Dress code in ufficio: cosa è ammesso e cosa no

Nuovo lavoro, nuovo look: ecco le regole base per vestirsi in ufficio evitando errori di stile imperdonabili.

Scegliere il look giusto per ogni occasione può rivelarsi un’impresa, tanto più se si svolge un lavoro d’ufficio che sottopone tutti i giorni agli sguardi attenti delle colleghe invidiose e dei propri capi. Quali sono le regole base per indossare sempre il capo giusto anche in ambito professionale?

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Esiste un preciso dress code da applicare in ufficio, una serie di suggerimenti su cosa è ammesso indossare e un prontuario dei capi di abbigliamento del tutto banditi. Ecco alcuni consigli di stile che aiuteranno ad acquisire sicurezza e autostima sul lavoro, evitando errori che potrebbero mettere a repentaglio la carriera.

1. Scegliere un abito che faccia sentire a proprio agio: un consiglio solo apparentemente scontato e in realtà fondamentale per evitare di sentirsi a disagio, fermo restando che non deve essere frainteso con l’invito a presentarsi in ufficio in tuta da ginnastica.

2. Professionalità non significa sciatteria: il look sul lavoro deve essere professionale, sobrio, curato. Tutti aggettivi che non ne escludono un altro altrettanto importante: femminile.

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3. Via libera ai capi a buon mercato, ma con riserva: per creare uno stile sobrio e professionale non è necessario spendere un capitale. Ok agli abiti low cost, senza però dare l’impressione di non aver curato il look fin nei minimi dettagli.

4. Il guardaroba perfetto non si costruisce tutto in una volta: quando si inizia un nuovo lavoro ci si lascia spesso andare allo shopping sfrenato per riempire l’armadio di capi da indossare in ufficio. Niente di più sbagliato, meglio acquistare solo pochi abiti “base” (pantaloni, una gonna, una giacca e un paio di scarpe) e successivamente ponderare le altre spese valutando l’ambente dall’interno.

5. Evitare i jeans: nel dubbio se indossare o meno un paio di comodi jeans in ufficio, è sempre meglio limitare questo tipo di abbigliamento al “casual friday”, se ovviamente previsto in azienda.

6. Evitare il jersey: nonostante sia un tessuto economico e comodo, il rischio di sembrare sciatte è dietro l’angolo.

7. Dilemma tacchi: via libera alle scarpe col tacco in ufficio, che non necessariamente devono essere scomode, troppo alte e a rischio slogature. Tacchi medi o bassi, comodi e giovanili sono un’ottima via di mezzo.

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8. Bandire le scarpe aperte: il dress code per l’ufficio, in tutte le stagioni, non prevede sandali o scarpe aperte, fatta eccezione per le piccole aperture sulla punta. Un sacrificio in estate ma certamente un chiaro segno di stile.

9. Capitolo collant: in questo caso non esiste una regola fissa. Se i collant sono d’obbligo per le donne che lavorano in uno studio legale, non sono tuttavia indispensabili in altri ambienti di lavoro. In ogni caso meglio puntare sulle tonalità nude look, oppure sul nero in inverno, in grado di sfinare la figura donando eleganza in ogni occasione.

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