Laura Pausini: "Piangevo sempre, pensavo fosse tutto finito. E invece no"

La cantante ha rivelato di aver vissuto un momento difficile dopo la vittoria del Golden Globe nel 2021, e ha rivelato di non voler più tornare come concorrente al Festival di Sanremo. Ecco le sue parole.

È una delle artiste italiane più famose al mondo, e in sole 24 ore – tra il 27 e il 28 febbraio – si è esibita in tre concerti incredibili (all’Harlem’s World-Famous Apollo Theater di New York, al The Music Station di Madrid e al Teatro Carcano di Milano) per festeggiare i suoi 30 anni di carriera. Stiamo ovviamente parlando di Laura Pausini, che nella stessa notte del 1993 trionfava al Festival di Sanremo nella sezione Giovani con La solitudine. Per l’occasione, la cantante ha rilasciato un’intervista al Fatto Quotidiano, in cui ha raccontato la sua esperienza e le emozioni vissute in questi ultimi anni.

Nel 2021 Laura Pausini è arrivata dove nessun’altra artista italiana era mai giunta: ha vinto il Golden Globe per la miglior canzone originale con Io sì (Seen), scritta per il film La vita davanti a sé. Un momento che ha consacrato definitivamente la carriera stellare della cantante, ma che ha causato in lei anche un periodo di smarrimento: “Negli ultimi due anni non ho fatto altro che piangere. Dopo il Golden Globe vinto nel 2021 pensavo fosse finito tutto. Fortuna che non ho preso l’Oscar: “Cosa c’è dopo?”, mi domandavo. Ha vinto H.E.R. e ho sorriso. L’autrice del mio brano Diane Warren, mi ha dato una gomitata: “Non c’è niente da ridere”. Non poteva capire”, ha raccontato.

La cantante ha poi parlato di un suo possibile ritorno in gara al Festival di Sanremo, rifilando però un deciso e perentorio “no”. Nel corso dell’intervista, Pausini ha raccontato di come, secondo lei, nella carriera di un artista si arrivi ad un punto in cui alcune cose non possono più essere fatte. una dichiarazione, questa, che da molti è stata considerata poco umile:

“Rispetto la decisione dei miei colleghi di andare in gara, dopo averlo vinto e con una carriera importante alle spalle. Io non ho questo coraggio e per me il Festival non è come andare al Grammy, è un’altra cosa. Sono coraggiosi i colleghi che si sono messi in gara, dopo aver costruito una storia con un pubblico che ti ha portato avanti. Io però la vedo in maniera diversa e quando parlo con loro dico che non sono d’accordo perché per me bisogna rispettare quello che è stato creato insieme al pubblico, va rispettata la gerarchia. Ma è il mio punto di vista”.

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