Ciclo mestruale

Il ciclo mestruale (o ciclo ovarico) è un appuntamento fisso le donne in età fertile. Se da un lato svolge naturalmente un’azione antinvecchiamento, dall’altro porta con sé fastidi e dolori più o meno gravi a seconda dei casi.

Il ciclo mestruale dura dai 28 giorni ai 32 giorni quindi copre un arco temporale che potremmo definire mensile. In questo periodo, si susseguono delle fasi ben precise legate alla fertilità e alla produzione di ormoni femminili – estrogeni e progesterone – che modificano la probabilità di fecondazione dell’ovulo.

Ciclo mestruale

Le fasi del ciclo mestruale

Le fasi funzionano così:

  1. Il primo giorno di ciclo coincide con il primo giorno di mestruo, il periodo si apre con una sorta di reset in cui il rivestimento dell’utero collassa provocando sanguinamento, dura circa 5 giorni.
  2. La seconda fase chiamata proliferativa dura fino al 14° giorno: in questo periodo c’è un aumento della produzione di progesterone e, al contempo, inizia a inspessirsi una nuova parete uterina.
  3. La terza fase coincide con l’ovulazione: durante questa fase l’ovulo è pronto per essere fecondato e le probabilità di gravidanza sono altissime.
  4. A ovulo non fecondato il progesterone si abbassa e inizia il quarto periodo definito luteo, quello in cui il corpo luteo, cioè l’ambiente che accoglie l’ovulo, scompare gradualmente fino a che non avviene il distacco del rivestimento uterino e il ciclo ricomincia.

Il ciclo mestruale si ripete con queste cadenze dalla sua prima manifestazione – chiamata menarca – fino alla menopausa, quindi accompagna un arco piuttosto ampio della vita di una donna, dagli 11-16 anni fino ai 45-50 anni.

Sintomi e fastidi

Durante la fase che precede l’inizio di un nuovo ciclo si manifesta in forma più o meno acuta la cosiddetta sindrome premestruale. Un fastidio che porta con sé

  • sbalzi d’umore – ansia, irritabilità e depressione,
  • gonfiore e dolore addominale e
  • mal di testa.

Generalmente un antidolorifico può bastare ma per alcune donne è necessario almeno un giorno di riposo e, infatti, questi sintomi possono risultare debilitanti.