Esperienze sessuali passate: come parlarne?

Tra malattie sessuali e libertà erotiche sempre più ampie, le coppie si ritrovano inevitabilmente a parlare di sesso pregresso. Come affrontare un argomento tanto imbarazzante?

In tempi di malattie sessualmente trasmissibili, come ad esempio l’HIV, la sifilide o la gonorrea, e con una libertà sessuale maggiore rispetto a qualche decennio fa, le coppie si ritrovano sempre più di sovente a dover parlare delle esperienze sessuali pregresse. Non potendo più fingere che il problema non esista, magari chiudendo un occhio sul passato del compagno, il dialogo diventa di fondamentale importanza: ma come parlare di un argomento tanto intimo quanto imbarazzante?

Svelare il nostro passato al partner è sempre molto difficile, sia per la paura di venire ingiustamente etichettati, che per una sana ansia da competizione: in particolare, le donne hanno paura di non essere adeguate a un uomo dall’intensa vita sessuale passata. Il metodo più controproducente, e purtroppo anche più diffuso, è quello di domandare la statistica degli amplessi, pretendendo il numero preciso delle passate avventure di letto. In questo modo non solo si solleveranno le preoccupazioni in caso di numeri troppo elevati o troppo esigui, ma non si avrà nemmeno un’indicazione fedele sull’eventuale esposizione al rischio, perché non sono le ripetizioni a determinare il contagio bensì le barriere che si attuano per contrastare i virus.

Non è perciò fondamentale sapere quante donne abbia sedotto il proprio fidanzato, quello che è importante è scoprire se il proprio uomo si sia comportato sempre in modo saggio. Ma come fare, senza scadere nel pedante o nell’inquisitore?

Innanzitutto, deve essere ben chiaro un concetto: il {#sesso} è emozione e compartecipazione, ridurlo a un semplice fatto medico lo rende asettico e poco malleabile al dialogo. La comunicazione delle esperienze sessuali passate, perciò, non deve mirare solo all’ottica della sicurezza, ma anche a quella del gioco della malizia, così da scoprire anche eventuali fantasie che potrebbero giovare alla coppia. La strategia migliore, soprattutto per accendere le attenzioni maschili, è improntare la discussione in un’ottica di intrigante erotismo, magari prendendo spunto da un film visto insieme, da un articolo di giornale o raccontando le vicissitudini della solita “amica” irreale che, certamente, potrà tornare utile anche in questa occasione.

Quando lo scambio di battute entra nel vivo, magari raggiungendo qualche picco hot, si può chiedere quale sia il rapporto del partner con la protezione. Attenzione, però, perché la domanda non deve essere sfacciata, bensì scanzonata. Si può raccontare, ad esempio, di provare eccitazione per la fase dei preliminari e di gradire il gioco di coppia al momento di indossare il preservativo. Scoprirete, così, se il vostro uomo sia solito ricorrere al condom o meno e, non ultimo, sempre in uno stile giocoso si può tentare di introdurre l’argomento del test HIV, magari convincendo il fidanzato che, dopo le analisi, ci si potrà lanciare nelle più sfrenate voglie senza troppe remore.

Come accennato poc’anzi, aprirsi in tema di esperienze sessuali non risponde soltanto a una curiosità di sicurezza, ma può essere decisamente funzionale per il piacere della {#coppia} stessa. L’errore che si commette più frequentemente è quello di ascoltare la storia di vita del compagno già avvolte in preconcetti, magari con uno spirito indagatore pensato per scovare passioni discutibili o comportamenti non ritenuti idonei. Bisogna, perciò, tentare di perseguire un tono acritico, perché ogni storia sessuale è diversa dall’altra ed influenzata da molti fattori quale l’intensità del legame o la presenza o meno di romanticismo. Potreste scoprire, infatti, che il partner ha sperimentato in passato fantasie che con voi non desidera mettere in pratica: non significa affatto che non vi considera all’altezza, ma semplicemente esiste di volta in volta il momento e la persona giusti. Inoltre, potrebbero essere svelati particolari piccanti che non tutte vorrebbero sentirsi dire, come ad esempio il {#sesso} di gruppo o una relazione omosessuale: davvero funesto, in questi casi, mostrarsi stupiti o scioccati, perché così facendo la persona amata non farà altro che chiudersi in se stessa e alimentare ansie nocive al sesso stesso.

L’obiettivo, perciò, è quello di aprirsi totalmente presentando all’altro tutto il ventaglio delle proprie fantasie e dei propri piaceri, per poi trovare i desideri in comune e migliorare la vita di coppia con pratiche che senza il dialogo, forse, sarebbero rimaste per sempre chiuse in un cassetto. Un ultima precauzione è, tuttavia, d’obbligo: quel che viene dichiarato può trovare prova solo nella fiducia reciproca presente nella coppia, quindi toccherà alla vostra sensibilità scoprire se il partner sia stato davvero sincero. E in ogni caso, soprattutto in tema di malattie, è comunque sempre meglio ricercare la rassicurazione di un’analisi medica che fugherà, così, ogni dubbio.

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