Metodo Montessori: "Libertà" è la parola chiave

L’idea portante del metodo educativo Montessori consiste nel credere che il bambino vada lasciato libero di esplorare il suo mondo, essendo certi della presenza di un impulso impercettibile al suo interno che lo spinga verso l’apprendimento. Proprio per questo motivo, il vero motore dell’apprendimento del bambino è la sua curiosità, la quale lo porterà a sviluppare al meglio tutte le sue capacità, ovviamente lasciandolo libero, senza interferire.

L‘ambiente educativo è il primo elemento a rivestire un ruolo fondamentale per un corretto sviluppo dei bambini: la cosiddetta “casa dei bambini” dev’essere strutturata in modo tale da suscitare in loro interesse e curiosità, andando incontro ai loro desideri di scoperta, movimento e di esplorazione autonoma. L’educatore ha il compito importante di preparare l’ambiente e successivamente di presentare il materiale che verrà messo a disposizione dei bambini: avere la possibilità di venire direttamente a contatto con il materiale di cui, in quel momento, sentono estremo bisogno. E’ fondamentale che scaffali e armadi contenenti questi oggetti siano alla loro portata, senza dover ricorrere all’aiuto dell’educatore.

Lavarsi, vestirsi, stirare, lavare, sbucciare, spremere, allacciare, apparecchiare, sono le attività di vita pratica legate sia alla cura della persona che dell’ambiente: i bambini perfezionano la propria esperienza sensoriale facendo ordine nelle proprie scoperte ed usando i materiali specifici a questo scopo. La scelta delle attività è sempre libera e al termine, dovrà riordinare ciò che ha utilizzato. Il bambino, è così invitato a mantenere l’ordine del proprio ambiente, a rispettare sia il lavoro degli altri bambini che le loro scelte, sviluppando così il concetto di libertà.

Il ruolo di protagonista spetta al bambino, mentre l’insegnante deve seguire seriamente e scientificamente le tappe del suo sviluppo: il suo compito è quello di aiutare i bambini a diventare consapevoli del dono che possiedono e a svilupparlo nel corso della loro vita.

A cura di Jessica Di Giacomo

photo credit: Dietmar Temps via photopin cc

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