Kate Middleton contro Mondadori, i siti porno la corteggiano

Kate Middleton possibile protagonista di un video hot realizzato a sua insaputa. Intanto in Italia divampa la polemica contro Silvio Berlusconi, proprietario di Mondadori.

Kate Middleton potrebbe essere vista di nuovo nuda? È una domanda che ha dell’incredibile, ma a quanto pare, costestualmente alle foto in topless che le sono state scattate a tradimento, ci sarebbe anche un video che vedrebbe coprotagonista anche il principe William. Il video in questione pare sia molto richiesto da parte di alcuni siti porno, tra cui il più celebre YouPorn.

Lo staff di YouPorn ha affermato di aver un libretto degli assegni fiammante ed è pronto a sborsare una cifra con molti zeri per accaparrarsi il video con Kate Middleton, sempre che esista e non sia solo un pettegolezzo. In tutto questo, si apre una questione morale: è giusto pubblicare delle immagini di nudo che ritraggono un personaggio pubblico in casa propria?

Il giornalismo, almeno quello italiano, non ha grossi precedenti come questo avvenimento che vede protagonista la principessa inglese Kate Middleton. Naturalmente, è facile immaginare che ci sarà una dura battaglia legale che probabilmente sarà supportata da tutti i media britannici, con il loro rifiuto categorico di pubblicare quelle foto incriminate. Kate è un personaggio molto amato, per cui nessuno sembra intenzionato a destabilizzare ciò che rappresenta.

Intanto non si placa in Italia la polemica nei confronti di Silvio Berlusconi, proprietario di Mondadori e delle riviste Closer e Chi, che per prime hanno pubblicato le immagini della principessa desnuda. In difesa dell’ex premier è scesa la figlia Marina Berlusconi:

«Capita che i fiumi dell’antiberlusconismo più fazioso e ossessivo finiscano per accecare anche una grande firma, mandandola fragorosamente a schiantarsi. Mio padre, che è presidente della Mondadori che edita il settimanale Closer che in Francia, ha pubblicato per primo le foto, si occupa di politica e con tutto il rispetto ha altro cui pensare che a un servizio fotografico. Secondo: la Mondadori è una casa editrice che impiega nel modo migliore quella libertà e autonomia che gli azionisti le hanno sempre doverosamente riconosciuto e anche in questa occasione si è limitata a fare il suo mestiere.»

Difficile in effetti pensare che Berlusconi sia direttamente responsabile della questione, anche se per la legge italiana gli editori, in questi casi, sono coinvolti nella battaglia legale. Difficile pensare però a una sua implicazione diretta per una ragione: Mondadori non è certo un piccolo gruppo e ci saranno molte deleghe, quasi labirintiche, per cui è complicato determinare chi effettivamente ha preso la decisione che si è rivelata infelice.

Fonte: Befan, Tmnews.

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