Latte artificiale, guida alla scelta

Le mamme che non possono allattare nei primi mesi sono costrette a ricorrere al latte artificiale. Sul mercato ne esistono diversi: ecco come sceglierlo.

Sono molte, in Italia, le donne che fanno uso di latte artificiale per allattare il proprio neonato. Quelle che allattano esclusivamente al seno il proprio bambino, nei primi sei mesi di vita, sono circa il 42%. Ricorrere al latte artificiale, alle prime difficoltà, è ormai diventata una prassi nonostante l’allattamento al seno sia il primo passo per garantire la salute pubblica.

Il latte materno è l’alimento naturale per i bambini, l’unico che permetta di raggiungere il massimo potenziale biologico: nutre in modo completo e protegge da molte malattie ed infezioni. Per questo motivo, Oms, Unicef e da noi il Ministero della Salute da anni mettono in atto politiche a favore dell’allattamento al seno.

Fatta però salva la campagna di sensibilizzazione, per alcune madri che non possono allattare, il latte artificiale è l’unica soluzione: si cresce bene comunque, malgrado il costo sostenuto.

Sul mercato si trovano molti prodotti, diversi per qualità e prezzi. Ecco allora una breve guida alla scelta, per tentare di districarsi nella giungla delle proposte.

  • Esistono due tipi di latte artificiale: il latte in polvere da ricostituire e il latte già liquido. La differenza, che non si può colmare, è quella tra latte materno e latte adattato. Per il resto, le varie marche offrono prodotti simili.
  • Secondo la severissima normativa italiana ed europea sul latte per neonati non si possono utilizzare Ogm e sono molto bassi i livelli tollerati di residui di inquinanti fitosanitari (pesticidi).
  • La normativa europea del 2006 stabilisce, inoltre, l’etichettatura e la composizione del latte artificiale.
  • La scelta deve essere fatta dal pediatra, perché la prescrizione del latte artificiale è un atto medico. Il latte artificiale andrebbe infatti scelto insieme al pediatra che seguirà il bambino durante tutte le varie fasi della crescita. Compito del pediatra è quello di prescrivere il tipo di latte artificiale in base alle esigenze del lattante, spiegando ai genitori quali sono le caratteristiche di quel determinato latte artificiale e perché è più idoneo per quel neonato.
  • In etichetta deve essere chiara la distinzione tra latte per lattanti (fino a sei mesi) e latte di proseguimento, per bambini più grandi: due tipi che non bisogna confondere.
  • I produttori vantano talvolta in etichetta alcuni ingredienti speciali, non obbligatori per legge, ma consentiti. Alcuni ingredienti facoltativi possono essere utili; mentre i prebiotici e i probiotici non sono consigliati.
  • Il latte artificiale può essere acquistato nei supermercati, nei negozi per bambini e nelle farmacie. I prezzi variano a seconda del luogo in cui il latte è venduto: i negozi per bambini sono spesso più cari anche delle farmacie; il più conveniente è in generale il supermercato.
  • In generale il latte liquido è più caro di quello in polvere, a parità di marca. È il prezzo da pagare per la maggiore comodità di utilizzo: è già pronto e basta scaldarlo a 37°C.
  • I prodotti di marca come spesso accade costano più degli altri indipendentemente dal canale di vendita. Il prezzo, tuttavia, non è un indicatore certo di qualità.
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