Il diario di Bridget Jones: ecco cinque motivi per guardarlo (di nuovo)

In onda il 14 ottobre su La5, il film con Renée Zellweger è una delle commedie romantiche più iconiche degli ultimi 20 anni. E rivederlo è sempre una buona idea.

Il diario di Bridget Jones è sicuramente una delle commedie romantiche cult degli Anni Duemila. Uscito nel 2001, il film è tratto dall’omonimo romanzo di Helen Fielding e racconta la vita della trentenne single Bridget (Renée Zellweger). Giovedì 14 ottobre la pellicola torna in tv su La5. Tutti l’hanno visto almeno una volta, ma ci sono almeno cinque motivi per cui riguardarlo è senz’altro un’ottima idea.

  1. Bridget è l’anti-eroina per eccellenza. Ha 30 anni, beve e fuma (anche troppo a volte), ha un brutto rapporto con il suo peso, è poco aggraziata. Insomma, non è perfetta. Ed è proprio questa caratteristica ad aver conquistato milioni di donne, che si sono finalmente identificate in una persona normale, piena di difetti, come chiunque altro. Bridget, infatti, è all’opposto di tutti quegli stereotipi di bellezza e perfezione che la maggior parte dei personaggi femminili dei film vogliono raggiungere a tutti i costi. In più, è una trentenne single: chi non si è trovato nella sua stessa situazione nel momento in cui tutte le amiche si stavano sposando.
  2. Renée Zellweger è una perfetta Bridget Jones. All’inizio il ruolo dovesse essere assegnato ad altre attrici (Kate WinsletToni ColletteHelena Bonham Carter), e quando è stata scelta Zellweger il pubblico non fu entusiasta che un’attrice americana potesse interpretare la protagonista del best seller di Helen Fielding. Lo stesso pubblico, però, si è ricreduto dopo aver visto il film: Renée ha preso 20 chili, ha indossato il pigiama con i pinguini, ha appreso l’accento inglese grazie all’aiuto di una dialogue coach e si è calata perfettamente nella parte. Tanto da ricevere la candidatura al premio Oscar come miglior attrice protagonista.
  3. È un film sempre attuale. Non importa che si sia guardato Il diario di Bridget Jones al cinema nel 2001 o lo si guardi per la prima volta dopo 20 anni dall’uscita. È sempre un buon momento per lasciarsi ispirare dalla storia della trentenne single più amata e conosciuta degli ultimi decenni. Il  film arriva sembra non invecchiare mai, e il suo messaggio arriva forte e chiaro ancora oggi.
  4. Colin Firth e Hugh Grant. Potrebbero bastare questi due nomi per convincerci a vedere (o rivedere) il film, e in effetti è così. Aggiungiamoci poi che la storia di Bridget Jones è ispirata a quella di Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen: nella serie tv che ne è stata tratta nel 1995, Firth veste i panni dell’affascinante Fitzwilliam Darcy. Non a caso, nel film il suo ruolo è quello di Mark Darcy, che porta lo stesso cognome e ha con la protagonista lo stesso rapporto di odio e amore.
  5. Insegna ad accettarsi così come si è. Nonostante tutti i suoi sforzi per cambiare ed essere notata da Darcy e da Cleavers, il vero cambiamento della sua vita arriva insieme al rispetto per sé stessa e alla consapevolezza che un uomo deve amarla per quello che è e non cercare di trasformarla in un’altra persona.
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