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“La prima cosa bella” è una commedia agrodolce di Paolo Virzì, regista livornese noto per “Ovosodo” e “Caterina va in città”. Il film, che vanta un cast d’eccezione con Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Stefania Sandrelli, Claudia Pandolfi e Marco Messeri, uscirà al cinema il 15 gennaio.
La storia è ambientata a Livorno, negli anni 70. Anna Nigiotti è sempre stata una donna molto affascinante, vitale, ingenua e disinibita. Madre di due figli, Bruno e Valeria, sfugge la violenza del marito per cadere in situazioni poco edificanti. Il tempo passa, i figli crescono e ognuno prende la sua strada. Adesso Anna sta morendo e i figli ritornano al suo capezzale.
Soprattutto Bruno è un infelice e passa le sue giornate annebbiandosi il cervello con la marijuana.
Il ritorno a casa per Bruno significa riscoprire quella madre, ormai vecchia, causa di tutti i suoi mali. La riconciliazione significa comprensione e forse anche perdono.
Il regista livornese ritorna con questa commedia a raccontare l’Italia dei piccoli disagi familiari e affronta un tema difficile qual è quello del rapporto madre-figlio. Una madre esuberante, troppo amante e poco genitore, risulta scomoda per un figlio che cerca di crescere lontano. È un rapporto conflittuale, di grande amore e protezione da un lato e di completo annullamento dall’altro.
C’è tanta commedia all’italiana in questo film di Virzì: donne forti, ingenue, sognatrici e famiglie disgregate, società senza valori. Il ritmo è buono come la fotografia.
Il regista Virzì dirige con maestria e ben costruisce il complesso scenario di storie e di personaggi diversi. Però in questo film sembra mancare qualcosa: il regista non osa, non approfondisce, non giudica. Resta un racconto gradevole, ma non profondo né incisivo.
Inoltre alla buona interpretazione di Mastrandrea si contrappone quella delle protagoniste femminili. Così Stafania Sandrelli risulta sempre uguale nei suoi ruoli “zuccherini”, un po’ svampita ma sempre buona, Micaela Ramazzotti nel ruolo di “sexy ingenua” risulta veramente poco convincente, mentre Claudia Pandolfi interpreta sempre ruoli spigolosi, nevrotici.
Visualizza questo contenuto suArticolo originale pubblicato il 13 gennaio 2010
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