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L'attrice francese prende una posizione sul caso Weinstein e definisce "ipocrita" l'ondata di denunce per molestie sessuali scaturita dal movimento #Metoo.
Catherine Deneuve aveva sollevato un polverone firmando la lettera aperta a Le Monde in cui si commentava lo scandalo degli abusi sessuali di Hollywood? Brigitte Bardot è andata oltre: l’attrice, 83 anni, si è scagliata violentemente contro la polemica suscitata dal caso Weinstein e ha criticato con parole forti l’ondata di denunce seguita al movimento #Metoo.
“Ci sono molte attrici che fanno le civette con i produttori per strappare un ruolo. Per quanto riguarda le attrici, e non le donne in generale, nella maggior parte dei casi è una cosa ipocrita, ridicola e senza interesse. Occupa il posto di temi importanti che potrebbero essere discussi“, ha detto BB in un’intervistata esclusiva rilasciata alla rivista francese Paris Match.
L’indimenticabile interprete di E Dio creò la donna ha dichiarato di non essere mai stata vittima di molestie sessuali e ha poi aggiunto: “Trovavo affascinante che mi dicessero che ero bella o che avevo un bel piccolo didietro… questo tipo di complimenti sono piacevoli“.
Le sue parole non cadranno certo nel vuoto, soprattutto viste le polemiche suscitate dopo che un centinaio di donne – intellettuali e artiste in maggior parte – fra cui anche Catherine Deneuve, hanno firmato una tribuna su Le Monde per difendere “la libertà di importunare“. Intervento aspramente criticato da tutte quelle che, invece, hanno preso parola in favore della campagna lanciata per denunciare le molestie sessuali sul posto di lavoro.
Le due leggende cinematografiche, però, non sono state le uniche a sottolineare, con intenti più o meno polemici, i limiti del movimento. Margaret Atwood è riuscita a scatenare l’ira delle femministe, le stesse che avevano adottato come manifesto politico il suo romanzo distopico del 1985 The Handmaid’s Tale (Il Racconto dell’Ancella da cui è stata tratta una celebre serie tv).
In un articolo sul Globe and Mail, intitolato Am I a bad feminist?, la scrittrice ha preso posizione contro le iniziative a difesa delle donne, sostenendo che il movimento scaturito dalle rivelazioni sugli abusi del produttore della Miramax “è il campanello d’allarme di un sistema legale che non funziona“. Opinioni presto controbattute da giudizi contrari e opposti. Accuse, polemiche, insulti: la guerra tra donne, purtroppo, continua.
Articolo originale pubblicato il 18 gennaio 2018
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