Borse Gucci: guida per principianti

In una piccola guida per principianti, ecco le borse Gucci che hanno fatto e fanno la storia del marchio, dalla celebre Jackie alla nuova Dionysus.

Il lusso, le forme originali, i materiali innovativi e il raffinato artigianato delle borse Gucci come le conosciamo oggi arrivano da lontano: Guccio Gucci (1881-1953) apre il suo negozio a Firenze nel 1921 dopo aver viaggiato per l’Europa e intuito le potenzialità della lavorazione della pelle di alta qualità. All’inizio, infatti, si occupa principalmente di valigie e contenitori per viaggiatori, e nel 1930 aggiunge all’offerta scarpe e borse. Durante gli anni della II guerra mondiale, quando la pelle scarseggiava, Gucci si rivolse alla tela, sviluppando la firma stampata che ha poi portato alla famosa doppia G del logo (nata nel 1969).

Se alla fine degli anni Sessanta le borse Gucci diventano uno status symbol, è Tom Ford – prima nella divisione prêt-à-porter nel 1990 e dal 1994 direttore creativo della Maison – a traghettare la Casa di moda nel nuovo millennio rinnovando la sua immagine. L’ultima sua collezione da Gucci è stata quella per l’Autunno 2004, seguita da due collezioni disegnate da Alessandra Facchinetti e da un decennio di stile dettato da Frida Giannini.

Dal 21 gennaio 2015, responsabile del marchio è il direttore creativo Alessandro Michele: in attesa di scoprire il suo apporto profondo all’immagine del brand, esploriamo in una piccola guida per principianti le borse Gucci che hanno fatto e fanno la storia del marchio.

  • Jackie. In principio fu la Constance: creata nel 1950, questa borsa fu rinominata dopo che Jackie Onassis – icona di stile dell’epoca e ancora oggi punto di riferimento dell’eleganza più sobria – è stata più volte fotografato con la borsa negli anni Sessanta e la clientela femminile si precipitò letteralmente nei negozi per acquistarla e copiare il suo look. La New Jackie, un moderno modello “decostruito”, reinterpretazione lanciata nel 2009, nasce da una lavorazione che dura da un minimo di sette ore a 13 ore, a seconda dei materiali utilizzati. Accessibile il modello a portafogli in pelle; ultra classica quella a spalla in tessuto original GG; per chi è disposto a spendere la New Jackie in coccodrillo.
  • Bamboo. Sviluppato nel retrobottega Gucci a Firenze nel 1947, il modello con manico di bambù è nato più per sopperire alla mancanza di materiali causata dalla guerra che per un capriccio di progettazione. Nel corso dei decenni, però, il bambù è diventato sinonimo della Maison, con stampe sui foulard ma anche chiusure utilizzate per borse e gioielli. La Bamboo è stata amatissima dalle star negli anni Cinquanta e Sessanta (una sua fan su tutte, Liz Taylor), proprio come oggi la New Bamboo si trova al braccio di protagoniste internazionali, da Florence Welch a Carla Bruni Sarkozy. Le declinazioni sono tante, dalla classica tondeggiante alla Daily sia in pelle che nella romantica versione fiorata Blooms, dallo zaino di ispirazione anni Ottanta all’intramontabile secchiello. I prezzi variano (come sempre) in base a misura e materiale e vanno dai 980 euro della pochette Daily ai 3.500 euro della shopper in pitone.
  • Lady Web. Ultima creazione firmata da Frida Giannini prima che lasciasse la Maison, la Gucci Lady Web è sfacciatamente vintage, richiama il glamour degli anni Settanta grazie a forme e colori e le tracolle intercambiabili ne modificano subito il look, mentre le finiture in oro anticato aggiungono il tocco finale perfetto. La più ambita è senz’altro quella in pelle tamponata a mano, deliziose le versioni Mini in tessuto original GG e quella in cavallino.
  • Dionysus. La prima It bag creata da Alessandro Michele per Gucci si prepara a diventare in breve tempo un nuovo classico, un pilastro della Maison. Presentata con la collezione autunno 2015, la borsa a spalla con una caratteristica chiusura testa di tigre si può portare anche a mano grazie alla tracolla a catena scorrevole da indossare in più modi, ed è disponibile in tessuto GG supreme, in tessuto GG supreme con il barocco motivo arabesque, con la stampa Blooms, con ricami e in camoscio. Il direttore creativo ha pensato proprio a tutti i gusti, a chi preferisce il classico e a chi punta sul colore per rinnovare il look.
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