Trofie con philadelphia e pesto di acciughe: veloce questa nuova versione di un primo piatto ligure

Ingredienti

  • 250 g di trofie fresche
  • 4 acciughe sotto sale
  • 30 g di basilico fresco in foglie
  • 30 g di grana padano
  • 100 g di philadelphia
  • 20 g di pinoli
  • sale
  • pepe

Ogni regione ha i suoi cliché. Con i suoi tratti ben distinti, i suoi colori, i suoi umori e…la sua cucina. La Liguria ha sue sue trofie piccole e arricciate, che pur presentandosi come pasta fresca hanno in realtà una dignità tutta particolare. Il compagno ideale delle trofie, da sempre, è il pesto alla genovese, ma con il tempo si sono scoperte per il loro condimento molte varianti che riescono a valorizzare il sapore di questa pasta speciale, che un tempo veniva preparata rigorosamente a mano, mentre oggi è molto più facile trovarla in preparazione industriale. Provate questo primo piatto decisamente ipocalorico e concedetevi un bicchiere di Riesling Italico DOC, un eccellente vino dell’Oltrepò Pavese: tanto per restare in tema di piacevoli “incontri conviviali” anche nell’accostamento del vino.

Preparazione

Dissalate le acciughe sotto acqua corrente fredda, poi asciugatele tamponando con carta da cucina. Eliminate la lisca centrale e, in un pentolino, fatele sciogliere con qualche cucchiaio di acqua, schiacciando leggermente con un cucchiaio di legno. Mondate le foglie di basilico con un panno umido non con l'acqua e sminuzzatele grossolanamente con le mani. Tostate i pinoli per qualche minuto in un padellino antiaderente. Mettete sul fuoco una pentola con abbondante acqua per cuocere la pasta; appena bolle, salate con una manciata di sale grosso e cuocete le trofie. Nel frattempo grattugiate il grana padano e mescolatelo al philadelphia con qualche cucchiaio di acqua di cottura delle trofie, fino a formare una crema. Scolate la pasta e conditela con la crema di philadelphia, aggiungete il pesto d'acciughe, i pinoli, il basilico sminuzzato e portate in tavola.

Note

Per porzione Calorie 200 E, per completare, eccovi un altro vino ad hoc: l'Albana di Romagna DOCG. Come dire: Regioni a tavola... L’Albana di Romagna DOCG si può gustare in cinque tipologie: secco, amabile, dolce, passito e passito Riserva. Il colore è sempre un giallo paglierino, con tendenza al dorato e all’ambrato in versione passito, mentre i profumi sono quelli caratteristici dell’Albana, più intensi nei passiti e con note di frutta e muffa nobile nella Riserva. Al gusto il secco è asciutto, caldo e armonico, l’amabile e il dolce fruttati e gradevoli, il passito dolce e vellutato e il passito Riserva pieno, intensamente dolce e gradevolmente acido. Il grado alcolico minimo è del 12%. L’Albana di Romagna Doc secco, servito a una temperatura fra i 10° e i 12° C, si sposa ottimamente con primi piatti leggeri, piatti di pesce, specialmente zuppe e crostacei, e si abbina perfettamente a carni bianche, fegato d’oca, pollo in gelatina e minestre in brodo, antipasti misti, minestre asciutte, risotti, piatti di uova e formaggi, fritto alla marinara.. Le versioni amabile, dolce e passito sono adatte a un fine pasto con frutta, formaggi e dessert. I tipi amabile e passito sono da dessert o da bere fuori pasto come vino da conversazione. Il migliore abbinamento per l’Albana Passito si ha con il classico Formaggio di Fossa accompagnato da miele di castagno.

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