Lo stress è la modalità attraverso la quale il nostro corpo e la nostra mente ci fanno capire che stiamo facendo troppo e stiamo per esaurirci. Lo stress da lavoro in particolare colpisce molte persone nel corso della loro vita lavorativa, perché può avere diverse cause e si manifesta con una lunga lista di sintomi e segnali.

Si tratta di una condizione da non sottovalutare, che porta a problemi di natura sociale e lavorativa, ma anche a disturbi fisici e psicologici che minano il rendimento. Vediamo insieme cos’è la Sindrome del Burnout, come riconoscerla e come fare in modo che si presenti sempre meno tra i lavoratori.

Stress da lavoro: la Sindrome del Burnout

Lo stress da lavoro viene anche chiamato Sindrome del Burnout, o tradotto “dell’esaurimento da lavoro“, e, secondo un articolo del Corriere, colpisce in media sei milioni di italiani, ossia un lavoratore su cinque, in maggioranza donne, troppo spesso vittime di mobbing sul lavoro. Nei decenni scorsi si faceva riferimento a professioni di aiuto, come in ambiente sanitario, o nelle forze dell’ordine, che subiscono ogni giorno grandi pressioni.

Oggi invece si parla di tutti i lavoratori che stanno molto a contatto con gli altri, che hanno colleghi, capi e scadenze da rispettare. Si parla di insegnanti, psicologi, ma anche di ristoratori, impiegati di uffici pubblici, manager, politici, avvocati.

I motivi che causano stress da lavoro sono molteplici, e riguardano sia caratteristiche del lavoro che della persona. Il Burnout può derivare da una mole eccessiva di lavoro, comportamenti del datore di lavoro che critica, esercita mobbing o fa favoritismi, scarsa remunerazione, mancanza di motivazione e realizzazione, difficili rapporti con i colleghi. Inoltre, può essere più incline a soffrire di stress chi è insicuro o introverso, chi si pone obiettivi irrealistici, chi non riesce a conciliare la vita lavorativa con quella quotidiana.

I sintomi dello stress da lavoro

stress da lavoro
Fonte: Web

È importante saper riconoscere la Sindrome del Burnout attraverso segnali che colpiscono la persona. I possibili sintomi sono molteplici. Lo stress da lavoro si manifesta inizialmente con frustrazione e insofferenza, che si ripercuotono sulla produttività. Si avverte una sensazione di fallimento che porta a rabbia e risentimento, rassegnazione e scoraggiamento. Tutto ciò si manifesta con indifferenza, isolamento, cinismo, senso di colpa e negatività che il lavoratore riversa anche sui colleghi e gli utenti.

Quando la sindrome peggiora si manifestano anche sintomi patologici psicologici. Si provano veri e propri stati di ansia, panico, insonnia, nausea, perdita di appetito, fino a depressione. Anche dal punto di vista fisico si prova stanchezza cronica, mal di testa frequenti, dolori, tachicardie. Il lavoratore in burnout si ammala più spesso e manca di frequente da lavoro. Lo stress da lavoro è un vero e proprio esaurimento fisico ed emotivo. Porta a non trovare più un senso al proprio lavoro, ed è necessario prendere provvedimenti per curarlo o prevenirlo.

Rimedi allo stress da lavoro

Riconoscere di soffrire di Burnout è il primo importante passo da fare per trovare un rimedio efficace. Lo stress da lavoro è una condizione che riguarda tutta l’organizzazione, non solo il singolo dipendente. Pertanto è necessario che vengano presi provvedimenti da parte sia del lavoratore che dell’azienda. Il rimedio più sicuro ed efficace di stress da lavoro è rivolgersi a uno psicologo che con la sua professionalità può aiutare a risolvere il problema.

Secondo i dottori Castello e Borgia di Psicologiadellavoro.org è possibile prevenire la sindrome con degli atteggiamenti che accrescono l’energia e la motivazione dei lavoratori, li sostengono e permettono loro di affermarsi e avere una propria autonomia di decisione. L’azienda può: riorganizzare il lavoro, in modo che sia sempre vario ed interessante, fare diversi incontri con il personale per risolvere eventuali problemi o conflitti, promuovere il lavoro in team.

Alcuni esempi di azioni individuali che un lavoratore può attuare per non cadere in stress sono:

  • variare la routine quotidiana e sul lavoro;
  • separare la vita privata da quella lavorativa;
  • cercare di bilanciare gratificazione e frustrazione, favorendo il benessere psicologico;
  • prendersi le giuste pause;
  • porsi obiettivi realistici, in modo da diminuire la possibilità di non raggiungerli;
  • rinforzare i rapporti con amici e famigliari, per avere un gruppo di sostegno e supporto.

Stress lavoro-correlato

Lo stress lavoro-correlato si riferisce a qualsiasi tipo di lavoro e lavoratore ed è definito dall’Art. 3 dell’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004 come

uno stato di tensione prolungata, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti e che può determinare un peggioramento dello stato di salute, anche con ricadute patologiche gravi.

L’accordo definisce anche i criteri di prevenzione di stress e ha catturato l’attenzione ai rischi emergenti. Sono state fatte indagini per identificare e monitorare la situazione e i disagi derivanti da stress, violenza e molestie, e per trovare metodi efficaci di prevenzione e rimedio. Dal 2011 le aziende italiane sono obbligate a effettuare la valutazione dello Stress lavoro-correlato dei datori di lavoro. Sono da ripetere con una frequenza di tre anni, minore in caso di situazione rischiosa, e in caso di mancanza di valutazione, sono previste delle sanzioni.

Stress da lavoro e diritti del lavoratore

Lo stress da lavoro può colpire qualunque lavoratore, a prescindere dall’attività svolta e dalla categoria di lavoro. Si tratta di un problema da non sottovalutare, e la legge permette ai lavoratori di proteggersi in alcuni casi. I disturbi derivanti da stress da lavoro si inseriscono all’interno dei danni non patrimoniali. Con la sentenza n. 1185 del 18 gennaio 2017, la Corte di Cassazione ha preso la decisione secondo la quale

Il danno non patrimoniale, anche nel caso di lesione di diritti inviolabili, non può mai ritenersi in re ipsa, ma va debitamente allegato e provato da chi lo invoca

Di conseguenza, il diritto al risarcimento sorge quando possono essere dimostrati:

  • una condotta censurabile da parte del datore di lavoro;
  • un danno medicalmente accertabile;
  • il nesso di causalità tra la condotta censurabile e il danno subito.

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