Poesie e filastrocche per maestre

Da quelle famose ai versi più divertenti, ecco poesie e filastrocche per maestre da trascrivere su un biglietto speciale per ringraziare le insegnanti.

La fine della scuola è ormai vicina e allora, oltre che con delle frasi di ringraziamento, una bella lettera e il classico regalo, perché non salutare le insegnanti con un dolce pensiero, come con poesie e filastrocche per maestre? Sono tantissime e possono rappresentare un modo originale e divertente per far esprimere ai piccoli tutta loro gratitudine.

Da imparare a memoria e da recitare ad alta voce, per i più volenterosi, oppure da trascrivere su un biglietto speciale da parte di tutta la classe, una poesia dedicata alla maestra riuscirà a sciogliere il cuore di qualsiasi insegnate, anche quelle un po’ più severe.

I bimbi più fantasiosi, magari con l’aiuto della mamma, potranno poi divertirsi a scrivere una filastrocca ad hoc per la propria maestra, giocando con rime e parole. Altrimenti, si può puntare anche su dei versi già scritti, magari da personalizzare con le caratteristiche della maestra a cui si vuole dedicarli.

Ecco alcune poesie e filastrocche per maestre.

Poesia per la maestra di Bruno Tognolini

– Maestra insegnami il fiore e il frutto

– Col tempo ti insegnerò tutto.

– Insegnami fino al profondo dei mari

– Ti insegnerò fino a dove tu impari.

– Insegnami il cielo più che si può

– Ti insegno fino dove io so.

– E dove non sai?

– Da li andiamo insieme.

Maestra e scolaro

Dall’albero al seme

insegno ed impara

insieme perché

io insegno se imparo con te“.

 

Filastrocca della Maestrina

Quando a scuola ce ne andiamo

e la mamma a casa resta,

mai da soli rimaniamo

lì ci aspetta la maestra.

Sta seduta e spiega piano

è paziente e non si lagna,

ci controlla da lontano

s’alza e scrive alla lavagna.

Quanto bene sa insegnare

spiega tutto come un gioco,

a noi tanto fa imparare

senza lei sapremmo poco.

È davvero molto buona

carismatica e bellina,

la campana adesso suona :

a domani, ciao maestrina!“.

 

Grazie

Tra le pagine del mio quaderno

scritto con il pensiero,

c’è l’inchiostro più indelebile e sincero,

ha scritto Grazie per la pazienza,

per la costanza,

per la tua silenziosa vicinanza,

per il sostegno e la perseveranza.

Durante questi anni,

ricchi di affanni ed emozioni,

non ho imparato solo le lezioni,

tu hai saputo colorare tutte le stagioni“.

 

Poesia per la maestra

I miei primi passi nella  scuola

grazie a te.

Sempre attenta ai miei capricci,

sempre attenta ai miei pasticci,

sempre attenta alla mia educazione.

La mia cara ed unica  maestra d’asilo,

La mia seconda mamma fuori di casa,

la mia sicurezza insieme agli altri  bambini.

Semplicemente grazie di essere qui

a farmi diventare più grande.

Un grazie con il cuore a te  maestra,

unica, inimitabile, dolce e severa,

come è giusto che sia“.

 

Filastrocca di saluto alle maestre di Sabrina Giarratana

Cara maestra, mi sembra ieri

ch’ero alto un metro; e tu com’eri?

Eri più alta o eri più bassa?

Non lo ricordo, il tempo passa.

Il tempo corre, il tempo vola

ed è già tempo di cambiar scuola.

Ma non son triste, lo sai perché?

Perché nel cuore resti con me“.

 

Prima filastrocca di casa e di scuola di Bruno Tognolini

A casa io gioco

A scuola io faccio

A casa è il mio fuoco

A scuola è l’abbraccio

A casa c’è Mamma

A scuola Maestra

A casa TV

A scuola finestra

A casa io sono

A scuola divento

A casa c’è sole

A scuola c’è vento

A casa io chiedo

A scuola rispondo

A casa c’è il nido

A scuola c’è il mondo“.

 

Poesia per la maestra della scuola materna di Simona Maiozzi

Cara maestra ti dobbiamo salutare

ormai passiamo in prima elementare!

Ma non vedi come siamo cresciuti?

È arrivato il momento dei saluti…

Siamo felici di essere promossi

e davvero siamo tutti un po’ commossi

ma questo è giorno di gioia, e in effetti,

basta lacrime! Basta fazzoletti!“.

 

La maestra di Edmondo De Amicis

Apri la tua bell’anima innocente,

bimbo, a costei che di tua madre ha il cuore,

e rendile in amore

la luce che ella fa nella tua mente.

Amala tu, per chi le affaticate

veglie ripaga di villano oblio;

ama la, figlio mio,

pei bimbi tristi e per le madri ingrate.

Amala; e allor che dei suoi occhi il raggio

tremola stanco e le s’imbianca il viso,

tu, col più dolce riso

degli azzurri occhi tuoi, falle coraggio“.

 

La scuola di Roberto Piumini

Vado a scuola, vedo amici,

gioco, parlo, imparo, rido,

più si è, più si è felici:

degli amici io mi fido.

La maestra ha bei capelli

è un’amica un po’ più grande

lei ci insegna ritornelli,

lei risponde alle domande.

vado a scuola, vedo cose,

le disegno con colori,

sento storie misteriose,

e alla fine torno fuori“.

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