Vestiti invenduti: la Francia dice no agli abiti bruciati

Entra in vigore la legge francese che vieta di gettare l’invenduto negli inceneritori

La crescente sensibilizzazione nei confronti dell’ambiente porta a passare al setaccio ogni tipo di comportamento che potrebbe recarvi danno e anche i marchi di lusso non sono esenti da questo trattamento. O almeno questa si spera che sarà la tendenza del futuro, le cui basi sono state gettate in Francia, attraverso la Loi Anti Gaspillage, una legge fortemente voluta dal Governo e che si concretizza oggi nel divieto di buttare nell’inceneritore l’invenduto.

Lo scandalo legato al numero esorbitante di rifiuti nella moda di lusso aveva colpito l’azienda Burberry, il cui invenduto finito bruciato nel corso del 2018 era pari ad un valore di 31 milioni di euro. Da lì in poi si è notata una maggiore sensibilizzazione, ma che fino ad adesso non ha riguardato i marchi di lusso, mentre i brand come H&M o Zara stanno promuovendo campagne di riciclo e riuso. La Francia si mostra così pioniera, sottoscrivendo l’obbligo delle grandi aziende di moda, ma anche di articoli elettrici, di prodotti per l’igiene e cosmetici, di riutilizzare, ridistribuire o riciclare l’invenduto.

La legge stabilisce l’obbligo di indicare una ‘filiera di responsabilità’: produttori e i distributori dovranno finanziare, organizzare e implementare soluzioni adeguate per la raccolta, il riutilizzo o il riciclaggio. Le polemiche non mancano anche quando ci si trova davanti a delle buone notizie, c’è chi storce il naso affermando che le multe sono troppo poco salate, soprattutto per i marchi di lusso dai fatturati miliardari. Una multa da dieci mila euro potrebbe risultare ridicola per i loro standard, come sostiene il politico Arash Derambarsh.

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