
Mi rendo conto che in inglese suoni meglio: una “sex doll” è sicuramente più accattivante rispetto ad un’antiquata “bambola gonfiabile“, ma di fatto si tratta della stessa cosa. E se finora abbiamo visto donne pronte a numerosi interventi di chirurgia plastica pur di assomigliare alla Barbie o a Jessica Rabbit, c’è anche chi ha speso una vita (e non solo!) per assomigliare proprio ad una di quelle bambole lì, quelle che gli uomini comprano su internet per sessioni solitarie o per gli addii al celibato.
30.000 sterline, per la precisione, è infatti la cifra sborsata dalla modella francese Victoria Wild e dal suo fidanzato per veder (quasi) realizzato il sogno della trentenne; quasi perchè la ragazza-bambola ha in programma ulteriori interventi chirurgici e non si fermerà finchè non avrà ottenuto ciò che vuole. Anche perchè il partner la incoraggia sia finanziariamente che moralmente.
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Fu così che la bellezza genuina di questa modella venne spazzata via da bisturi, botox e siringhe; ora potrebbe ancora essere considerata una bellezza (anzi, molti uomini la considerano tale, come sostiene lei stessa), ma di sicuro non naturale. Anche se a me, francamente, pare invecchiata, esageratamente sproporzionata ed infine, sì, esattamente identica a quelle bambole a cui lei voleva disperatamente assomigliare. Chissà poi perchè.
Dunque complimenti a lei per aver raggiunto il risultato sperato; d’altra parte però non oso pensare a cosa potrebbe diventare Victoria quando l’età avanzerà anche anagraficamente; ma questa è soltanto una delle considerazioni che le sue poppe smisurate e soprattutto le sue labbra a canotto mi ispirano. Tristemente.
Proprio oggi pensavo: perchè a noi donne interessa tanto essere belle? Ma in realtà mi sono posta la domanda sbagliata: perchè noi non vogliamo essere belle, noi vogliamo soltanto essere diverse da come siamo, nella maggior parte dei casi. Colpa o no della società del perbenismo estetico in cui viviamo, rimane il fatto che troppo spesso non ci accettiamo.
Così diventiamo le vittime e nello stesso tempo le peggiori carnefici di noi stesse. Per fortuna però non tutte disponiamo dei soldi di Victoria: di plasticume in giro ce n’è già abbastanza.
photo credit: peasap via photopin cc
Articolo originale pubblicato il 17 settembre 2014
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