Bollino nero (anche) per il vino: "Causa il cancro"

Il Parlamento Ue potrebbe approvare una nuova norma che imporrebbe di segnalare tutto l'alcol come cancerogeno, apponendo un'etichetta sulle bottiglie come avviene per le sigarette.

Un bollino nero, un avviso di stop. Per ora è solo una proposta quella di apporre, su tutte le bottiglie di vino e le confezioni di alcolici, un invito a non consumare, ma potrebbe diventare realtà in pochissimo tempo. Tra una settimana, precisamente, se l’assemblea plenaria del Parlamento europeo farà il primo passo votando favorevolmente la bozza del Cancer Plan, il piano anticancro per combattere le forme tumorali sempre più diffuse tra la popolazione mondiale.

L’alcol come le sigarette, quindi, non importa se consumato con moderazione o ‘una tantum‘. Perché, come è scritto sul rapporto dell’Unione, “non esiste una quantità sicura di consumo di alcol”. E, assieme all’alcol, ci sono moltissimi altri prodotti, come la carne rossa – già definita cancerogena dall’OMS -, che potrebbero subire la stessa sorte, vedendo imposte limitazioni sulla pubblicità o sulle sponsorizzazioni, e finanche un aumento delle tassazioni.

Portabandiera di questa battaglia contro l’alcol, ma soprattutto contro il vino, è Serge Hercberg, nutrizionista ed epidemiologo docente alla Sorbona di Parigi. È stato proprio lui ad inventare il Nutriscore, una sorta di etichetta che identifica le proprietà di un alimento attraverso una specie di classifica a semaforo: dal verde della A, apposta su tutti gli alimenti che contengono sostanze benefiche per il corpo, al rosso della E, che contiene sostanze nocive per il nostro organismo.

E per l’alcol Hercberg ha proposto di inasprire ulteriormente il sistema aggiungendo una F, in nero, per segnalare quanto siano dannosi anche quei prodotti che contengono piccole percentuali di alcol. L’iniziativa che punta a salvaguardare la salute potrebbe però avere delle conseguenze disastrose soprattutto per il settore vinicolo, che solo quest’anno ha conquistato l’ennesimo record storico dell’export arrivando a 7,1 miliardi di euro.

Proprio per questo motivo produttori e lavoratori del settore – ma anche i politici italiani – stanno insorgendo contro questo possibile risvolto. Tra i tanti anche il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti, che ha dichiarato:

“Unione italiana vini è estremamente preoccupata: da una parte ritiene doveroso redigere un piano anticancro, dall’altra è convinta che il report della Commissione Beca (Commissione UE sulla lotta al cancro, ndr) rappresenti un mandato in bianco per equiparare una bottiglia di vino a un pacchetto di sigarette, quale prodotto dannoso di per sé, a prescindere dalle quantità. Le recenti proposte in Francia sul Nutriscore confermano purtroppo questo trend, a monte del quale vi è un disegno più largo su scala globale, ossia un attacco al mondo della produzione agricola tradizionale”.

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