L'Italia è medaglia d'oro anche in cucina, grazie a Matteo Cignetti

Il 19enne ha vinto le Young Chef Olympiad 2022, il concorso internazionale per i migliori chef in erba di tutto il mondo. Al Gran final della competizione ha preparato il suo Granny’s roast chicken, il pollo arrosto della nonna, accompagnato con una salsa cremosa di peperoni e ragù di cosce di pollo.

A vincere le Young Chef Olympiad 2022, il concorso internazionale per i migliori chef in erba di tutto il mondo, è stato un italiano, Matteo Cignetti. Il giovane chef ha raggiunto questo traguardo prestigioso a soli 19 anni.

L’ottava edizione della competizione si è svolta online, come da due anni a questa parte, causa pandemia e la diretta era dall’India. A partecipare c’erano 42 concorrenti provenienti da tutte le parti del pibaneta e, come loro, Matteo Cignetti ha sostenuto le due prove nella cucina della sua scuola (l’alberghiero di Châtillon, in Val D’Aosta), inquadrato da cinque telecamere e sotto l’occhio vigile di chef professionisti di fama internazionale. Mentre, ad assaggiare live i piatti preparati, erano presenti due commissari che dovevano fornire dei pareri su gusto, colore, armonia e cotture.

Piemontese di origine, precisamente di Strambino, Matteo Cignetti ha scelto di studiare lontano da casa “perché qui c’è il percorso completo che volevo”, dichiara a Repubblica. Un percorso che gli ha permesso di conquistare l’oro olimpico anche grazie alla sua idea di cucina e al suo approccio gastronomico:

“I miei piatti, riflettono due anime: da un lato l’amore per il cibo godurioso, ricco, ‘rotondo’, dall’altra la consapevolezza che il cibo non dev’essere, non è, solo conforto. Deve farti riflettere, ragionare. Deve portarti dove non ti aspetti, verso un miglioramento della vita”.

Al Gran final della competizione, Matteo Cignetti ha preparato il suo Granny’s roast chicken, banalmente il pollo arrosto della nonna, accompagnato con una salsa cremosa di peperoni e ragù di cosce di pollo.

“Gli ingredienti erano per tutti uguali, ma in quel momento io ho portato una parte di me, la cucina di casa, la famiglia, i manicaretti che mi ricordano l’infanzia da mia nonna Janine a Moncrivello – racconta a Repubblica -. Con quel piatto ho voluto trasportare chi mangia in una situazione di calore e condivisione: è come se facessi entrare qualcuno a casa della nonna, la domenica, accolto da quel profumo succulento che rimanda alle galline nell’aia, all’orto, al rapporto con la campagna. All’affetto. È stato anche un modo per dire grazie alla mia famiglia che mi sostiene sempre”.

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