11 frasi di Papa Leone XIV, pronunciate quando era Robert Francis Prevost

Chi è e cosa ha detto in passato Robert Francis Prevost, ovvero il nuovo Papa Leone XIV che succede a Papa Francesco I: le citazioni su migranti, ambiente, diritti e fede.

Robert Francis Prevost è il nuovo pontefice con il nome di Papa Leone XIV. Succede a Papa Francesco I ed è stato eletto l’8 maggio 2025 dopo appena due giorni di conclave. Era tra i papabili, ma forse non quello più accreditato per la scelta, per questo per alcune persone si è trattato di una sorpresa. Archiviato velocemente il lutto per lo scorso pontefice, ora si apre la sua era. Che papa sarà? È una domanda legittima. Forse alcune sue citazioni possono aiutare a capire meglio e di più.

Chi è Robert Francis Prevost

Papa Leone XIV ha, al momento della sua elezione, 69 anni, il suo compleanno è il 14 settembre. È statunitense, di Chicago, ma ha operato per molto tempo in Perù. La sua vita, nei primissimi giorni di pontificato, è stata passata al setaccio: sono spuntate foto inedite sportive (per esempio lui a cavallo) o di tipo attivistico, ci si è interrogati sulla scelta del nome, ci si è concentrati sul fatto che sia un agostiniano, a differenza di Papa Bergoglio, che aveva un background gesuita. Forse perché da lui ci si aspetta tanto: si spera abbia la cultura di Papa Ratzinger, la comunicatività di Bergoglio, ma anche un pizzico di senso pratico in più su alcune questioni lasciate irrisolte, a partire dal ruolo delle donne nelle gerarchie ecclesiastiche.

Frasi per capire che papa sarà Leone XIV

Il Corriere della Sera ha riportato alcune citazioni di Papa Leone XIV, a partire dal tema dei migranti, in risposta al vicepresidente statunitense J.D. Vance che si era espresso sulla priorità verso chi ha già la cittadinanza:

Gesù non ci chiede di classificare il nostro amore per gli altri.

Le altre citazioni notevoli riprese sia dal Corsera che dalla Stampa:

  • (Sui poveri) “Abbiamo bisogno di qualcuno che possa parlare per i poveri, gli emarginati, gli sfollati, sulla scena mondiale. Anche se le persone annuiscono educatamente e vanno avanti abbiamo comunque bisogno di avere quella voce”;
  • (Sulle famiglie arcobaleno) “L’espressione amiglie alternative è errata perché le coppie omosessuali non possono essere famiglia dato che la famiglia nasce dal matrimonio e il matrimonio esiste solo tra un uomo e una donna”;
  • (Sul diritto alla libera scelta) “Difendiamo la vita umana in ogni momento”;
  • (Sul sacerdozio femminile) “Estendere il sacerdozio alle donne non risolve necessariamente un problema, ma potrebbe crearne uno nuovo”;
  • (Sull’evangelizzazione) “Un vescovo non deve essere un piccolo principe seduto nel suo regno. Mi considero ancora un missionario. La mia vocazione, come quella di ogni cristiano, è quella di essere missionario, di annunciare il Vangelo ovunque ci si trovi”;
  • (Sulla vicinanza alla comunità) “A volte il vescovo rischia di concentrarsi solo sulla dimensione locale. Ma un vescovo dovrebbe avere una visione molto più ampia della Chiesa e della realtà, e sperimentare l’universalità della Chiesa. Deve anche avere la capacità di ascoltare il prossimo e di chiedere consiglio, oltre a maturità psicologica e spirituale. Un elemento fondamentale del ritratto di un vescovo è essere un pastore, capace di essere vicino ai membri della comunità”;
  • (Sulla fede) “Spesso siamo preoccupati di insegnare la dottrina, il modo di vivere la nostra fede, ma rischiamo di dimenticare che il nostro primo compito è insegnare cosa significa conoscere Gesù Cristo e testimoniare la nostra vicinanza al Signore. Questo viene prima di tutto: comunicare la bellezza della fede, la bellezza e la gioia di conoscere Gesù. Significa viverla noi stessi e condividere questa esperienza”;
  • (Sul cambiamento climatico) “Il dominio sulla natura non dovrebbe diventare ‘tirannico’. Deve essere un ‘rapporto di reciprocità” con l’ambiente’”;
  • (Sulla comunicazione social) “I social media possono essere uno strumento importante per comunicare il messaggio del Vangelo arrivando a migliaia di persone. Dobbiamo prepararci per usarli bene. Temo che qualche volta sia mancata questa preparazione”;
  • (Sugli abusi) “In alcuni Paesi già si è rotto un po’ il tabù di parlare dell’argomento, mentre ci sono altri luoghi dove le vittime, o le famiglie delle vittime, non vorrebbero mai parlare degli abusi subiti. In ogni caso il silenzio non è una risposta. Il silenzio non è la soluzione”.
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