Valentino Garavani: la storia dell'ultimo imperatore

Quarantacinque anni di attività e uno stile inconfondibile che ha segnato la storia della moda: è Valentino Garavani l'ultimo imperatore dell'haute couture.

Io creo sempre per le persone romantiche”, parola dello stilista Valentino Garavani, l’ultimo imperatore della moda. Dalla sua comparsa sulla scena del fashion system, alla fine degli anni Cinquanta, fino al 2007, anno in cui, in occasione del 45esimo anniversario della sua Maison, ha lasciato il suo lavoro di couturier, Valentino Garavani ha segnato la storia grazie al suo incredibile talento come disegnatore di moda.

Valentino: lo stilista

Ecco alcuni momenti salienti e le caratteristiche peculiari della carriera di Valentino Garavani.

  • Nel 1959, dopo anni passati a studiare a Parigi e poi al fianco di Guy Laroche, aprì a Roma un atelier. Con i suoi abiti eleganti, femminili e seducenti, non tardò a imporsi sulla scena internazionale, con un successo che dura anche oggi, grazie al lavoro prima di Alessandra Facchinetti, direttore creativo della Maison dal 2007 al 2008, e ora del duo stilistico Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli (già da dieci anni in azienda come responsabili degli accessori).
  • Già nel ‘62, infatti, partecipando alle sfilate fiorentine di Palazzo Pitti, il trionfo della sua collezione fu così grande che i buyers americani si litigavano i suoi abiti. In quegli anni iniziò il sodalizio professionale e sentimentale con Giancarlo Giammetti, braccio destro e imprescindibile alter ego del couturier con cui diede vita a una maison divenuta nel tempo sinonimo assoluto di superba eleganza.
  • Tra i fili conduttori dello stile di Valentino, i cui modelli sono contraddistinti da una perfetta conoscenza delle tecniche sartoriali dovuta alla sua formazione di couturier, vanno annoverati il suo amore per il drappeggio e il plissé, i temi animalier, i riferimenti al mondo dell’arte (Klimt, Hoffmann e i pittori del Rinascimento sono solo alcune tra le più belle sfilate che Valentino ha creato in riferimento alla storia dell’arte) e, soprattutto, la passione per quella particolare sfumatura di rosso che ha preso il suo nome.
  • Il “rosso Valentino” è una tonalità di rosso molto acceso tra il carminio, il porpora ed il rosso di cadmio: nacque durante una serata all’opera a Barcellona. I costumi in scena erano solamente rossi e le donne sul palco sporgevano come gerani: una folgorazione.
  • Nei 45 anni di attività, Valentino Garavani ha avuto l’onore di vestire alcune donne tra le più belle del pianeta da Elizabeth Taylor a Sophia Loren, Sharon Stone e Farah Diba, per nominarne solo alcune. Ma fu Jacqueline Kennedy a divenire la sua musa ispiratrice: lo stilista le dedicò la celeberrima collezione bianca della primavera estate del 1968 e disegnò per lei un magnifico abito per le sue nozze con Aristotele Onassis.
  • Celebre, il suo aspetto impeccabile, su cui spesso si è ironizzato, e il suo linguaggio iperbolico, condito di frizzanti neologismi a cui talvolta ricorre per raccontare il suo stile “glamouroso” e “sciccoso”, come viene ricordato anche nel documentario culto del 2008 Valentino: The Last Emperor, diretto da Matt Tyrnauer, giornalista della rivista di moda Vanity Fair.
  • Nel 2011 ha inaugurato sul web il Valentino Garavani Virtual Museum, un’esposizione virtuale di bozzetti e documenti inediti che compendia i cinquanta anni di lavoro dello stilista.
  • Nel 2012 la maison è stata rilevata dalla Mayhoola for Investment, società del Qatar facente capo allo sceicco Hamad bin Kahlifa.
  • Nel 2014 ha pubblicato in inglese il libro Valentino: At the Emperor’s Table, in cui racconta l’arte del ricevere e dell’allestire la tavola.
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