Bambini e tecnologia: ecco tutti gli aspetti positivi di questo rapporto

Questa è l’era dei “nativi digitali”, di quei bambini che superano, abilmente e intuitivamente, i genitori nell’uso di tutti i dispositivi elettronici. Scopriamo allora, lontano dai pregiudizi, gli effetti positivi che possono avere i “maestri digitali”.

“Sono almeno cinque le dimensioni che influenzerebbero la psiche e lo sviluppo delle abilità dei bimbi: l’ammontare di tempo dedicato al gioco, i contenuti (fondamentali per l’apprendimento), il contesto, la struttura e la meccanica di giocospiega la psicologa Federica Bigoni -. Dunque, i dispositivi tecnologici, utilizzati con moderazione e in presenza di un adulto, possono aiutare il bambino a sviluppare competenze cognitive, spaziali e motorie, perché consentono l’acquisizione del sapere a partire da un’esperienza, da un gioco divertente che mette alla prova le capacità”.

Computer e tablet possono essere particolarmente utili per condurre esperimenti che potrebbero risultare pericolosi nella vita reale, come l’uso di prodotti chimici potenzialmente dannosi. E i giochi elettronici multiplayer, basati sulla premessa che i giocatori devono imparare, memorizzare, collaborare, sviluppano la competizione e la collaborazione, motivando i bambini a fare squadra e a gareggiare con gli avversari. Possono anche accrescere la fiducia in se stessi, ma accertatevi sempre che il gioco sia adatto al piccolo.

Ma non è tutto. Ad esempio è stato dimostrato che Nintendo Wii e Wii Fit, se impiegati nel contesto di uno stile di vita equilibrato, possono contribuire a migliorare la forma fisica e il benessere (ISSA: International Sports Sciences Association, 2007).

E cosa ne dite dell’importanza di imparare a usare una tastiera? “Quali abilità sono da considerare necessarie per il cittadino di oggi e di domani? Tra le tante quella di saper digitare in maniera rapida e precisa”, spiega Massimiliano Andreoletti, docente di didattica del gioco e dell’animazione dell’Università Cattolica di Milano. La tastiera può cambiare, prima di tutto, la vita e il modo di comunicare dei tetraplegici; aiuta nello sviluppo cerebrale e motorio del bambino; può essere fondamentale per i futuri chirurghi, perché solo grazie a un allenamento di precisione potranno eseguire difficili interventi di microchirurgia. “Di riflesso questi giochi saranno utili quando il bambino dovrà produrre elaborati o prendere appunti, nei momenti di svago e, quando crescerà, per redigere documenti e condividere progetti al lavoro”, continua Andreoletti.

“Per questi motivi, e a differenza di quello che tutti pensano, non sono utili alla crescita del bambino solo i classici giochi da cortile – continua la Bigoni -. In questo modo gli si vieta di vivere la contemporaneità nella quale sono immersi, privandoli di quei codici comunicativi tipici dell’era alla quale appartengono”.

In questo “gioco” di apprendimento, il ruolo del genitore è fondamentale, perché deve controllare il flusso d’informazioni cui è esposto il bambino, deve mediare e interagire con il mondo del proprio figlio, privilegiando giochi che sviluppino creatività, abilità e socialità.

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