Farsi sposare anche quando lui non vuole

Sono sette i bisogni fondamentali di ogni uomo: appagarli significa condurlo all'altare senza che nemmeno se ne accorga.

«Pensando al {#matrimonio}, non è il legarsi a una donna che l’uomo teme; è il separarsi da tutte le altre»: questo il pensiero della giornalista americana Helen Rowland. Le nozze sono il cruccio di molte donne e la spada di Damocle di molti uomini, che quando sentono la parola altare si fanno venire un improvviso attacco di sordità. Così, schiere di ragazze diventano mogli in pratica senza esserlo davanti allo Stato italiano. Esistono, fortunatamente, alcuni piccoli espedienti per far cambiare idea al ragazzaccio che si ha accanto, trasformandolo in un devoto aspirante sposino.  

Il segreto è puntare sui sette bisogni che più o meno consapevolmente ogni uomo ha. Anzitutto, il bisogno di sopravvivenza. Il maschio italico, abituato a essere rincorso da “mammà” per ingurgitare l’ultimo cucchiaio di minestra, abituato a disporre di camicie perfettamente stirate (dalla mamma), abituato a essere incoraggiato nei momenti no (dalla mamma), una volta cresciuto si trova a dover affrontare il mondo con gli occhioni spauriti di uno scoiattolo indifeso.

Per farsi sposare da un uomo appena uscito dall’area protettiva materna occorre dimostrargli di essere un porto altrettanto sicuro. Il che non implica la trasformazione coatta di una donna in carriera in balia asciutta, ma significa trasmettergli un senso di sicurezza e affidabilità. Lo scoiattolino dovrà avere la certezza di poter fare affidamento sulla forza granitica della propria compagna. Insomma, per farsi sposare da Cip, occorre dimostrare di essere Ciop.

Conseguente al bisogno di sopravvivenza è il bisogno di sicurezza: un uomo vuole sapere che la propria donna gli sarà fedele, che non si prenderà gioco di lui, dei suoi sentimenti e delle sue fragilità. Ha bisogno di potersi sfogare senza sentirsi deriso e ferito nell’orgoglio. Tradotto: per farsi sposare occorre dimostrare di essere un morbido materasso su cui planare per non cadere spiaccicato sul pavimento.

Non meno importante è il bisogno di sentirsi intelligente: la donna ideale è quella in grado di far percepire al proprio uomo che crede in lui, che lo reputa in grado di risolvere i problemi. Per farsi sposare bisogna credere (o almeno fingere di credere) di avere accanto il degno erede di Albert Einstein.  

A questo si collega il bisogno di autostima, perché anche il più buzzurro degli uomini vuole sapere che ha accanto una donna orgogliosa di lui: è davvero importante riflettere su questa necessità, infatti molte coppie cadono su questo punto perché le donne ignorano quanto sia importante per l’uomo suscitare l’orgoglio della propria donna.

Un semplice esercizio per incrementare l’autostima dell’amato è questo: allenarsi a pronunciare, almeno una volta alla settimana, una frase nei confronti del compagno contenente l’aggettivo “migliore”. Non importa che poi la frase sia: “Tesoro, sei il migliore a buttare i calzini nel cesto dei panni sporchi”, oppure “Sei il migliore a parcheggiare in doppia fila”. Questa frase lo ringalluzzirà e lo farà sentire il capobranco.

Fondamentale tenere presente il suo bisogno di considerazione: l’uomo deve sentire che la sua compagna tiene conto della sua opinione. Per farlo sentire considerato, al supermercato gli si sventolino sotto il naso due cespi di lattuga, una romana e una riccia, e gli si chieda con tono serio: “Caro, sono nel panico: quale di questi due tipi di lattuga dovrei acquistare?” (la richiesta sarà più convincente se accompagnata da sguardo supplichevole). Quando risponderà (a caso, perché avrà scoperto in quel momento che la lattuga ha delle varianti), lo si ringrazi affermando: “Come farei senza di te, mio eroe?”.  

Calma e sangue freddo anche nell’affrontare il suo bisogno di affetto: un uomo ha la necessità di avvertire l’amore della compagna anche a livello corporeo, quindi via libera a massaggini, carezze, abbracci e coccole varie. Naturalmente si spera che l’affetto venga manifestato in maniera vicendevole.

Infine, ultimo ma non per importanza, spicca il bisogno di uno scopo nella vita: un uomo desidera che la sua donna lo incoraggi e lo sproni nel perseguire obiettivi importanti, tali da farlo sentire importante per l’umanità. Questo punto è arduo da mettere in pratica, ma un modo utile potrebbe essere questo: se lo si vede giù di corda, gli si metta tra le mani il sacchetto dell’immondizia e gli si dica di andarlo a buttare nei cassonetti sotto casa, ingiungendogli di fare attenzione a dividere la carta dalla plastica. Quando rientra, lo si applauda a nome di tutti gli abitanti della Terra. Poi si vada però a verificare che abbia eseguito correttamente questo compito fondamentale per l’umanità.

Di solito soddisfare con sincero amore e trasporto questi bisogni maschili assicura un risultato certo, quindi è lecito cominciare a prenotare la chiesa e acquistare l’abito bianco. Se nemmeno questo serve a farsi sposare, si lasci quest’uomo anaffettivo al suo destino, non prima di aver trasformato le certezze amorevoli di cui sopra in pesanti macigni di insicurezza. Dire al proprio (ex) compagno che le sue opinioni contano quanto un due di briscola e che nemmeno una lattuga sarebbe orgogliosa di stare con lui, non ha prezzo.

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