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“Il segreto dei suoi occhi” è l’ultimo film del regista argentino Juan Josè Campanella e debutta nei cinema oggi 4 giugno.
Vincitrice agli Oscar 2010 come “Miglior film Straniero”, la pellicola ha riscosso un ottimo successo sia in Argentina che in Spagna.
Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Eduardo Sacheri, “Il segreto dei suoi occhi” è un thriller ma anche un film sull’amore, sull’amicizia, sulla politica.
Buenos Aires, primi anni del 2000. Benjamin Esposito (Ricardo Darin), un funzionario della Corte di Giustizia, è andato in pensione e decide di occupare il proprio tempo libero scrivendo un romanzo. Prendendo spunto da un caso di omicidio da lui affrontato 25 anni prima, Benjamin inizia un lungo viaggio nei ricordi di quegli anni per scoprire la verità.
Una giovane donna fu allora violentata e uccisa. Benjamin, insieme al fedele amico e collega Sandoval, riuscì a individuare l’assassino, che una volta incarcerato venne rimesso però in libertà per far parte di un gruppo paramilitare del governo.
Sono anni difficili per l’Argentina: la dittatura e la corruzione dilagano. In quel periodo Benjamin s’innamora anche del suo giovane capo, Irene. L’amore è ricambiato ma nascosto e mai dichiarato.
Solo oggi Benjamin potrà fare i conti con il passato, cercare giustizia per quella morte dimenticata, esternare i suoi sentimenti verso l’amata.
“Il segreto nei suoi occhi” è un piccolo gioiello cinematografico: la sceneggiatura è avvincente, il ritmo incalzante, i personaggi ben delineati.
La regia stilisticamente non è perfetta: le scelte estetiche del regista a volte non convincono e rischiano di sporcare tutta la pellicola. Così Campanella preferisce sgranare qualche immagine per dare risalto al protagonista della scena oppure decide di rincorrere con la cinepresa la fotografia, e tutto questo risulta forzato e inutile.
Il film è in ogni caso avvincente e profondo. Sullo sfondo si mostra l’Argentina della dittatura e dei gruppi paramilitari, ma anche quella della giustizia personale e dell’amicizia sincera.
Visualizza questo contenuto suArticolo originale pubblicato il 4 giugno 2010
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