Tutti i genitori, presto o tardi, fanno i conti con l’immensa dose di energia dei loro figli. “Il mio bambino non si ferma mai!” esclamano molti tra il compiacimento e la disperazione di dovergli stare dietro senza sosta. Perché, si sa, i piccoli vogliono sperimentare, giocare, esplorare e amano farlo soprattutto in compagnia di mamma e papà, punti di riferimento e guide insostituibili.

Ma a volte lo fanno in modo irrequieto, agitato, eccitato tanto da far preoccupare e destare qualche sospetto. Quali sono le cause e i sintomi che mostrano i bambini iperattivi? Come comportarsi con loro e quali attività proporgli?

Bambini iperattivi: le possibili cause

I bambini sono pieni di energie e per questo motivo non si fermano mai. Partendo da questo presupposto, è importante capire che l’iperattività è ben diversa dalla voglia di esplorare e sperimentare senza sosta. I piccoli appaiono, infatti, irrequieti e scalmanati e si comportano in questo modo per via di alcuni possibili cause.

L’ambiente familiare ha un forte impatto sul comportamento del bambino. Se in casa assiste a litigi senza sosta e discussioni molto animate, è possibile che queste influiscano sul suo atteggiamento. Da non sottovalutare altri problemi legati a orari non stabili – i bambini hanno bisogno di una routine! – e la mancanza di sonno.

Anche fare poco esercizio fisico che non permette di dare sfogo a tutte le loro energie, crea nei piccoletti il bisogno di strafare.

ADHD: disturbo da deficit di attenzione e iperattività

L’immensa energia di cui i bambini dispongono, però, fa anche preoccupare, perché dietro l’irrequietezza si potrebbe nascondere l’ADHD, ovvero il disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Ma che cos’è? Lo leggiamo sulle pagine del Ministero della Salute:

La sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD, dall’inglese Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è un disordine dello sviluppo neuropsichico del bambino e dell’adolescente, caratterizzato da inattenzione, impulsività, iperattività. […] Impedisce ai bambini di concentrarsi e focalizzarsi su un’attività, con possibili pesanti ricadute sul rendimento scolastico e sul loro funzionamento sociale. […] Non dipende da un deficit cognitivo (ritardo mentale) ed è uno dei più comuni disturbi dell’infanzia.

Non se ne conoscono le cause, anche se diversi studi, leggiamo sempre sulle pagine del Ministero della Salute, evidenziano come possa esserci una trasmissione genetica o fattori sfavorevoli, come il consumo di alcol e fumo in gravidanza e traumi ostetrici e cranici. Si tratta di un disturbo che inizia a manifestarsi in età scolare e viene diagnosticato con il coinvolgimento di genitori e insegnanti.

Bambini iperattivi: sintomi

Come si comportano i bambini iperattivi? Di solito mostrano disattenzione, incapacità di concentrazione e, a tutto ciò, si aggiunge l’irrequietezza. Questi sintomi possono però non significare un problema reale, ma solamente un comportamento momentaneo dovuto, probabilmente, all’ambiente che circonda i piccoli, che si sentono di fatto sovraeccitati ed infinitamente stimolati.

È normale che i bambini fino a 3 anni mostrino sintomi di “iperattività” o, al contrario, che risultino particolarmente tranquilli. Sarà con l’ingresso nel mondo della scuola che eventuali disturbi dell’attenzione potranno essere riconosciuti da genitori e insegnanti.

Bambini iperattivi: come comportarsi?

Bisogna innanzitutto distinguere se l’iperattività è dovuta a fattori ambientali o magari è un modo del bambino per richiamare su di sé l’attenzione di chi lo circonda, in particolar modo dei genitori, o se è un disturbo del neuro-sviluppo, come l’autismo.

Nel primo caso bisogna cercare di creare un ambiente calmo e tranquillo, capace di infondere serenità nel piccolo. La sera, ad esempio, una volta tornati a casa da lavoro, potreste sedervi sul divano sotto una coperta e leggere una storia al vostro piccolo. Il suono pacato della voce dei genitori fa miracoli non solo nei neonati!

Se il sospetto è che si tratti di disturbo da deficit di attenzione e iperattività bisogna parlarne col pediatra, che probabilmente suggerirà di rivolgersi a un terapeuta infantile una volta che il bambino avrà raggiunto un’età adeguata, per valutare la situazione ed eventualmente intraprendere una terapia comportamentale. La diagnosi di deficit di attenzione/iperattività è clinica e si basa su valutazioni mediche, dello sviluppo, educative e psicologiche complete.

Bambini iperattivi: giochi e attività

Per tenere a bada l’iperattività dei più piccoli, è utile stimolarli in modo calmo e appropriato. Ci sono molti giochi da fare insieme – tra cui costruzioni e giochi di memoria – che stimolano l’attenzione dei bambini, che trarranno beneficio anche dal momento condiviso con i propri genitori.

Per aumentare il livello di attenzione e calmarli si possono leggere libri a voce alta ogni sera, per stabilire una routine e favorire il sonno notturno. Si possono anche fare attività esterne, come una passeggiata, un giro in bici o partecipare a un corso di cucina per bambini o una seduta di musicoterapia. Tutte queste attività libereranno la vivacità dei piccoli, che si sentiranno gratificati per aver impiegato al meglio le loro energie.

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  • Bambino (1-6 anni)