Il segreto per il sesso ideale? L'empatia

L'empatia è la chiave della massima soddisfazione a letto. Lo dice uno studio, e lo dice anche il buon senso.

Possiamo pretendere, sul serio, di dire qualcosa di nuovo sul sesso? Arrivati al sovraccarico di informazioni, è salutare ripartire da poche cose semplici e fondamentali. In questo caso, uno studio pubblicato sul Journal of Adolescent Health ci fornisce lo spunto per concentrarci su una chiave della soddisfazione: l’empatia.

Ci sono tante buone abitudini nel sesso, tecniche di seduzione, persino software a portata di mano per eventuali défaillance. Ma non dovremmo mai dimenticare che il sesso non è una performance, è uno scambio.

In questo senso, lo studio sopra citato ha un merito: aver spiegato ai giovani americani (e vale per tutti) che il benessere dell’altro, la capacità di connettesi con l’emotività del partner è la migliore assicurazione della soddisfazione sessuale.

Analizzando per un paio d’anni 3200 studenti, di età compresa tra i 18 e i 26 anni, la ricercatrice Adena Galinsky è arrivata a una conclusione molto semplice: comprendersi da verticali significa godersela da orizzontali:

“Il modo in cui le persone interagiscono e la loro capacità di ascoltarsi l’un l’altro e cogliere reciprocamente la prospettiva dell’altro, può davvero influenzare la vita sessuale.”

I soggetti della ricerca hanno risposto a domande sull’autostima, la soddisfazione personale, incrociandole con l’empatia, la capacità di ascolto. Con risultati molto interessanti, soprattutto nelle differenze di genere.

Al contrario di quanto si sarebbe portati a credere, sono i maschi a essere più coinvolti nelle attività orientate a dare piacere al partner. Insomma, le donne sono soddisfatte della prestazione sessuale (terreno pericoloso), mentre negli uomini cresce l’autostima non con il raggiungimento del proprio piacere, ma in quello procurato.

In pratica, gli uomini sono tendenzialmente più empatici, e questo spiegherebbe il diffuso problema delle inibizioni femminili, comprese la finzione dell’orgasmo. Pur essendo più portate per la sintonia emotiva nel complesso, le donne rischiano di essere meno soddisfatte degli uomini, i quali concedendosi volentieri (come nel caso del sesso orale), vantano l’87 per cento di orgasmi, contro il 47 per cento delle donne.

Siate empatici, preoccupatevi del piacere altrui e godrete anche voi, sembra dire lo studio. Ma resta una domanda: quanto erano sinceri gli studenti che hanno risposto di essere tanto interessati al piacere delle ragazze? Non è che alla fine ha sempre ragione Freud, per il quale il sesso è un’esperienza destinata a essere confinata nel nostro Io?

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