Dieta Plank: cos'è e come si esegue la dieta lampo dei quindici giorni

Dimagrire in soli quindici giorni è possibile? Seguendo la dieta Plank sembrerebbe di sì. Vediamo, quindi, di cosa si tratta, come si esegue e quali sono pro e contro di questa dieta lampo

Tra i desideri principali di chi intraprende una dieta, perdere peso in modo visibile e farlo nel più breve tempo possibile sono i principali. Un regime alimentare semplice da eseguire e che non richieda mesi di sacrifici come la Dieta Plank.

Una strategia alimentare che promette di far perdere circa nove chili in sole due settimane e che si basa principalmente sull’assunzione di proteine e l’esclusione quasi totale dei tanti temuti carboidrati.

Seppur attribuita inizialmente al celebre fisico tedesco Marx Planck, ideatore della “teoria dei quanti” e quindi della “meccanica quantistica”, l’ente pubblico tedesco di ricerca scientifica “Società Marx Planck” ha negato questa correlazione. Di fatto, quindi, non esiste nessun legame tra il fisico e la dieta, di cui l’origine risulta piuttosto nebulosa.

Ma vediamo più nel dettaglio come funziona la Dieta Plank, come si esegue e quali sono le controindicazioni e gli effetti collaterali che possono subentrare da questo tipo di alimentazione.

dieta plank

Dieta Plank: come funziona?

Come detto, la Dieta Plank ha come obiettivo la perdita di peso in brevissimo tempo. Una vera e propria dieta lampo che si fonda sul consumo di proteine (in quantità molto più elevate rispetto a quelle raccomandate) e sulla regola ferrea per la quale alcuni alimenti devono essere evitati come, per esempio, i carboidrati.

Una dieta ipocalorica e al tempo stesso iperproteica che proprio per queste sue caratteristiche, risulta essere piuttosto sbilanciata in termini di apporto delle sostanze nutritive necessarie al buon funzionamento del corpo.

La Dieta Plank si struttura su tre pasti quotidiani ma senza nessun tipo di spuntino spezza fame e su un menù che deve essere seguito ripetutamente per due settimane. Un periodo di rigidità e ristrettezze che, a differenza di tanti altri regimi alimentari, non prevede nessuna fase di mantenimento.

Come fare quindi per non riprendere i chili persi con tanto sforzo? Niente paura. Con la Dieta Plank, il peso ottenuto durante i quindici giorni previsti dalla dieta stessa dovrebbe rimanere invariato per circa tre anni. Come? Grazie alle modifiche metaboliche imposte all’organismo dal tipo di alimentazione seguita.

Vediamo, quindi, come si sviluppa questa dieta e qual è il suo impatto sul corpo.

Le fasi della Dieta Plank

Come accennato precedentemente, la Dieta Plank non prevede un periodo di mantenimento ma si risolve nell’arco di quindici giorni in cui bisogna seguire alla lettera le indicazioni fornite, sia per la quantità dei pasti (ma non per le dosi) che per la scelta dei cibi da consumare. Nessun alimento, infatti, può essere sostituito con un altro (anche se simile).

Durante le due settimane di dieta sono aboliti lo zucchero, i condimenti, l’alcol e le bevande o l’acqua gasata mentre viene dato amplissimo spazio alla caffeina, di cui si può fare un consumo anche eccessivo. Ma non solo.

La Dieta Plank non prevede l’utilizzo di grassi vegetali ma essendo una dieta proteica i grassi consentiti sono quelli di origine animale contenuti nella carne e nel pesce. Sono proprio questi alimenti a fare da padroni insieme alle uova e, in minima, parte alle verdure.

Una strategia alimentare molto sbilanciata che, se da una parte è in grado di attivare il metabolismo proteico e di garantire un buon dimagrimento del corpo in tempi ristretti, dall’altro non può non essere dannosa per la salute, causando effetti negativi soprattutto a livello cardiovascolare.

Fattore che viene amplificato dall’assenza di movimento. In aggiunta alla dieta, infatti, non viene consigliata nessuna attività fisica.

Al contrario, proprio per la mancanza del giusto apporto calorico, è sconsigliato affaticare il corpo con lo sport o con attività che possono risultare troppo intense (come il cardiofitness, la corsa, il nuoto, ecc.).

Ma vediamo più nel dettaglio come e cosa si può mangiare durante le due settimane di Dieta Plank.

Dieta Plank: esempio di menu settimanale

All’interno dei tre pasti consentiti (colazione, pranzo, cena) sono le proteine le vere protagoniste del menù. Carne, pesce e uova, infatti, sono presenti a ogni pasto.

Ecco allora un esempio di menù che, secondo la regola base della Dieta Plank, deve essere ripetuto senza variazioni per due settimane.

dieta plank menu settimanale

Lunedì

Colazione: caffè a volontà senza zucchero (si può aggiungere un po’ di pane, poco).
Pranzo: due uova sode e verdure saltate in padella (spinaci).
Cena: petto di pollo alla griglia con insalata (non ci sono limiti di quantità).

Martedì

Colazione: caffè senza zucchero e una fetta di pane.
Pranzo: una bistecca in padella, insalata e frutta.
Cena: prosciutto cotto (non ci sono limiti di quantità).

Mercoledì

Colazione: caffè senza zucchero e una fetta di pane.
Pranzo: due uova sode, insalata, pomodori e carote.
Cena: prosciutto cotto (non ci sono limiti di quantità).

Giovedì

Colazione: caffè senza zucchero e una fetta di pane.
Pranzo: un uovo sodo, carote cotte o crude e formaggio svizzero.
Cena: yogurt scremato (250g) e frutta.

Venerdì

Colazione: caffè a volontà e carote al limone.
Pranzo: pesce al vapore con insalata di pomodori.
Cena: una bistecca con contorno di insalata mista.

Sabato

Colazione: tè con succo di limone.
Pranzo: pollo alla griglia.
Cena: due uova sode con contorno di carote cotto o crude.

Domenica

Colazione: caffè senza zucchero e una fetta di pane.
Pranzo: bistecca alla griglia e frutta a scelta.
Cena: tutto ciò che si desidera.

Al termine dei quindici giorni di regime alimentare si può tornare a mangiare in modo normale, reintroducendo gli alimenti eliminati dalla dieta (ovviamente scegliendo quelli più sani).

Attenzione: un fattore importante da non sottovalutare durante la Dieta Plank è l’apporto di acqua nel corpo che deve essere massiccio, anche sopra i due litri al giorno. Questo perché l’acqua dovrebbe almeno in minima parte contrastare gli effetti negativi dell’eccesso di proteine sui reni.

dieta plank risultati

Dieta Plank: risultati e tempistiche

La Dieta Plank, infatti, si basa sul principio per cui, cambiando il metabolismo e andando a favorire il consumo dei grassi in eccesso, viene facilitato il dimagrimento.

Cosa che in effetti avviene. La perdita di peso (circa nove chili) nelle due settimane di dieta previste è reale. Un risultato sorprendente e tipico di questa tipologia di dieta (ipocalorica e iperproteica).

Proprio per le sue caratteristiche, però, la Dieta Plank non può essere prolungata oltre i tempi definiti perché questo tipo di alimentazione, nonostante garantisca il raggiungimento del peso desiderato in breve tempo, porta con sé anche tutta una serie di conseguenze poco piacevoli.

Le controindicazioni alla Dieta Plank

Oltre all’affaticamento dei reni e del fegato dovuto all’eccessivo consumo di proteine, le controindicazioni relative a questo regime alimentare sono davvero molte.

Per prima cosa, infatti, seguire un’alimentazione senza il giusto apporto di tutte le sostanze necessarie all’organismo (sali minerali, vitamine e fibre), può provocare disturbi come:

  • ipoglicemia;
  • disidratazione;
  • chetoacidosi;
  • carenze nutrizionali.

Questi disturbi a loro volta possono generare la comparsa di:

  • stato di debolezza;
  • crampi;
  • astenia;
  • alterazione del sonno.

Ma non solo. L’assunzione di grandi quantità di alimenti di origine animale favorisce l’aumento dei livelli di colesterolo nel sangue e di conseguenza anche l’aumento del rischio di incorrere in malattia cardiovascolari e dell’aterosclerosi.

Proprio per questo, la Dieta Plank, oltre a non essere particolarmente consigliata, deve essere evitata da pazienti:

  • diabetici;
  • soggetti a nefropatie o epatopatie;
  • soggetti a iperuricemia (o gottosi);
  • in condizioni di ipercolesterolemia;

oltre alle donne in stato di gravidanza.

La cosa importante da comprendere, quindi, è il motivo che spinge a intraprendere una dieta di questo tipo.

Se da un lato, infatti, vengono mantenute le promesse di dimagrimento veloce (a scapito di sostanze fondamentali per la salute del corpo), dall’altro terminata la dieta qualcosa deve cambiare.

Per poter mantenere il peso raggiunto ed evitare il classico effetto yo-yo, finita la Dieta Plank è necessario cambiare le proprie abitudini quotidiane e abbracciare un’alimentazione più sana come, per esempio la dieta mediterranea.

Ma perché, quindi, rischiare di compromettere il benessere dell’organismo per dimagrire in modo lampo (e forse per un fattore puramente estetico) quando si potrebbe farlo in modo salutare? Basterebbe seguire sempre un’alimentazione e uno stile di vita sano, garantendo al corpo tutto ciò di cui ha bisogno e benessere a lunga durata.

Stare bene è il risultato di un insieme di fattori. Alimentazione, attività fisica e una vita equilibrata. Solo così è possibile restare in salute dentro e fuori senza avere la necessità di correre ai ripari (troppo spesso) a discapito della propria salute.

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  • Dieta Dimagrante