Francesca Michielin: "Basta cattiverie gratuite, Twitter sta diventando tossico"

La cantante ha pubblicato sul social uno sfogo, in cui si rivolge a tutti coloro che lo utilizzano per criticare o offendere: "Parlate di inclusione e rispetto ma poi siete i primi ad essere violenti. Fuori da qui, mi parlereste davvero così?".

Quello che sta vivendo Francesca Michielin è un periodo pieno di grandi traguardi e successi. Dopo essere stata direttrice d’orchestra al Festival di Sanremo, ha fatto il suo debutto in veste di conduttrice di Effetto Terra su Sky Nature e di scrittrice con il suo romanzo Il cuore è un organo. Ma, nonostante questo, c’è ancora chi utilizza i social network per criticarla, offenderla e attaccarla. Soprattutto su Twitter, dove la cantante ha pubblicato il suo sfogo.

“Qui su Tw sembra di essere tornati alle medie, coi bulletti che ti sfottono, ti danno della sfigata, cessa, cattiverie. È insostenibile, per quello vi blocco. Parlate di inclusione e rispetto ma poi siete i primi ad essere violenti. Fuori da qui, mi parlereste davvero così?”.

Con queste parole Francesca Michielin si è rivolta a tutti coloro che, nascondendosi dietro un nickname e una tastiera, continuano a sminuirla, criticarla e insultarla. Il suo messaggio, però, non è rivolto soltanto ai suoi haters, ma anche a tutte quelle persone che hanno contribuito a trasformare Twitter in un luogo in cui insulti, cattiverie e offese sono all’ordine del giorno, di qualsiasi argomento si parli. Per rispondere ad alcuni dei commenti sotto al suo post, la cantante ha poi continuato la sua riflessione:

Scrivere cattiverie gratuite, false, anche diffamatorie (tipo che uso i ghostwriter lol), postare screenshot privati, modificarli addirittura: sono tutte cose mega gravi. Questo social sta diventando mega tossico. Rega meglio che vi ripigliate“, ha scritto. O ancora: “È sempre stato il mio social preferito perché ci si confrontava con bei dibattiti, ora qualsiasi cosa è un insulto o uno sfottò pesante, ho smesso di twittare e penso non sia giusto“.

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