Oriana Fallaci: il ricordo a 91 anni dalla nascita

Dai reportage di guerra allo scontro con l'Islam, ecco il ritratto della giornalista italiana

Oriana Fallaci, la più importante e al tempo stesso controversa giornalista e scrittrice italiana, avrebbe compiuto 91 anni il 29 giugno. È proprio in occasione della ricorrenza della sua nascita che ripercorriamo la sua la sua carriera tra successi editoriali, opinioni scomode e interviste che hanno fatto la storia.

La franchezza della Fallaci non le ha creato solo estimatori ma anche un corposo numero di nemici in politica, nel giornalismo e nel mondo dei liberi pensatori. Diretta, chiara, a tratti cinica, realista, non aveva mai paura di dire o di scrivere la sua opinione, portandola. Un esempio? Le sue parole sull’Islam l’anno portata al centro di pesanti polemiche.

Il giornalismo italiano non sarebbe stato lo stesso senza la sua imponente presenza. Oriana Fallaci ha dedicato tutta la sua vita al giornalismo d’inchiesta e ha raccontato nei suoi romanzi la cultura del mondo occidentale e quello orientale.

I suoi reportages, con le interviste fatte ai grandi nomi della politica in territori afflitti da guerre civili, hanno raccontato, in maniera lucida e dettagliata, alcuni dei momenti salienti di storia contemporanea. Al centro dei suoi pensieri sempre la figura della donna e la sua condizione nei paesi che visitava.

Romanzi come Il sesso inutile, Intervista con la storia, Lettera a un bambino mai nato e La rabbia e l’orgoglio hanno trasformato per sempre la coscienza degli italiani e l’hanno portata a una sensibilità più viva verso i temi a volte troppo sottovalutati dal giornalismo.

La biografia di Oriana Fallaci

Oriana Fallaci nasce a Firenze il 29 giugno 1929. Seppur nata in epoca fascista, suo padre era un attivo antifascista, tanto da coinvolgere la figlia, ancora bambina, in attività di resistenza con piccoli compiti. Proprio grazie a suo padre, Oriana impara l’uso delle armi da caccia. Con lui si unisce a un movimento clandestino di resistenza. L’animo ribelle e combattivo della giornalista quindi non stupisce: questi eventi hanno certamente forgiato il noto carattere forte e spinoso.

Dopo la cattura e le torture subite dal padre, la Fallaci a soli 14 anni ottiene un riconoscimento d’onore dall’Esercito Italiano per il suo attivismo durante la guerra. Da queste esperienze nasce il desiderio di scrivere. Inizia con il giornalismo e gli articoli, le interviste e i reportages le regalano la fama internazionale grazie alla sua capacità di descrivere minuziosamente avvenimenti di storia contemporanea. Non solo, Oriana ha un suo pensiero e non ha paura di farlo sentire, qualunque sia l’argomento.

Buona parte della sua carriera e del suo successo giornalistico si devono al suo lavoro per L’Europeo, settimanale di attualità e cultura. Inizia a scrivere anche per testate straniere e diventa una delle firme più importanti e riconoscibili del giornalismo.

Arrivano i primi romanzi e libri, alcuni raccolte dei suoi articoli più celebri. Il suo raccontare guerre in territori lontani e la figura della donna in questi luoghi diventa una missione. “Perché quasi niente quanto la guerra, e niente quanto una guerra ingiusta, frantuma la dignità dell’uomo” affermava la Fallaci.

Tutto ciò che racconta nasce da una base etica e morale. Parla di guerra per parlare di uomini e donne, dei loro diritti e delle motivazioni sociali che spingono dittatori e comandanti a ridurre così le persone, senza dignità e senza potere.

I suoi libri sono stati tradotti in oltre trenta paesi e la Fallaci ha ricevuto riconoscimenti e onorificenze in tutto il mondo. Nel suo cuore però c’erano solo due città: “Firenze e New York sono le mie due patrie“.

Dopo un periodo di silenzio, la giornalista riprende in mano la penna a causa degli attentati terroristici che colpiscono la sua seconda casa, New York, quel terribile 11 settembre 2001.

Oriana Fallaci scrive una lettera al Corriere della Sera, per raccontare la sua rabbia e la sua indignazione verso il mondo Islamico, raccontata anche nei libri successivi.

Che senso ha rispettare chi non rispetta noi? Che senso ha difendere la loro cultura o presunta cultura quando essi disprezzano la nostra?“. L’autrice si spegne a 77 anni, il 15 settembre 2006, per un cancro ai polmoni.

Oriana Fallaci (foto Getty Images)

Oriana Fallaci: le interviste e i reportage più celebri

Innumerevoli le interviste e i reportage che hanno permesso a Oriana Fallaci di essere una delle figure chiave del giornalismo del ‘900.

Possiamo partire dalla sua intervista all’Ayatollah Khomeini, leader del regime teocratico iraniano. Il faccia a faccia si trasformò in uno scontro infiammato sui diritti e le dignità delle donne, baluardi della Fallaci e di poca importanza per il leader politico.

Deludente per la giornalista l’incontro con Henry Kissinger poco incline a parlare di fatti personali e con domande mai avanzate prima da nessun altro. Tra le interviste ricordiamo quella al comandante dell’Apollo 11, Charles Conrad, Re Husayn di Giordania, Giulio Andreotti, Yasser Arafat, Federico Fellini e Indira Gandhi.

Oriana conosce la sua amata New York nel 1956 in occasione del suo primo vero reportage su divi e mondanità da cui trasse il primo libro, I sette peccati di Hollywood. Il suo interesse per i diritti delle donne la portò alla prima inchiesta in oriente, nel 1961, mentre nel 1965, per lo sbarco sulla Luna, intervista astronauti e tecnici della NASA.

Il momento più importante e più difficile per la sua carriera da cronista fu quando, nel 1967, diventò inviata di guerra in Vietnam. Un conflitto definito da lei una sanguinosa follia e che la indirizzò verso l’ambito giornalistico che l’ha resa famosa. Seguirono reportages in zone di guerra come India e Pakistan, Sud America e Medio Oriente.

Con il suo compagno Panagulis porta avanti un’inchiesta sulla morte dell’amico Pier Paolo Pasolini denunciandone il movente politico dell’omicidio. L’intensa storia d’amore con il poeta greco e la sua tragica scomparsa in un sospetto incidente d’auto, portano la Fallaci a scrivere la storia di Alexandros Panagulis nel libro Un uomo.

Oriana Fallaci (foto Getty Images)

Libri e bibliografia

Oriana Fallaci ha una fitta bibliografia tra libri pubblicati in vita e opere postume, epistolari e inchieste. Abbiamo deciso di segnalare i più letti durante la sua lunga carriera e qualche nuova proposta:

  • Il sesso inutile (1961, Rizzoli): primo successo editoriale, è  un’inchiesta sul mondo delle donne, in particolar modo in oriente;
  • Se il sole muore (1965, Rizzoli): attenta riflessione sul rapporto dell’uomo con i propri limiti, sempre minori grazie alla tecnologia;
  • Niente e così sia (1969, Rizzoli): lungo diario di guerra dal Vietnam, è la testimonianza di un anno passato a Saigon, in Vietnam, a cavallo tra il 1967 e il 1968;
  • Intervista con la storia (1974, Rizzoli): raccolta di interviste con personaggi politici per L’Europeo;
  • Lettera a un bambino mai nato (1975, Rizzoli): la Fallaci parla a un bambino immaginario nel suo ventre, riflettendo se sia giusto o sbagliato metterlo al mondo;
  • Un uomo (1979, Rizzoli): libro dedicato al suo compagno, Alekos Panagulis, che ha combattuto contro la dittatura dei colonnelli in Grecia;
  • La rabbia e l’orgoglio (2001, Rizzoli): partendo da un articolo per il Corriere della Sera, il volume si scontra con i governatori le dittature, il terrorismo, l’estremismo e il fanatismo religioso nati dall’Islam;
  • La forza della ragione (2004, Rizzoli): lungo trattato sull’Eurabia e la contaminazione del mondo occidentale, in decadimento, con il mondo musulmano, sempre in espansione;
  • Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci (2004, Corriere della Sera): l’autrice intervista se stessa;
  • Intervista con il potere (2009, Rizzoli): seguito postumo di Intervista con la storia;
  • Se nascerei donna (2019, Rizzoli): raccolta di interviste con donne del suo tempo.
Tributo a Oriana Fallaci (foto Getty Images)

Oriana Fallaci e il controverso rapporto con l’Islam

Oriana Fallaci aveva idee molto discusse su temi come Chiesa, omosessualità, eutanasia e aborto. Ma, il rapporto più controverso era certamente quello con l’Islam. “L’Islam è il Corano. Comunque e dovunque. E il Corano è incompatibile con la libertà, è incompatibile con la democrazia, è incompatibile con i diritti umani.”

Le parole della scrittrice suonano come una forte critica a tutto il mondo musulmano, senza distinzione. Da sempre in scontro con questa realtà e con la religione islamica per la figura della donna, dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 Oriana Fallaci rompe il suo silenzio.

Se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad vincerà” scrive la Fallaci in La rabbia e l’orgoglio. “E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare, a migliorare, a rendere un po’ più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non bigotto.”

Varie associazioni, come il Centro Islamico e dall’Associazione Somali di Ginevra, sono insorte per dichiarazioni della scrittrice, considerate razziste e xenofobe. Le sue parole, sempre più dure contro l’Islam, ebbero risalto mondiale, mettendo la giornalista in una posizione sempre più scomoda.

Che senso ha rispettare chi non rispetta noi? Che senso ha difendere la loro cultura o presunta cultura quando essi disprezzano la nostra?

Nel 2006 arrivò a dichiarare al The New Yorker che avrebbe fatto saltare in aria, con amici anarchici, un minareto costruito a Colle Val d’Elsa. La stessa Federazione Anarchica Italiana si dissociò dalle parole di Oriana Fallaci, definendola una guerrafondaia.

Oriana Fallaci (foto Getty Images)

La malattia e la morte

Nei primi anni ’90 Oriana Fallaci, accanita fumatrice, scopre di avere un cancro ai polmoni. La scrittrice lo chiamerà l’alieno e non volle dare la responsabilità del suo male alle sue abitudini. Per lei, la causa principale del suo tumore erano le esalazioni respirate in Kuwait dai pozzi di petrolio fatti incendiare da Saddam Hussein. La Fallaci era li come reporter nel 1991, durante la guerra del golfo.

La malattia la portò a un lento ritiro dalla scena, spegnendola poco a poco. Dopo un improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute, muore il 15 settembre 2006, a 77 anni. Era stato suo desiderio lasciare New York e tornare nella città natia, Firenze, dove è sepolta.

Oriana Fallaci (foto Getty Images)

Curiosità su Oriana Fallaci

Abbiamo scelto curiosità e aneddoti su Oriana Fallaci, per ampliare la conoscenza sulla giornalista italiana più incisiva di tutti i tempi:

  • Non ha avuto figli, a causa di alcuni aborti spontanei;
  • È sepolta nella tomba di famiglia, accanto al ceppo celebrativo di Alekos Panagulis;
  • Un cappello pieno di ciliege è una saga familiare che l’autrice ha interrotto di scrivere dopo l’11 settembre, e pubblicata postuma nel 2008;
  • Contrastava il comunismo perché proibisce alla gente di ribellarsi, governarsi, esprimersi, arricchirsi;
  • Era atea e ammiratrice dell’illuminismo.
Oriana Fallaci (foto Getty Images)
Seguici anche su Google News!

Storia

  • Libri