Le ragazze della kick-boxing

Le ragazze della kick-boxing
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Spesso le persone pensano che alcuni sport siano appannaggio esclusivo degli uomini, semplicemente perché caratterizzati da un maggior contatto fisico.
Ora, oltre al fatto di considerare ormai uno stereotipo piuttosto stantio e superato quello che porta a dividere le discipline sportive in “maschili” e “femminili”, ci sono meravigliosi esempi che contribuiscono ad affermare esattamente il contrario. Uno di questi è rappresentato dalle ragazze della kick boxing, di cui vi raccontiamo in gallery.
Ma cos’è esattamente la kick boxing?

Storia e tecniche della kick boxing

Si tratta di uno sport da combattimento di origine giapponese, ma che successivamente si è diffuso anche negli USA, che combina le tecniche di calcio tipiche delle arti marziali orientali ai pungi caratteristici invece del pugilato.
È nata in Giappone negli anni Sessanta, periodo in cui le maggiori influenze, negli sport di combattimento, arrivano dal muay thai thailandese, il Sambo russo, il taekwondo coreano, il karate contact e il sanda cinese. Negli anni ’70 alcuni maestri di arti marziali sperimentarono una nuova formula, unendo le tecniche del pugilato ai calci tipici del karate, dando vita al Full Contact Karate, che tuttavia si distingue dalla kick boxing per il fatto di poter colpire fino al busto, mentre nella seconda disciplina è concesso colpire anche alle gambe.

Nei due decenni successivi, con il termine kick boxing, lo sport arrivò negli Stati Uniti ottenendo un successo incredibile; gli atleti inizialmente portavano pantaloni larghi e lunghi e scarpe apposite, e non potevano colpire sotto la cintura. Le organizzazioni più importanti della disciplina erano WKA e ISKA.

Nel 1993 venne poi organizzato in Giappone un torneo chiamato K-1, in cui “K” sta per Karate, Kempo e Kickboxing, le cui regole sono proprio quelle della kick boxing, con l’aggiunta di ginocchiate senza presa e pugni saltati e girati. Lo scopo del torneo era mettere sul medesimo ring atleti di diverse arti marziali e sport da combattimento, in modo da potersi confrontare, regolamentati da un codice di comportamento sportivo.

A oggi, il K-1 (diviso in due tornei: il K-1 World Grand Prix, riservato ai pesi massimi e il K-1 MAX, riservato alla categoria dei pesi medi) è il più importante torneo al mondo, tanto che lo stesso nome, “K-1”, ha assunto l’accezione di uno sport da combattimento a sé, nonostante vi prendano parte atleti che arrivano dal muay thai, dalla kick boxing o da altri sport simili.

Per quanto riguarda le tecniche, come detto la kick boxing prevede l’utilizzo di tecniche di pugno e di calcio. Fra queste, le più importanti sono:

Tecniche di pugno

Sono le stesse utilizzate nel pugilato occidentale: diretti, ganci, montanti e combinazioni dei tre. Vediamoli nel dettaglio.

  • diretto: è il colpo sferrato stendendo completamente il braccio in avanti, a colpire il volto o il busto dell’avversario. Si effettua fruttando la torsione della gamba d’appoggio, della schiena e delle spalle.
  • gancio: è il pugno sferrato mantenendo il braccio piegato, ad uncino, ruotando la spalla.
  • montante: è il colpo sferrato dal basso verso l’alto, che cerca il mento dell’avversario, anche se può essere diretto anche al busto o all’addome.

Tecniche di calcio

Esistono diverse tecniche di calcio nella kick boxing, alcune considerate fondamentali, altre varianti o tecniche speciali da utilizzare in combattimento. Le fondamentali sono:

  • calcio frontale: si sferra portando la gamba al petto e poi stendendola in avanti, per colpire con l’avampiede, o più raramente, il tallone.
  • calcio laterale: è simile al calcio frontale ma si sferra da posizione laterale, ruotando la gamba d’appoggio di 90º e colpendo con l’altra utilizzando il taglio del piede.
  • calcio circolare o rotante: è sferrato muovendo la gamba con traiettoria circolare, colpendo con la tibia o con il piede. Per darlo si ruota tutto il corpo, a partire dal piede d’appoggio che, nell’esecuzione, ruota di 90º in avanti nella direzione del movimento. Si può indirizzare alle gambe dell’avversario – low kick – al fianco – middle kick – o al volto – high kick.
  • calcio girato: si sferra girando il corpo di 360 gradi.
  • calcio incrociato (crescent kick): in questo calcio la gamba compie un movimento laterale ascendente a colpire il volto.
  • calcio ad ascia (axe kick): si fa il movimento opposto a quello del crescent kick, ovvero il piede cade dall’alto verso il basso e lateralmente. Viene generalmente usato per aprire la guardia avversaria.
  • calcio ad uncino (hook kick): consiste nel colpire, con la pianta piede oppure con il tallone, con una traiettoria di rientro effettuando una rotazione di 90°.

Ci sono però anche altri calci, tra cui quelli ruotati, con la gamba che svolge una rotazione di 360 gradi sferrando alla fine il calcio, ad elevazione, e infine i calci ruotati saltati.

In generale, la kick boxing prevede sei differenti discipline che possono essere disputate su tatami (in questo caso si parla di contatto leggero) oppure sul ring (contatto pieno).

I benefici della kick boxing

Nella kick boxing viene allenato tutto il corpo, bruciando una considerevole quantità di calorie ed eliminando molte tossine. Importante è, ovviamente, la fase di riscaldamento, come pure quella di stretching finale
In generale, con la kick boxing il corpo si tonifica, mentre allo stesso tempo lo stress si allenta notevolmente. Cresce l’autostima e la fiducia in sé, dato che questa disciplina mette a dura prova la tenacia e la grinta, quindi anche l’aspetto psicologico è importante, senza considerare che mette a disposizione le prime tecniche di difesa personale.
Migliora notevolmente l’agilità, la velocità nei tempi di reazione, e la mobilità articolare. Per le donne è inoltre da non sottovalutare il potenziamento della circolazione e il contrasto della cellulite.

La kick boxing è molto utile anche nel caso in cui si soffra di attacchi di ansia o si sia spesso preda di reazioni nervose e scatti di rabbia; è inoltre consigliabile a chi è sotto pressione e sente il bisogno di sfogare le tensioni quotidiane.

Attrezzatura e allenamento

Per praticare in sicurezza la kick boxing è importante dotarsi di un caschetto protettivo per la testa, di un paradenti, di fasce per le mani ma anche di guantoni e di paraseno, una zona che è ovviamente particolarmente sensibile ai colpi di calci e pugni; infine, paratibie, pantaloncini e cavigliere completano l’outfit per dedicarsi all’allenamento, che in genere consiste di 30 minuti di riscaldamento circa, seguiti da altrettanti minuti di studio delle tecniche di combattimento, 15 minuti di sacco o seduta sul ring, e infine un altro quarto d’ora di stretching.