Martin Eden: il romanzo rivive nel film con Luca Marinelli

Adattamento cinematografico del libro di Jack London, il 12 settembre va in onda in prima tv su RaiTre la pellicola diretta da Pietro Marcello candidata a undici David di Donatello e sette Nastri d'Argento.

In onda in prima tv su RaiTre il 12 settembre, Martin Eden è l’adattamento cinematografico di uno dei più celebri romanzi dell’autore americano Jack London, pubblicato nel 1909. Il film, invece, è uscito nel 2019, con la regia di Pietro Marcello (noto soprattutto per le sue opere documentarie), ed è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. È una delle pellicole di maggior successo di quell’anno: ha ottenuto undici candidature ai David di Donatello (vincendo quello per la miglior sceneggiatura non originale), sette candidature ai Nastri d’Argento e a Venezia Luca Marinelli ha ottenuto la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile.

Il film è liberamente tratto dal libro, ma ne rispetta la storia principale. Un solo cambiamento importante: la vicenda non si svolge negli Stati Uniti dell’inizio del Novecento, ma in una Napoli che sembra quasi senza tempo (come si nota dal trailer), anche se i personaggi vivono negli Anni ’70. Martin Eden (Luca Marinelli) è un giovane marinaio di umili origini, che si ritrova a salvare da un’aggressione Arturo (Giustiniano Alpi), un rampollo della borghesia industriale. Per ringraziarlo, accoglie Martin nella sua casa di famiglia: qui il ragazzo conosce Elena (Jessica Cressy), sua sorella, e se ne innamora a prima vista.

Il marinaio però, che ha a malapena la licenza elementare, sente di non essere degno di amare una donna del suo rango. Decide perciò di istruirsi, facendo tutto da solo, per raggiungere quello status a cui Martin ha sempre aspirato. Inizia a leggere qualsiasi libro che gli capiti per le mani, assorbe ogni informazione, vuole imparare tutto quello che può, grazie anche alla sua grande intelligenza. È così che viene a galla la sua più grande passione: la scrittura. Tutti i suoi scritti, tuttavia, vengono rifiutati dalle case editrici perché troppo innovativi o troppo lontani dai gusti ormai standardizzati dei lettori.

Elemento particolare della regia di Marcello è l’inserimento, tra le varie scene, di materiali di repertorio, per lo più dell’Istituto Luce, che mostrano la vita quotidiana in epoche storiche sempre diverse. Inoltre, il regista si sovrappone, in un certo senso, a Jack London: il romanzo è una storia semi-autobiografica, visto che l’autore si è formato come autodidatta ed è arrivato al successo dopo un’infinita serie di lavori umili; Marcello, dal canto suo, ha dovuto farsi largo a fatica nell’industria cinematografica italiana.

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