Diffusissimo e sempre di tendenza è il piercing alla lingua, un accessorio che, come altri “buchi” sul corpo, è passato da essere un simbolo di ribellione a un modo per decorare, che risulta sensuale ed elegante. L’usanza di forarsi la lingua deriva da tradizioni molto antiche, principalmente da ragioni religiose.

Il piercing alla lingua moderno invece è nato intorno agli anni ’80 negli Stati Uniti. Riguardo il piercing alla lingua si sentono opinioni diverse e tanti luoghi comuni, ma non tutti sono veri. Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere sul tongue piercing, comprese risposte a 5 domande diffuse e 4 miti da sfatare.

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Piercing alla lingua: come si fa?

Il piercing alla lingua è ormai uno dei più comuni, pertanto non è difficile trovare professionisti a cui rivolgersi. È fortemente sconsigliato il fai da te, poiché la bocca è una zona molto delicata quando si tratta di batteri, germi e infezioni. Inoltre la lingua è composta da una ricca rete capillare, ed è essenziale fare estrema attenzione a dove si buca. Di conseguenza, è importante rivolgersi a un piercer, che per prima cosa esamina la lingua e comprende dove è sicuro forare, e disegna un puntino.

Se il punto selezionato è in linea con le preferenze del cliente, il piercer fa estrarre la lingua il più possibile in modo da prenderla con il forcipe, una pinza con le estremità piatte e aperte, che la tiene ferma e circonda il puntino. Per fare il buco utilizza un ago a cannula sterilizzato, di seguito infila la barretta e sfila l’ago, in modo che il piercing risulti inserito nel foro. Successivamente il piercing viene chiuso in entrambe le estremità con le palline.

Questo movimento deve essere rapido in modo che l’ago rimanga il meno possibile nella lingua. L’operazione può essere svolta partendo dalla parte superiore della lingua o da quella inferiore, a seconda della scuola di pensiero del professionista. Viene applicato inizialmente un piercing in materiale anallergico leggermente più largo di quello che si userà poi, perché la lingua tende a gonfiarsi i primi giorni.

Tipologie di piercing alla lingua

piercing alla lingua
Fonte: Pinterest

Nonostante il piercing alla lingua più conosciuto sia quello classico, ne esistono diverse tipologie, ognuna con un suo nome. Il piercing classico viene chiamato anche, dall’inglese, tongue Piercing, con la barretta verticale al centro della lingua. Altre tipologie sono:

  • Marley Tongue Web, che consiste nell’effettuare il foro nel frenulo che collega la parte inferiore della lingua con la base della bocca. In questo caso la foratura è meno dolorosa, perché questo piccolo lembo di carne è poco irrorato di sangue. Tuttavia è molto delicato, e bisogna quindi fare attenzione affinché non si rompa. Viene usato solitamente il piercing con barretta curva, per farlo adattare meglio a quella zona.
  • Snake Eyes Piercing, che perfora la lingua all’altezza della punta in maniera orizzontale. È un piercing che resta più superficiale rispetto al classico, e necessita quindi di molta precisione e attenzione.
  • Venom e Venom Horizontal Piercing, che stanno prendendo piede in Italia solo nell’ultimo periodo. Si tratta nel primo caso di forare la lingua in due punti, in modo che risulti un doppio piercing. Per il Venom è importante stare ancora più attenti ai punti selezionati da bucare. Il Venom Horizontal invece consiste nel forare la lingua con una sola barretta da un’estremità all’altra in senso orizzontale.

Piercing lingua: rischi e controindicazioni

Naturalmente, il piercing alla lingua porta con se alcune controindicazioni, e se non curato nel modo corretto, anche dei rischi specialmente perché si trova nella cavità orale, così come il labret. A seguito dell’operazione, la lingua tende a gonfiarsi e a fare un po’ male per alcuni giorni. Se non compaiono complicazioni, il piercing guarisce nel giro di un mese circa. Nei primi giorni si può faticare ad articolare le parole e a mangiare.

Se si incorre in un’infezione, la situazione si aggrava, poiché è necessario ricorrere a cure mediche. Un’altra controindicazione è il rigetto del gioiello, dato dal materiale che può scatenare un’allergia: in questo caso basta cambiare il piercing con uno di materiale diverso. Sulla lingua tendono inoltre a depositarsi sostanze batteriche, che in presenza di un elemento esterno come il piercing, possono moltiplicarsi dando origine a problemi di alito cattivo.

I problemi riguardano anche i denti, che sono spesso soggetti ad abrasione. Infatti i materiali con cui sono fatti i piercing sono molto duri e potrebbero limare la superficie interna dei denti, o anche spezzarli con colpi e microtraumi. Dal punto di vista delle gengive, anche queste possono andare incontro a ferite ed erosioni, che nei casi più gravi portano a regressione gengivale.

Come curare il piercing alla lingua

piercing alla lingua
Fonte: Web

Una volta che il piercing è fatto, è sufficiente prendere alcuni accorgimenti e abitudini per un periodo di circa due settimane, e in meno di un mese la ferita sarà guarita. Si tratta comunque di un’operazione nella quale viene bucato un organo importante, ed è necessario pertanto fare attenzione molta attenzione all’igiene. Le cose da fare per curarlo sono:

  • curare l’igiene orale facendo anche più risciacqui al giorno con collutori specifici, che non contengano alcool;
  • non mettere le mani in bocca e toccare il piercing;
  • evitare fumo, alcolici e altre sostanze nocive;
  • fare attenzione all’alimentazione, prediligere alimenti liquidi o molto morbidi e non troppo caldi;
  • evitare baci e contatti con saliva e fluidi corporei di altre persone.

5 risposte a domande sul piercing alla lingua

Il piercing alla lingua è molto diffuso e in molti scelgono di farlo. È normale volersi informare, ma spesso online si leggono tante cose, alcune vere e altre dettate solo da luoghi comuni. Vediamo 5 risposte a domande e curiosità, e 4 miti da sfatare.

1. Quanto costa?

Sicuramente quando si vuole fare un tatuaggio, un nuovo hairstyle o un piercing si deve valutare anche il costo. Il prezzo per un piercing alla lingua varia dai 50 ai 100 € circa, a seconda della tipologia scelta, ad esempio il classico e il Marley sono i meno costosi, e dello studio in cui si effettua.

2. Dove farlo?

Per fare un piercing alla lingua, la cosa principale da prendere in considerazione è dove effettuarlo. Scegliere lo studio giusto aiuta a prevenire i rischi più pericolosi. Oggi è possibile informarsi online, leggendo anche le diverse recensioni, ma è sempre meglio andare personalmente nel negozio.

Senza essere per forza degli esperti, è possibile valutare elementi come l’esperienza, garantita da eventuali certificazioni o anni di attività, l’igiene e la pulizia generali del negozio e del piercer. Alcuni elementi da valutare sono ad esempio se il piercer si lava spesso le mani, utilizza i guanti, non indossa anelli, bracciali o altro mentre lavora, utilizza materiale sterilizzato. Ma anche la sua disponibilità a rispondere a tutte le domande e a dare garanzia di supporto post piercing.

3. Quando cambiarlo?

Come abbiamo detto, inizialmente il piercer inserisce un gioiello leggermente più lungo, perché la lingua si gonfia. Successivamente è possibile che questo dia fastidio se non è della misura giusta. Anche se verrebbe spontaneo cambiarlo già dopo qualche giorno quando la lingua si sgonfia, è consigliato aspettare almeno un mese, in modo da essere sicuri. Per decidere che nuovo piercing inserire, è meglio rivolgersi per la prima volta al piercer, anche per decidere il materiale migliore che deve comunque essere anallergico e sterilizzato.

4. Che significato ha?

La tradizione di forare la lingua deriva dall’antichità, pare che fosse praticata dalle civiltà precolombiane maya e azteca, e dalle popolazioni dell’Asia. Il significato era principalmente rituale e simbolico: l’idea era che il dolore e il conseguente sanguinamento avvicinassero l’uomo alle divinità, per poter comunicare con loro e infatti era una pratica spesso effettuata dai sacerdoti.

Gli sciamani aborigeni dell’Australia invece si foravano la lingua perché si pensava che servisse a risucchiare la magia dai corpi dei malati e fosse quindi un sistema per guarire. Il successo del piercing alla lingua moderno risale invece all’inizio degli anni ’80, quando i ragazzi si facevano i piercing come simbolo di ribellione e libertà. Oggi è considerato anche molto sensuale. La prima piercer a proporre questo piercing è stata Elayne Angel nel suo studio Gauntlet a Los Angeles.

5. Aumenta il rischio di tumore?

Il piercing alla lingua è tornato in voga abbastanza recentemente, e i tumori al cavo orale sono molto lenti a svilupparsi, pertanto non c’è ancora una casistica per poter affermare che aumenti il rischio. I medici tuttavia non escludono la possibilità che, a lungo andare, l’attrito e i traumatismi possano originare ulcere croniche che si potrebbero a loro volta sviluppare in ulcere tumorali. Per questo è consigliato aumentare le visite e i controlli dal dentista.

4 miti da sfatare sul piercing alla lingua

Ci sono anche però dei luoghi comuni, cose che si sentono riguardo al piercing alla lingua e che, non è che sono falsi, ma non si possono generalizzare, poiché riguardano situazioni particolari.

1. Provoca infezioni

La prima paura è che il piercing alla lingua causi necessariamente e inevitabilmente un’infezione. In realtà sono molto rari i casi nei quali il gonfiore della lingua si trasforma in infezione. Questo perché, se ci si rivolge a un professionista qualificato, egli utilizza strumenti sterilizzati e assolutamente igienici. Inoltre, la giusta igiene e cura nelle settimane successive garantisce di evitare complicazioni.

A seguito di un fatto accaduto in Israele, gli Archives of Neurology hanno riportato degli studi secondo i quali ci sarebbe una correlazione tra infezioni gravi causate dal piercing alla lingua e la morte per ascessi al cervello. Questo tuttavia avvalora la realtà secondo la quale questo rischio è dato dalla scarsa igiene e sicurezza dei materiali e strumenti utilizzati, non del piercing in sé.

2. Fa molto male

Come per altre parti del corpo, il dolore è soggettivo, e di conseguenza non si può valutare in modo generale quanto faccia male. Sicuramente la lingua contiene molti vasi sanguigni e di conseguenza è una zona particolarmente sensibile. Tuttavia, sta alla tecnica e alla bravura del piercer effettuare il procedimento il più rapidamente e delicatamente possibile. Solitamente, si sente male solamente al momento della puntura, che dura poco, e nei giorni successivi si può avere la lingua indolenzita e provare fastidio.

3. Fa sanguinare

Il piercer fa molta attenzione a non bucare in punti nei quali passano vasi sanguigni e terminazioni nervose importanti. Di conseguenza, è vero che potrebbe uscire qualche goccia di sangue, ma che sparisce con un risciacquo, un po’ come capita durante la pulizia dentale dall’igienista.

4. Fa dimagrire

Capita di leggere online diverse persone che hanno paura di non riuscire a mangiare per tanto tempo e di conseguenza perdere peso. D’altra parte c’è chi addirittura sceglie di farlo proprio per inibire la propria fame e dimagrire. Tuttavia non è assolutamente il caso: la difficoltà a ingerire alimenti solidi e caldi dura solo per qualche giorno, quando tuttavia è possibile mangiare e bere prodotti altrettanto buoni e nutrienti, senza dover saltare nemmeno un pasto.

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