Dieta del gruppo sanguigno del dottor Mozzi: funziona?

Quali sono i cibi vietati e da preferire in base ai gruppi sanguigni 0, A, B e AB e tutto quello che c’è da sapere su questo regime alimentare controverso

La dieta del gruppo sanguigno del dottor Mozzi è un regime alimentare che punta a ritrovare la salute, oltre che a prevenire problemi e al dimagrimento in caso di sovrappeso: ma come funziona e quali sono i cibi da preferire e da evitare in base ai gruppi sanguigni 0, A, B e AB?

Il dottor Mozzi è senz’altro un personaggio sui generis. Vive con la sua famiglia a Mogliazze, una frazione costituita da un gruppo di case in pietra ai piedi degli Appennini, a otto chilometri da città di Bobbio (in provincia di Piacenza). Laureato in medicina, ma senza specializzazione, si è trasferito qui nel 1974 e nel 1978 ha fondato la cooperativa Le Mogliazze. Si definisce un “medico secondo natura” ed è divenuto celebre in Italia proprio grazie alla dieta del gruppo sanguigno. Da anni tiene conferenze, scrive libri e partecipa a programmi televisivi in cui insegnerebbe a guarire in modo naturale grazie a un’alimentazione corretta.

I cibi migliori in base ai gruppi sanguigni

Il dottor Mozzi ha sviluppato la sua dieta basandosi sulla sua esperienza, sull’osservazione e sulle teorie del naturopata James D’Adamo. Nel 1957 fu il primo a osservare che pazienti appartenenti a gruppi sanguigni diversi reagivano in maniera differente alla medesima alimentazione. Quali sono i cibi da scegliere e da evitare in base al gruppo sanguigno?

Secondo Mozzi, non esistono alimenti che devono assolutamente essere evitati e cibi che fanno bene a tutti. I risultati dipenderebbero dal DNA, dal gruppo sanguigno. La dieta si basa sul fatto che i globuli rossi in qualsiasi gruppo (0, A, B e AB) hanno diversi tipi e quantità di antigeni che interagiscono con il sistema immunitario, reagendo in modo diverso al cibo. Un alimento può avere effetti positivi o negativi sul sistema immunitario. Ciò che mangiamo può farci ammalare o curarci.

Gruppo 0

Si tratta di un sistema immunitario reattivo, di persone che si ammalano rapidamente e si riprendono altrettanto velocemente.

Dovrebbero evitare:

  • cereali;
  • salumi;
  • melanzane;
  • minestrone;
  • patate;
  • caffè;
  • polpi e calamari;
  • latte, yogurt e formaggi (tranne latte di capra e derivati).

Anche la frutta è sconsigliata, perché provocherebbe depressione. Sono, invece, curativi la carne rossa e il salmone crudo.

Gruppo A

Non è un sistema immunitario molto robusto. Le persone con sangue del gruppo A dovrebbero evitare:

  • carne rossa;
  • latticini grassi e formaggi stagionati;
  • cereali;
  • pomodori;
  • patate;
  • peperoni.

Trote, salmone, tonno, merluzzo e sgombro, anche in scatola, sono tutti raccomandati.

Gruppo B

Un sistema immunitario robusto, tuttavia molto sensibile alle malattie autoimmuni. Vietati:

  • cereali;
  • pollo;
  • crostacei;
  • pomodori;
  • zucca.

L’agnello, anche in kebab, ma senza pane e piadine, è benefico.

Gruppo AB

Un sistema immunitario che impiega molto a guarire ma che, fortunatamente, non si ammala spesso. Chi ha il sangue del gruppo AB deve stare lontano da:

  • burro;
  • formaggio;
  • carne rossa.

Via libera alla carne di agnello.

La dieta del gruppo sanguigno del dottor Mozzi funziona?

Per stessa ammissione del dr Mozzi, la dieta basata sul gruppo sanguigno non è riconosciuta da studi scientifici. Impossibile dire, dunque, se funzioni veramente o no. Come è possibile notare, spesso vengono eliminati cereali e formaggi. Questi divieti da una parte potrebbero portare a una perdita di peso, ma dall’altra creare gravi scompensi al fisico.

Questo articolo ha scopo puramente informativo, e qualsiasi cambiamento nella propria alimentazione va concordato con il medico curante, o meglio ancora con uno specialista.

Infine, è bene ricordare che per i nutristi e i dietologi, la dieta migliore, ipocalorica o no, è sempre varia e equilibrata, completa di tutti i gruppo di alimenti, simile alla dieta mediterranea. Del resto, come sottolineato anche dalla Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, non esiste una alimentazione che da sola sia in grado di curare patologie come il cancro.

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