Frida Khalo ci ha insegnato che la nostra unicità sta nella diversità
Il 13 luglio 1954 moriva la pittrice messicana che non ha mai avuto paura di andare controcorrente e rompere gli schemi. Anche quelli dei canoni di bellezza.
Il 13 luglio 1954 moriva la pittrice messicana che non ha mai avuto paura di andare controcorrente e rompere gli schemi. Anche quelli dei canoni di bellezza.
Eccentrica, controcorrente e sempre fuori dagli schemi: Frida Kahlo ha fatto della diversità un marchio di fabbrica. E se è vero che le donne sono costrette a lottare ancora oggi per rompere quei canoni di bellezza standard che la società impone, è altrettanto vero che lei, almeno un po’, la strada l’ha spianata.
Nata nel 1907 a Coyoacán in Messico, Frida è affetta fin da piccola da problemi di salute e all’età di diciotto anni rimane vittima di un grave incidente che la costringe a letto per mesi. Nella solitudine della sua camera, di fronte uno specchio, Frida comincia a dipingere se stessa. Sarà proprio l’autoritratto, almeno inizialmente, la forma a lei più congeniale. “Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio”, spiegherà in seguito.
Nel 1922 Frida incontra l’amore della sua vita: Diego Rivera, noto pittore e muralista messicano di ideologia comunista. Due matrimoni finiti alle spalle e la nomea di libertino ad accompagnarlo, Rivera, dopo averla sposata, la tradì numerose volte. L’instabilità del suo matrimonio portò l’artista a intrecciare rapporti con altri uomini e donne, tra i quali il rivoluzionario russo Lev Trotskij, il poeta André Breton e la fotografa e militante comunista Tina Modotti.
Fiera della sua sessualità, Frida diede risalto, nei suoi quadri, a tematiche femminili da sempre considerate un tabù, come la gravidanza e l’aborto, ma anche le mestruazioni, l’allattamento al seno, la sterilità e gli organi sessuali in generale. Libera dalle costrizioni che la società dell’epoca imponeva, la pittrice non seguì le mode del momento ma ne inventò delle sue.
Vestiti larghi e colorati sostituirono gli abiti stretti che le donne indossavano in quel periodo. Tra i capelli intrecciava nastri e fiori, mentre sfoggiava con molta disinvoltura i baffetti e il mono sopracciglio, diventati suo segno distintivo. Tramite la sua arte e attraverso le sue scelte Frida Kahlo ci ha insegnato che la bellezza femminile non può e non deve essere inquadrata in un canone estetico unico, che la cosa più importante è apprezzare il proprio corpo e fare tesoro di quelle imperfezioni che ci caratterizzano e ci rendono chi siamo.
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