
Francesca Sofia Novello, reggiseno a vista per la Chopard Night
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Etro: ecco la storia di un'azienda che, dal 1968, è stata in grado di disegnare la propria identità attraverso il gusto e il viaggio.
Etro, un nome che, nell’immaginario internazionale, si riesce a posizionare attraverso un simbolo chiaro e pieno di significati: il paisley. Il motivo a forma di goccia nasce in Mesopotamia, dove simboleggiava il germoglio della palma da dattero, l’albero della vita. Il disegno venne poi adottato dagli indiani che lo usarono per impreziosire i loro tessuti fatti a mano. Nel diciannovesimo secolo sarà usato sugli scialli abitualmente indossati dalle donne di quel paese.
L’Azienda, nata dall’estro creativo del milanese Gerolamo Etro, chiamato affettuosamente Gimmo, avviò la sua attività nel 1968, dedicandosi esclusivamente alla produzione di tessuti di arredamento: dalle stoffe in cachemire e seta, fino ad arrivare al lino ed al cotone, ogni tessuto dipingeva, tramite l’uso di colori intensi come l’arancione, il giallo ed il fucsia, un’idea nuova di vivere la casa. Il paisley, poi, cambiò il modo di vedere e di concepire i prodotti creati dallo stesso Gimmo.
I primi esperimenti tessili su sciarpe e cravatte raggiunsero l’apice negli Anni ’80, con la nascita della prima (e memorabile) collezione di borse, accessori e valigie, capace di segnare l’ascesa del marchio, fino a diventare un vero e proprio status symbol: l’esclusivo jacquard a disegno cachemire trattato con un procedimento di plastificazione fu in grado di far innamorare moltissime donne, che lo scelsero anche per portafogli, sacche da viaggio e beauty case.
In linea con il successo del decennio precedente Etro, negli Anni ’90, fece il suo ingresso nell’universo pret-à-porter che, ancora oggi, è fonte di grande vanto dell’Azienda. La ventata di colore e di morbidezza portata dal marchio gli permise, alla fine del decennio, di aprire store in giro per il mondo, portando il proprio concetto brioso di bellezza e di moda in ogni angolo del globo.
Le ispirazioni orientali sono, come lo sono sempre state, fonte stilistica per Veronica Etro, figlia di Gimmo, direttrice creativa della linea pret-à-porter dell’azienda. Considerata uno dei talenti italiani di nuova generazione, Veronica riesce a fondere, nelle sue creazioni, culture e sapori, arti e saperi scovati nel corso di viaggi o durante la vita quotidiana. Le linee morbide, scivolate, incontrano talvolta pitture a mano, altre volte drappeggi e la sartorialità che caratterizza il brand.
La residenza di Via Spartaco, in una palazzina Liberty, continua ad essere l’head-quarter della Maison di famiglia, dove ogni figlio di Gimmo ha un suo ruolo: Jacopo Etro si occupa della produzione tessuti, Kean Etro è responsabile della moda uomo e dell’immagine; Ippolito Etro è a capo dell’Amministrazione e, come già detto, Veronica Etro è direttrice creativa della linea femminile pret-à-porter.
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