Le Iene: la storia di Nikole, la prima bimba rifugiata ucraina nata in Italia

Yulia, 31 anni, ha raccontato a Giulio Golia e Francesca Di Stefano, la sua fuga dalla guerra al nono mese di gravidanza, insieme a Slata, sua figlia di otto anni. Dopo oltre tre giorni di viaggio è riuscita ad arrivare nel nostro Paese e, il primo marzo, ha dato alla luce la piccola nell'ospedale di Rho.

Yulia, 31 anni, ha raccontato a Giulio Golia e Francesca Di Stefano, inviati de Le Iene, la sua fuga dalla guerra in Ucraina al nono mese di gravidanza. Insieme alla primogenita di otto anni ha raggiunto l’hinterland di Milano, dove già viveva sua madre e qui, il primo marzo 2022, all’ospedale di Rho, è nata Nikole.

Il marito di Yulia, invece, si è dovuto arruolare per difendere il suo Paese e la famiglia riesce a comunicare e vedersi via cellulare mentre lui si trova armato a un posto di guardia. In questo modo ha conosciuto anche la piccola, che è ufficialmente la prima rifugiata ucraina nata in Italia.

Alle telecamere di Canale 5, Yulia e sua madre Ludmilla, hanno raccontato la loro storia, iniziata 20 anni fa quando quest’ultima ha raggiunto l’Italia per cercare lavoro: “A 12 anni mia figlia ha avuto un ustione sul 30 % del corpo, per aiutarla ho dovuto fare una scelta, o vendevo casa o andavo all’estero a cercare di guadagnare un po’ di soldi”.

Yulia, dopo essere stata abbandonata dal padre, è cresciuta con la zia a Ternopil dove poi si è anche sposata. Lei e il marito lavoravano e Slata, la primogenita della coppia, andava a scuola, fino a quando, a una settimana dalla data presunta del parto, la mattina del 24 febbraio si svegliano e apprendono la notizia che l’Ucraina è in guerra.

Sergio, il marito di Yulia, le dice subito di prepararsi per raggiungere sua madre in Italia e in fretta e furia hanno lasciato tutto: tutti i vestiti preparati per la piccola in arrivo, la culla addobbata con cura. Hanno caricato la macchina ed è partita: “Pensavo a guidare e basta”.

In due ore ha raggiunto la frontiera con la Polonia, dove ha trovato una coda di auto lunga 15 chilometri ed è rimasta in fila con Slata per oltre 75 ore. Dopo tre giorni riesce a passare il confine e avverte la madre che si sta dirigendo verso l’Italia. Lei è preoccupata, le mancano ancora 1200 km per arrivare e non dorme da molto. Ma Yulia sente che non può aspettare oltre: “Io sentivo che avrei partorito”.

“Io non avevo tempo di dormire, non volevo dormire”, dice la donna ai microfoni de Le Iene. E così ha guidato per 15 ore di fila, fino ad arrivare a Udine, dove è stata raggiunta da Ludmilla, che l’ha scortata fino a casa a Rho dove finalmente Yulia e la sua bambina di otto anni, hanno potuto lavarsi, mangiare e riposare.

Il 28 febbraio la donna è stata ricoverata in travaglio, e poco dopo la mezzanotte ha dato alla luce Nikole, una bella e sana neonata di tre chilogrammi. A darle il benvenuto da parte di tutti i cittadini lombardi, anche il presidente della Regione Attilio Fontana, che su Instagram aveva dato la notizia: “Spero che tutta la famiglia si possa presto riunire, a casa, in pace. Nel frattempo, qui loro sono al sicuro”.

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