Guadagno o soddisfazione personale: cosa scegliere?

Meglio un lavoro noioso ma ben pagato oppure uno soddisfacente ma non dal punto di vista remunerativo? Ecco come orientarsi.

Nel mondo delle fiabe ogni essere umano adulto ha una vita perfetta e una carriera lavorativa appassionante e soddisfacente, sia dal punto di vista della realizzazione personale che da quello economico.

Nel mondo reale invece, diviene sempre più difficile realizzare un obiettivo di questo tipo dato che, soprattutto in un periodo di crisi globale, trovare il lavoro ideale (ma anche trovare un lavoro qualunque) è definibile come una vera e propria utopia.

Spesso, infatti, le nostre più alte aspirazioni si rivelano difficilmente realizzabili, oppure ci portano a lavorare con molto sacrificio per un compenso economico scarso. Meglio allora optare per mestieri meno gratificanti ma economicamente più soddisfacenti o persistere lungo la via romantica dei sogni nel cassetto?

Per poter fare la scelta giusta occorre analizzare la propria situazione in base ad alcuni parametri fondamentali. Il primo passo è capire cosa rappresenta il {#lavoro} per noi: è solo una fonte di sostentamento oppure è un aspetto importante della vita personale?

La risposta a questa domanda è determinante per definire la condizione emotiva individuale di partenza, anche se questa viene poi subordinata alla concreta situazione di vita di ogni donna. Una madre single con figli a carico ad esempio, sarà quasi sicuramente orientata verso una scelta che va ad appannaggio del guadagno economico maggiore, tralasciando l’aspetto della gratificazione personale e della realizzazione delle proprie passioni.

Una donna nubile, senza figli e con un buon conto in banca, potrà invece permettersi di non accontentarsi di quello che trova e sarà molto più libera nelle scelte lavorative che fa. A tutto questo va poi a sommarsi la propria indole caratteriale, che determina il grado di importanza che il lavoro assume nella quotidianità.

Per molte persone il lavoro costituisce una parte fondamentale della vita, che spesso invade anche il tempo libero al punto di condizionare addirittura la propria identità personale. È fondamentale dunque analizzare la situazione e rispondere con onestà ad alcune domande per capire se ne vale realmente la pena.

1. La paga è sufficiente (anche se non abbondante)?
2. Sto utilizzando le mie competenze e capacità sul lavoro?
3. Ho prospettive di crescita e miglioramento?

Un aspetto importante della valutazione è costituito inoltre dall’ambiente lavorativo:

1. Vado d’accordo con i colleghi?
2. Mi piace la politica aziendale?
3. Faccio un lavoro adatto alla mia personalità?
4. L’ambiente di lavoro è sereno e confortevole?

Se le risposte a queste domande sono nel complesso positive, allora vorrà dire che si è sulla strada giusta. Se invece il questionario definisce un quadro negativo, sarà bene riflettere su come intervenire sugli aspetti concreti che appesantiscono la propria situazione lavorativa.

Fonte: Single Minded Women

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