Partner sessuali: il loro numero conta davvero?

Partner sessuali: quanto conta il numero di compagni di letto avuti nella vita? E, ancora, la quantità fa bene al rapporto?

Partner sessuali: c’è un numero “ideale” di persone con cui avere rapporti? Le possibili risposte sono certamente tante e si può dire che nessuna sia sbagliata. Ad ogni modo, i dati parlano chiaro: esiste ancora una differenza sostanziale nel numero di “compagni di letto” avuti in media dalle donne e dagli uomini. Lo dimostrano svariati studi sulla vita erotica maschile e femminile, che sembrano confermare il luogo comune secondo cui gli uomini hanno generalmente, nel corso della loro vita, un maggior numero di amanti del gentil sesso.

Secondo uno studio condotto dal Professor Norman R. Brown e dai suoi colleghi dell’Università del Michigan (USA), per un maschio il numero intermedio di partner sessuali raggiunto ai 40 anni d’età è 32, mentre se si prendono in analisi i rapporti delle femmine il numero scende vertiginosamente, giungendo a 9 uomini. Poco più alta, e pari a 11, è la media degli uomini con cui fanno sesso, nel corso della vita, le donne di tutto il mondo di età compresa fra i 14 e i 59 anni: lo svela una ricerca sulla contraccezione i cui risultati sono stati diffusi nel corso del Congresso della Società Europea di Ginecologia del 2009.

Sussistono, comunque, delle lievi differenze a livello geografico: le asiatiche detengono il primato, con una media di 14,3 uomini, mentre le donne europee ne hanno mediamente soltanto 10. Tali dati, comunque, si riferiscono solo ai rapporti sessuali con penetrazione e non a quelli orali o al petting, che potrebbero far salire di parecchio il numero di partner medi sia delle donne, sia degli uomini.

In ogni caso sembra che ancora oggi l’uomo sia percepito come più “maschio” se ha incontri con numerose compagne e la donna sia considerata con maggiore rispetto nel caso contrario. La contraddizione è particolarmente evidente quando un uomo esprime in giovane età il desiderio di fare esperienza, cercando poi in età “da matrimonio” una donna dal passato meno movimentato di quanto abbia avuto lui stesso.

Per quanto riguarda le donne, invece, non tutte riescono a svincolare totalmente il sesso da qualsiasi coinvolgimento emotivo: per molte il legame fra la sfera sessuale e quella amorosa è ancora fondamentale. Alcune delle signore, curiosamente, affermano di essere più disinibite e disposte al sesso occasionale con partner con cui non sognano un futuro (il che eliminerebbe il rischio di soffrire); altre ammettono di avere fatto sesso, talvolta, come consolazione, vendetta o mezzo per il recupero di autostima a seguito di una rottura sofferta.

In tutti questi casi, il partner non è solo un numero: ogni volta che si fa sesso, non si aggiunge solo una tacca a una lista, magari appesa sulla testata del letto come nei più classici film per teenager, ma si suscitano e si sperimentano sensazioni e benefici emotivi che possono rendere ogni incontro unico.

Che importanza possono avere in tal caso i numeri, che assegnano lo stesso valore a tutti i rapporti? Per i fan delle statistiche, comunque, annunciamo che nel prossimo futuro, con la sempre più radicale trasformazione delle abitudini familiari e sessuali, i matrimoni sempre più tardivi e i controlli delle nascite, la differenza fra il numero di partner sessuali degli uomini e quello delle donne andrà sempre più a ridursi, fino ad annullarsi.

A tutto vantaggio del piacere delle donne, purché a una maggiore apertura della mente non si affianchi un minor uso del cervello: “non esiste salvaguardia contro il senso naturale dell’attrazione”, diceva il poeta inglese A. C. Swinburne. Ma certamente si hanno tutti i mezzi per salvaguardare la propria salute, che non vale davvero la pena mettere a rischio per una nottata trasgressiva. Meglio usare la testa e anche il profilattico.

Fonti: SheKnows, ScegliTu, ZeroViolenzaDonne.it

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