Per tutti i primi mesi di vita del bambino i genitori hanno imparato a fare i conti con il cambio del pannolino, un’abitudine che, di giorno o di notte, è stata una costante per l’igiene del neonato. Con la crescita del bambino arriva anche il momento di togliere il pannolino, una fase di passaggio importante ma anche molto delicata che va affrontata con attenzione e cura.

Togliere il pannolino, infatti, non è semplice, in quanto il bambino non è abituato a controllare i propri bisogni, a trattenere la vescica e l’intestino in tempo prima di arrivare in bagno (o sul vasino) e a spogliarsi e rivestirsi senza bagnare i propri indumenti. È un processo di crescita che, come tale, richiede tempo e il sostegno costante dei genitori e degli educatori.

Non è quindi un passaggio che avviene da un giorno all’altro, motivo per cui anche i genitori devono essere preparati e pronti a supportare il bambino, in una fase molto delicata della sua crescita. Togliere il pannolino, infatti, non significa solo saper controllare gli istinti fisiologici, ma anche imparare l’igiene intima.

È quindi una fase particolarmente delicata nella quale il bambino può incontrare inevitabili difficoltà e vivere questo cambiamento con fatica e disagio. Per questo motivo i genitori devono essere pronti a vivere con serenità, pazienza e competenza questo momento della crescita.

Per evitare che il passaggio dal pannolino alla mutandina sia per i bambini traumatico e per favorire questo cambiamento abbiamo intervistato la Dottoressa Chiara Mancarella, pedagogista clinica e docente di scuola primaria, con la quale abbiamo affrontato i principali dubbi che vivono i genitori proponendo una serie di consigli utili per gestire correttamente questo cambiamento.

Quando togliere il pannolino?

Dottoressa Mancarella, c’è un momento preciso nel quale iniziare a togliere il pannolino evitando che sia o troppo presto o troppo tardi?

Il passaggio dal pannolino al vasino deve essere graduale e senza forzature da parte dei genitori. Ci sono a volte dei genitori che anche a un anno, un anno e mezzo, cercano di forzare un po’ il bambino. In realtà il bambino va preparato, non solo psicologicamente, ma anche fisicamente all’abbandono del pannolino. Farlo a un anno, un anno e mezzo, è un po’ presto, ma sicuramente deve essere tolto prima dell’inizio della scuola dell’infanzia, quindi prima dei tre anni.

Per aiutare il bambino a togliere il pannolino bisogna partire dalla constatazione che egli deve maturare una prontezza sia fisiologica, sia psicologica. Questo significa che non tutti i bambini acquisiscono questo passaggio nello stesso momento (per esempio i primi figli richiedono generalmente più tempo) e che è importantissimo modellare l’insegnamento sulle loro capacità.

Ci sono bambini più timidi che possono richiedere più tempo e altri, invece, più intraprendenti che possono necessitare di maggior controllo per assicurarsi che acquisiscano fin da subito tutte le pratiche igieniche corrette.

Per poter iniziare a togliere il pannolino è importante che il bambino sappia camminare (in modo da potersi recare autonomamente in bagno) e comunicare (in modo da esprimere eventuali disagi e dubbi, ma anche di comprendere le indicazioni dei genitori, anche quelle date dall’esempio).

È fondamentale supportare costantemente il bambino e non dare per acquisito un passaggio che richiede del tempo. Durante i vari tentativi è utile lodare e incoraggiare il bambino, anche quando lo si corregge.

Vasino o riduttore?

Per favorire l’abbandono del pannolino è preferibile utilizzare il vasino o scegliere il riduttore per il water?

Io credo che, soprattutto quando abbiamo a che fare con bambini piccoli che si approcciano a questo passaggio, sia più indicato utilizzare il vasino. È un sistema più pratico per il bambino rispetto al water e con il vasino lo si rende più responsabile e indipendente anche perché può andare anche da solo in bagno quando deve fare la pipì. Con il riduttore, invece, ci deve essere sempre l’aiuto di qualcuno, mentre con il vasino impara a capire dove deve andare per fare i suoi bisogni. Il controllo e la supervisione dei genitori o di chi è in casa è sempre fondamentale, ma mantenendo una certa distanza.

Come togliere il pannolino senza traumi? 7 consigli

Per ottenere risultati migliori sia in termini di tempo che di serenità, è fondamentale seguire un approccio orientato al bambino. Questo significa che togliere il pannolino è una delle fasi educative di cui i genitori si devono occupare.

Così come per l’alimentazione, il rispetto, il camminare e il relazionarsi con gli altri bambini e tutte le altre “competenze” che il bambino deve acquisire, anche per l’abbandono del pannolino l’insegnamento dei genitori è determinate per consentire che questo passaggio non sia traumatico. In questo senso è importante ricordare come il fine rimanga il bambino stesso con le sue esigenze e i suoi tempi e non lo smettere di usare il pannolino. Questo è un mezzo tramite il quale si insegna al bambino a diventare grande e autonomo.

1. Il periodo giusto

Dottoressa Mancarella, al di là dell’elemento anagrafico, c’è un periodo migliore dell’altro nel quale iniziare a educare il bambino a togliere il pannolino?

Se vogliamo trovare un momento particolarmente indicato per fare questo passaggio consiglierei intorno ai due anni, due anni e mezzo e di farlo d’estate. Consiglio questo periodo anche per una questione di praticità per i genitori ma anche per il bambino stesso perché se si bagna sta a casa e si può lavare velocemente senza che debba sentirsi sporco e a disagio.

2. L’uso dei libri

Ci sono degli strumenti con cui “incitare” i bambini a utilizzare il vasino e quindi a fare a meno del pannolino?

In questo senso la letteratura per l’infanzia dà un aiuto notevole perché ci sono tanti libricini anche molto simpatici che aiutano i genitori ad affrontare questo passaggio così importante per i bambini. il bambino stesso, vedendo i personaggi dei libricini che stanno facendo delle cose che lui stesso dovrebbe fare, è stimolato e incoraggiato a fare lo stesso perché capisce che non si tratta di una cosa che riguarda solo lui, ma anche qualcun altro.

3. Preparare il bagno

Come abbiamo anticipato togliere il pannolino non significa solo cambiare un capo d’abbigliamento, ma imparare gli elementi dell’igiene personale. Cosa si può fare in questo senso?

Un’altra strategia potrebbe essere quella di utilizzare delle immagini, mettendo magari fuori dalla porta del bagno l’immagine di un vasino o di un bimbo che lo usa che comunichi al bambino il luogo dove deve andare per fare i suoi bisogni. Anche all’interno del bagno stesso si possono mettere delle immagini, posizionandole in sequenza, ma non più di tre perché altrimenti diventerebbero troppe e confonderebbero il bambino. Le immagini principali sono quelle del momento in cui il bambino fa la pipì, poi quella in cui il bambino si pulisce utilizzando la carta igienica e la terza quella in cui si lava le mani. Questo sistema viene spesso utilizzato anche nelle scuole dell’infanzia.

4. La notte

Il pannolino va tolto di giorno ma mantenuto di notte o una volta tolto non va mai reintrodotto?

Come abbiamo detto il periodo migliore è quello dell’estate perché il bambino può stare solo con la mutandina. Per la notte, specialmente i primi tempi, visto che non hanno ancora il pieno controllo sfinterico, può essere utile continuare a tenere il pannolino. Poi quando i genitori si rendono conto che passa una settimana o due senza che il bambino bagna il pannolino allora si può iniziare a toglierlo anche la notte.

5. L’inizio della scuola

Spesso i genitori hanno l’esigenza di togliere il pannolino ai propri figli prima che questi inizino ad andare a scuola, anche per evitare gli imbarazzi che il confronto con gli altri bambini potrebbe provocare; cosa possiamo consigliare?

È chiaro che se deve iniziare il primo anno della scuola dell’infanzia non ci si può approcciare a questo passaggio alla fine di agosto, altrimenti sono i genitori i primi a farsi prendere dall’ansia perché il bambino di lì a poco dovrà andare a scuola. Anche per questo l’estate è il momento migliore per preparare il bambino; si hanno più mesi per lavorarci su e aiutare il bambino ad abituarsi a stare senza pannolino.

6. Il numero di vasini da utilizzare

Per aiutare i bambini è meglio posizionare più di un vasino in casa (magari nelle stanze che utilizza di più) o puntare sull’utilizzo di uno solo?

Questo non va fatto assolutamente. Innanzitutto perché può capitare che, stando a casa di altre persone, il bambino possa andare a cercare dove fare la pipì. Ma poi anche perché il bambino deve capire che la pipì deve essere fatta in bagno.

7. I giocattoli

Come comportarsi con i giocattoli in bagno? Si possono portare o rischiano di diventare una distrazione?

Si può anche portare in bagno un pupazzo o un libricino, purché sia solo un giocattolo, in modo che il bambino quando è sul vasino impegnato nei suoi bisogni può utilizzarli. Deve essere però chiari che il bambino è lì non perché c’è il giocattolo, ma perché deve fare la pipì.

Bagno a misura di bambino: cosa non deve mancare

«Il bagno è uno dei luoghi dove ci sono i pericoli maggiori» ci dice la dottoressa Mancarella ed è bene quindi, con l’arrivo del momento in cui i bambini iniziano a utilizzare questo spazio della casa, che sia adeguato alle loro esigenze.

Per i bambini che devono fare la pipì, il bagno dovrebbe essere sistemato in modo da far riferimento a quelle tre azioni principali di cui parlavamo. Dove deve fare la pipì, dove deve pulirsi e dove deve lavarsi le mani, magari preparando un asciugamano a uso esclusivo del bambino.

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  • Bambino (1-6 anni)