Avere una laurea rende più felici?

I laureati sono più soddisfatti dei diplomati: lo afferma un'indagine Istat. Le donne, però, sono sempre più scontente.

Più felici con una laurea in tasca, almeno rispetto a chi ha deciso di finire il percorso di studi con il diploma o ancora prima. Secondo l’Istat, infatti, gli italiani si dichiarano decisamente più soddisfatti se hanno conquistato questo tanto agognato titolo di studio.

Tra i diplomati e coloro che hanno dedicato un bel po’ di anni al conseguimento della laurea e che vivono e lavorano nella penisola, quindi, c’è un bel divario che riguarda il benessere e la soddisfazione personale.

Secondo i dati resi noti dall’Indagine Multiscopo “Aspetti della vita quotidiana”, nonostante il valore medio nazionale sia pari a 7,1, il livello di soddisfazione varia a seconda del grado di scolarizzazione arrivando fino a 7,4 nei laureati, scendendo fino a 7,3 nei diplomati e ancora di un punto in coloro che hanno la licenza media.

Questi dati si incrociano con quelli del sondaggio promosso dalla Lorien Consulting, dai quali di evince come gran parte dei giovani italiani creda fermamente di doversi inventare un lavoro nei prossimi anni per far fronte alla crisi economica, una professione nuova, redditizia e che consenta di lavorare in autonomia. Il desiderio di realizzarsi sul lavoro si sposa, quindi, con la consapevolezza che una laurea serve ancora, soprattutto se accompagnata da specializzazioni e corsi di formazione finalizzati a imparare i segreti di un mestiere.

Tornando all’indagine Istat, gli italiani occupati sono prevedibilmente più soddisfatti dei connazionali che cercano lavoro: tra i primi sono i liberi professionisti, seguiti dagli imprenditori e dirigenti a desiderare meno cambiamenti rispetto alla situazione attuale.

Un ultimo dato, tuttavia, mette in evidenza come le donne siano decisamente meno serene e soddisfatte del sesso forte, sia nel lavoro sia nella vita privata: in cifre, questa scontentezza si traduce in un 62% femminile contro un 6% maschile.

Fonte: Istat

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