Io sono Viva, la pasticceria di chef Viviana Varese per le donne in difficoltà

Si chiama Io sono Viva il nuovo progetto di Viviana Varese, chef da una stella Michelin per il suo ristorante milanese Viva. Si tratta di una pasticceria, aperta nel quartiere Isola di Milano, nella zona del mercato comunale appena ristrutturato. Una pasticceria che a prima vista potrebbe sembrare l’ennesimo tentativo di una star della cucina di ampliare il proprio business ma che, in realtà, è nata per un motivo ben diverso: dare lavoro alle donne in difficoltà e vittime di violenza.

È un progetto che la chef Varese ha intrapreso in collaborazione con CadMi, la Casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano: “Volevo collaborare da tempo con CadMi, e infatti per ogni chilo di gelato venduto daremo un euro alla struttura. Io sono Viviana Varese, io sono viva, le mie collaboratrici lo sono, siamo tutti vivi e dobbiamo celebrarlo“, ha spiegato al Corriere della Sera. Varese ha quindi assunto cinque donne per il negozio, a cui se ne aggiungerà un altro nel mese di marzo 2022 (questa volta in zona Porta Venezia), dove lavoreranno altre due o tre dipendenti.

Si va dai 23 ai 50 anni. In più ho tre pasticcere nel team. Ora le ragazze stanno facendo formazione per la pasticceria con la mia ex sous chef Ida Brenna. E intanto servono e gestiscono la cassa“. La missione è quella di creare uno spazio libero, in cui servire i dolci e i gelati che vengono preparati nella cucina del ristorante Viva e poi assemblati nel piccolo laboratorio delle pasticcerie, in modo da ridurre il più possibile i costi e vendere così i dolci a prezzi più bassi, alla portata di tutti.

Sono convinta che l’inclusione in una grande città inizi dai quartieri. Oltre a ridare un’autonomia a donne che l’avevano persa, queste due gelaterie-pasticcerie saranno negozi di prossimità per i milanesi: abbiamo tenuto i prezzi a un livello giusto per non fare “il gelato stellato” o “i dolci gourmet”, ma il gelato semplice e i dolci semplici“, ha raccontato chef Varese, che per i suoi locali vuole acqua gratis, macchinette per il caffè Nespresso e pochi tavoli, in modo da rendere il quartiere un luogo più vivace, di condivisione.

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