
Eyeliner permanente: è una buona idea? Quanto dura e come si fa
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I segreti dell'arte di camuffare inestetismi, discromie ed esiti cicatriziali che possono causare insicurezze e bassa autostima.
La tecnica del camouflage cosmetico è un tipo di make-up che viene utilizzato essenzialmente per nascondere numerose tipologie di discromie, inestetismi cutanei temporanei, talvolta importanti esiti cicatriziali dovuti a interventi chirurgici, all’acne o ancora discromie causate da couperose, rosacea, angiomi, vitiligine e patologie che implicano inestetismi visibili e talvolta invalidanti sulla pelle. In questo articolo vedremo:
Il termine nasce dall’unione di “camuffare” e “maquillage” per indicare un trucco sostanzialmente correttivo, in grado di minimizzare determinate problematiche che possono mettere a disagio il soggetto colpito nella sua quotidianità. Infatti è di facile comprensione l’impatto che un make-up del genere può avere sui soggetti colpiti da queste problematiche e che spesso vivono davvero male tale condizione, creando un quadro psicologico spesso distruttivo e di scarsa autostima.
Non è raro che l’aspetto psicologico legato a determinate patologie venga messo in secondo piano, quando di norma va a condizionare le relazioni sociali e la vita di ogni giorno di chiunque ne sia colpito. Fortunatamente l’estetica e il make-up fanno continuamente passi da gigante per offrire prodotti e trattamenti che, seppur temporaneamente, possono arginare il problema, aumentando l’autostima e minimizzando i complessi che ne possono derivare.
Il camouflage ha essenzialmente tre obiettivi fondamentali:
Come detto precedentemente, il camouflage può essere eseguito in concomitanza con alcune patologie della pelle come acne in fase attiva, couperose, macchie solari, cloasma gravidico, cicatrici, ustioni, psoriasi o come mascheramento di inestetismi transitori (eritemi, ematomi) causati ad esempio da interventi di medicina estetica come micro dermoabrasione, lifting, rinoplastica, impianti a base di collagene, acido ialuronico o laser terapie.
In commercio esistono numerosi prodotti cosmetici adatti alla creazione del camouflage, caratterizzati da formulazioni long lasting che garantiscono una tenuta variabile da 8 a 12 ore, e una ottima coprenza pur mantenendo un effetto particolarmente naturale.
Ci sarà pertanto bisogno delle seguenti tipologie di prodotti:
Innanzitutto è opportuno applicare precedentemente una buona crema idratante che assicuri una pelle morbida e liscia preparata così all’applicazione del trucco. Successivamente si procede con l’applicazione di un primer che assicuri una maggiore durata del trucco, anche se sottoposto a caldo eccessivo o umidità.
A questo punto la base su cui lavorare per coprire gli inestetismi è pronta. Si procede dunque applicando dapprima la crema colorata per camouflage avvalendosi di un pennello morbido da fondotinta e prestando attenzione a distribuire il prodotto uniformemente e successivamente il correttore adeguato all’inestetismo.
Per quanto riguarda le discromie, nel camouflage ci si avvale della teoria dei colori.
Attraverso la ruota dei colori si sceglie quello opposto a quello della lesione.
In pratica con una discromia:
Il correttore si applica sempre con una spugnetta umida per far sì che aderisca alla crema colorata senza trascinarla via ma uniformandosi a essa.
Successivamente al correttore, si va ad applicare il fondotinta, che ovviamente va scelto della tonalità uguale a quella della pelle. Lo si tampona preferibilmente con una spugnetta in modo da ottenere un’applicazione omogenea e molto naturale.
Si fissa il tutto con una cipria trasparente e, facoltativamente, si nebulizza in ultimo uno spray fissante che vada a migliorare ulteriormente la tenuta del make-up.
Si può creare il camouflage avvalendosi principalmente di tre tecniche:
Talvolta è necessario usare queste tre tecniche in modo integrato, in quanto la scelta migliore varia molto a seconda del tipo di inestetismo o del soggetto da trattare.
I cosmetici utilizzati comunemente nel camouflage risultano molto coprenti, in quanto devono necessariamente assicurare una resistenza sulla pelle di almeno 12/24 ore, essere (possibilmente) water resistant e contenere anche un filtro solare (per proteggere soprattutto le pelli molto sensibili come quelle che hanno subito bruciature).
Devono, inoltre, essere ipoallergenici e non comedogeni, preferibilmente privi di profumi e conservanti e, ovviamente, essere anallergici, per ridurre il rischio di peggioramenti al minimo.
Articolo originale pubblicato il 26 febbraio 2019
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