
Festival di Sanremo 2018: le pagelle alle canzoni della prima serata
I 20 Big in gara si sono esibiti durante la prima serata del Festival: di chi è il brano più bello al primo ascolto?
I 20 Big in gara si sono esibiti durante la prima serata del Festival: di chi è il brano più bello al primo ascolto?
Le luci si sono finalmente accese sul palco dell’Ariston: la prima serata del Festival di Sanremo 2018 è andata in onda ieri, 6 febbraio. Una nuova edizione condotta per la prima volta da Claudio Baglioni, che è anche direttore artistico della kermesse, al fianco di Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino (guarda tutti i look qui). Una serata trascorsa senza troppi colpi di scena, seguendo la volontà dello stesso Baglioni di riportare in primo piano la musica.
Un sempre divertente Fiorello si è esibito sulle note di E tu, Gianni Morandi ha omaggiato il compositore Luis Bacalov e ha duettato con Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti sul suo ultimo singolo Una vita che ti sogno, e il cast dell’ultimo film di Gabriele Muccino, A casa tutti bene ha cantato Bella senz’anima di Riccardo Cocciante. Il resto della serata è stato dedicato ai 20 Big in gara: abbiamo ascoltato per la prima volta tutte le canzoni che si contendono la vittoria di Sanremo 2018. Ecco quelle che ci hanno colpito di più.
Ad Annalisa il compito di sciogliere il ghiaccio: è lei la prima cantante in gara ad esibirsi sul palco dell’Ariston. La canzone è orecchiabile e radiofonica e la sua voce è limpida come sempre. Brava, ma da risentire. Voto: 7
Il brano è stato scritto da Lucio Dalla e il suo stile è riconoscibilissimo. Un brano magnifico a cui Ron dona quel tocco in più esibendosi con la sola chitarra. Voto: 8
Un mega tamburo e batteria a gogo: la canzone diventerà probabilmente una hit radiofonica, ma non convince, nonostante la scenografia in stile Coldplay. Voto: 5 1/2
La leggenda di Cristalda e Pizzomunno parte un po’ sottotono ma non appena si apre il ritornello il pezzo inizia a coinvolgere ed emozionare. La canzone è bella, tenera e tra le migliori di questo Festival. Voto: 8 1/2
Ornella Vanoni è sempre in forma, la voce intonata è super riconoscibile, anche se non sempre le parole sono distinguibili. Il brano è orecchiabile, ma sa di qualcosa già sentito. Voto: 6
Ermal Meta e Fabrizio Moro arrivano sul palco dell’Ariston da superfavoriti e non deludono le aspettative: il tema è importante e attuale (il non arrendersi alla paura dopo gli atti di terrorismo di questi ultimi anni) e loro due sono belli, eleganti e amatissimi. Il ritmo è trascinante e i due insieme, nonostante le diverse voci, funzionano. Voto: 8
Versi lunghi, una struggente canzone d’amore dal bello swing. Mario Biondi ha una voce potente e coinvolgente, ma in italiano non rende quanto in lingua inglese. Voto: 5+
L’effetto nostalgia per i Pooh, che si sono sciolti da poco più di anno, non funziona: è quasi tutto sbagliato, dai look luccicanti al trucco di Riccardo Fogli, dall’armonia tra le voci alla melodia. Voto: 5
Lo Stato Sociale porta sul palco dell’Ariston il brano più allegro e ritmato di quest’edizione e il testo è stato l’unico a essere poco politically correct, contenendo anche alcune parolacce. Il leader della band, Lodo, ha stonato in numerose occasioni, ma la “nonna che balla” che a un certo punto è salita sul palco è valsa la performance. Voto: 7 1/2
La voce di Noemi è riconoscibile dalla prima nota, ma il rischio è che al primo ascolto le sue canzoni sembrino tutte molto simili. Il testo, un invito al suo compagno di amarla sempre anche nelle piccole cose, è comunque bello e romantico e lei è sempre super grintosa. Per ora le diamo il beneficio del dubbio (aspettando di ascoltarla nuovamente). Voto: 6 1/2
I Decibel si sono riuniti e tornano sul palco dell’Ariston con un omaggio a David Bowie. Non si può non volere bene a Enrico Ruggeri & Co., indubbiamente grandissimi musicisti, ma al primo ascolto non siamo troppo convinti. Da riascoltare. Voto: 6 1/2
È l’ultima volta a Sanremo per Elio e le storie tese: il gruppo italiano ha annunciato che si scioglierà dopo il Festival. Il brano presentato sul palco dell’Ariston è proprio un addio ai fan. Il look eccentrico c’è (gli abiti sono di ispirazione indiana, ma Elio sembra più il Mago Otelma), il testo è ironico e geniale, la melodia sofisticata, ma qualcosa non funziona. Per l’addio, forse, ci aspettavamo qualcosa di più. Voto: 6+
Giovanni Caccamo è innamorato e celebra l’amore: il brano è un classico sanremese e diventerà una delle canzoni preferite dalle coppie per scambiarsi dediche d’amore. Tuttavia, le rime sono un po’ banali (come nel caso di “Prendimi la mano scappiamo via lontano”) e nell’insieme la canzone risulta un po’ troppo sdolcinata. Voto: 5
Red Canzian, il terzo Pooh che concorre da solo, porta un po’ di brio e di colore sul palco con una canzone dal tocco rock. Nel complesso, il brano coinvolge: il ritorno alle origini di Red pare avere funzionato. Voto: 6 1/2
Luca Barbarossa presenta una canzone in dialetto romano, Passame Er sale, una dedica d’amore fatta con parole semplici di chi non ha “le parole che c’hanno i poeti”, ma sa che “ner core nun c’ho artro che te”. Un esperimento ardito che ci è piaciuto. Voto: 7-
Roy Paci e Diodato arrivano sul palco dell’Ariston e sorprendono: bello il pezzo e grande voce di Diodato. Voto: 7+
Nina Zilli come sempre porta un brano sofisticato con un testo che si rivolge alle donne e celebra la bellezza femminile. Musicalmente chic. Voto: 7
Torna, dopo anni di silenzio, Renzo Rubino al Festival di Sanremo 2018 con un brano che tenta di raccontare i sentimenti provati da un figlio quando i genitori si separano. Il testo è molto profondo e non possiamo che premiare il ritorno sulle scene di Rubino. Voto: 6+
L’inedito due Enzo Avitabile e Peppe Servillo porta a Sanremo uno dei pochi brani “impegnati” della serata: la canzone, infatti, è un omaggio a tutti gli uomini e a tutte le donne che combattono affinché il mondo sia un posto migliore. Le atmosfere sono un po’ dark, ma la canzone, al primo ascolto, ci è già piaciuta. Voto: 7 1/2
Dopo cinque anni di stop, Le Vibrazioni si sono riuniti e tornano sul palco del Festival con un brano in cui Sarcina canta e ammette che l’uomo ha molti difetti e sarà sempre “così sbagliato”. Sono gli ultimi a esibirsi, ma riescono comunque a strappare un grande applauso alla platea dell’Ariston. Voto: 6
Articolo originale pubblicato il 7 febbraio 2018
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