proteine a ogni pasto, che aiutano a regolare la sazietà e favoriscono il corretto funzionamento del metabolismo;
  • alimentarsi in modo adeguato e salutare anche durante il fine settimana, senza considerarlo come una due giorni di libertà assoluta e di ritorno agli eccessi;
  • pesarsi con una certa regolarità (ma non tutti i giorni), per tenere sotto controllo le oscillazioni di peso ma senza che diventino un ossessione e valutare se il mantenimento sta avvenendo in modo corretto;
  • compilare giornalmente un diario alimentare in cui annotarsi cosa e quanto si è mangiato, le ore dedicate al sonno, l’attività fisica svolta, ecc.;
  • dedicare le corrette ore al sonno, almeno otto ore per notte;
  • imparare e gestire (o anche evitare) gli stress, inibendo la produzione di cortisolo che favorisce l’aumento di peso.

E ovviamente optando per una dieta di mantenimento mirata anche a seconda di quella che si è seguita precedentemente.

La dieta di mantenimento dopo i principali regimi

A questo proposito è bene fare qualche esempio, giusto per dare un’idea un po’ più precisa di quello che si intende con dieta di mantenimento mirata a seconda del regime alimentare da cui si arriva.

Dieta di mantenimento chetogenica

La dieta chetogenica è senza dubbio una delle più chiacchierate e seguite degli ultimi anni. Si basa sull’eliminazione o la forte limitazione dei carboidrati in favore delle proteine e dei grassi. Una volta superato il periodo di dieta, quindi, il mantenimento degli obiettivi raggiunti con queste restrizioni si avrà reintroducendo gradualmente alimenti come pasta e pane, ma optando per quelli a basso contenuto di carboidrati, riabituando il corpo piano piano a un’alimentazione più equilibrata con una sorta di dieta mediterranea chetogenica.

Dieta plank

Steso discorso vale per la dieta Plank, un regime alimentare basato anch’esso sull’eliminazione di carboidrati in favore delle proteine e che promette di far perdere circa 9 chili in sole due settimane. Ma come mantenere questi risultati? Seguendo una dieta di mantenimento specifica, che reintroduca il modo graduale sia i carboidrati che le fibre, verdure e frutta, che riprenda il consumo di olio di oliva e riduca l’apporto di proteine nell’arco della giornata.

Dieta proteica

Nella dieta proteica, che come indica il termine stesso ha un consumo maggiore di proteine a discapito di altri alimenti, si dovrà seguire un approccio simile. Scopo della dieta di mantenimento, infatti, è sempre quello di far riprendere al corpo le sue consuete abitudini, in questo caso reintroducendo i carboidrati in un solo pasto principale e in piccole dosi.

Dieta del minestrone

Ebbene sì, anche dopo la dieta del minestrone è necessaria una dieta di mantenimento, che rispetti il corpo e lo aiuti a ritornare a un’alimentazione normale. In questo caso si dovranno seguire tre fasi distinte: la prima settimana post dieta verrà introdotta sia la verdura che la frutta in grandi quantità, la seconda le proteine e la terza i carboidrati.

Dieta di mantenimento, esempio e schema

Alla base di qualsiasi dieta di mantenimento, ci deve essere il concetto di equilibrio, per far sì che il corpo possa avere tutti i principi nutritivi di cui necessita e che gli sono stati tolti o limitati precedentemente. Vediamo a questo punto come si potrebbe sviluppare una dieta di mantenimento sana e ben bilanciata, suddivisa in 5 o 6 pasti, i tre principali e 2 o 3 spuntini.

Lunedi

Colazione: latte scremato con cereali integrali.
Spuntino: frutta.
Pranzo: insalata di roso con pollo e verdure
Spuntino: frutta.
Cena: minestra di verdura, pane integrale tostato.

Martedì

Colazione: yogurt magro con frutti rossi e fiocchi di avena.
Spuntino: frutta.
Pranzo: pasta integrale con verdure saltate in padella e grana.
Spuntino: frutta.
Cena: branzino al forno con zucchine e finocchi.

Mercoledì

Colazione: latte con fette biscottate integrali e marmellata.
Spuntino: frutta.
Pranzo: cous cous con verdure miste in insalata.
Spuntino: frutta.
Cena: ceci con zucchine, pomodori secchi e spinacino.

Giovedì

Colazione: yogurt magro con frutta secca e fiocchi di avena.
Spuntino: frutta.
Pranzo: spaghetti do grano saraceno con verdure e feta.
Spuntino: frutta.
Cena: fesa di tacchino ai ferri con verdure bollite e crude.

Venerdì

Colazione: latte con fette pane integrale e marmellata.
Spuntino: frutta.
Pranzo: risotto allo zafferano e carciofi.
Spuntino: frutta.
Cena: frittata con spinaci, insalata e carote saltate.

Sabato

Colazione: yogurt magro con frutti rossi e fiocchi di avena.
Spuntino: frutta.
Pranzo: merluzzo con contorno di verdure miste a scelta e di stagione.
Spuntino: frutta.
Cena: minestra di verdure, riso e legumi.

Domenica

Colazione: latte con fette biscottate integrali e marmellata.
Spuntino: frutta.
Pranzo: gnocchi di zucca con cipolle e grana.
Spuntino: frutta.
Cena: polpo in umido, zucchine e broccoli.

Il tutto avendo cura di suddividere le calorie in 10-15 % per la colazione, 20-30% nel pranzo, 20-40% a cena e il restante tra i due o tre spuntini.

Gli errori da evitare in una dieta di mantenimento

Durante una dieta di mantenimento, sarebbe necessario evitare di cadere in tutta una serie di errori che possono andare a vanificare gli forzi fatti e i risultati raggiunti, per esempio:

  • ritornare ad alimentarsi come si faceva prima delle dieta;
  • ricominciare a mangiare dolci, cibi o bevande zuccherate, ecc;
  • dimenticarsi dell’attività fisica;
  • saltane i pasti;
  • non rispettare le percentuali caloriche indicate;
  • lasciarsi scoraggiare dopo uno sgarro alimentare, la dieta di mantenimento può essere ripresa immediatamente dopo;
  • cercare di anticipare i tempi dimenticandosi che ci vuole pazienza e tutto il tempo di cui necessita il vostro corpo.

Insomma, tutto ciò che avreste dovuto imparare nel corso della dieta stessa e che è molto facile dimenticarsi se manca la giusta motivazione. Ovvero il raggiungimento di un reale, concreto e duraturo benessere, sia per il corpo che per la mente.

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