
Fashion alert: le borse di marca più belle di sempre
Da Bottega Veneta a Prada, passando per Chanel ed Hermès, le it bag che fanno battere il cuore delle fashion addicted.
Silvia Venturini Fendi si muove smaliziata tra heritage e innovazione, in una sovrapposizione aggraziata di forme e materiali.
Dallo showroom Fendi, in via Solari, si riverbera sulla Milano Moda Donna la luce del sole da cui Silvia Venturini Fendi ha fatto nascere la sua collezione Primavera-Estate 2020, la prima prêt-à-porter in solitaria dopo la morte di Karl Lagerfeld.
Se Prada ed Emporio Armani hanno lavorato di sottrazione, la maison romana si attarda in sovrapposizioni e contrasti giocando con materiali naturali e tessuti tecnici, alternando la spugna alla pelliccia, la plastica al camoscio.
Dal sole al tramonto, le modelle hanno calcato la passerella al suono incessante di “Protratta, ritratto, promessa, ritorno, protetta, trascino, pensiero, profondo, parola”, della cantante Anna Caragnano e dal polistrumentista Donato Dozzy, un brano del 2015 nato da un’idea di Paolo Micioni che sul loop e la sperimentazione ha fatto la sua forza; quasi a voler suggerire una necessità di ritorno alla natura, all’uso funzionale dell’abbigliamento, nella ripetizione – ad libitum – di forme e tessuti.
E si è visto quasi tutto in sfilata, dal matelassé per giacche e minigonne agli chemisier indossati come spolverini in cotone pesante fino ai cappotti in spugna check.
E poi la stampa floreale che sembra rubata alla carta da parati degli anni Settanta, per trench e tailleur vinilici, giacconi hi tech o in complicate costruzioni di pelliccia.
Tornano le giacche dal taglio squadrato, viste anche su altre passerelle di questa edizione della Milano Fashion Week, le camicie con i maxi colletti, gli shorts larghi.
Belli gli abiti da sera di chiffon trasparenti, che pur non brillando per originalità, si candidano a vestire i prossimi red carpet.
Come è nel DNA di Fendi, tante e splendide le borse, dalle nuove declinazioni di Baguette alla varianti di Peekaboo.
Naturale la palette dei colori, che costella le sfumature di marrone dominante di rosa, di verde, di giallo e di arancione, in quelle che da qualche anno sembrano essere le nuance predilette in casa Fendi.
Tante le modelle care al Kaiser presenti in passerella, da Gigi Hadid e Bella Hadid a una irriconoscibile Kendall Jenner bionda, da Vittoria Ceretti a Kaia Gerber, Mica Argañaraz e Adut Akech.
Molti dei flash sono stati però catalizzati da Checking Invoices, artista dal volto coperto conosciuto dal 2016 su Instagram. Accanto a lui/lei, ospiti in front row, Chiara Ferragni e Fedez (minidress fucsia in neoprene con tagli cut out per lei, abito con bermuda color cammello per lui), Katie Holmes e Sabrina Carpenter, la Golden Barbie Jasmine Sanders.
In definitiva, Silvia Venturini Fendi si ascrive una collezione corretta, senza eccedere in originalità, ma muovendosi con grazia tra heritage e qualche spunto innovativo, alla ricerca di un contatto con la natura in linea con la moda del momento ma ancora ben lontana dalle istanze del cruelty free.
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