Loredana Bertè vs Simone Pillon sull'aborto: "Meno male che non è d'accordo con me"

La cantante e il senatore si scontrano in un botta e risposta social dopo che l'artista aveva commentato l'evento pro life di Roma: "La città era paralizzata dalla sfilata per la manifestazione 'Scegliamo la vita' guidata da Pillon, con cori e striscioni non solo contro l’aborto ma anche contro eutanasia e vaccini! Cioè contro diritti che mirano a tutelare la vita e la dignità delle persone, in primis le donne".

Loredana Bertè e il senatore Simone Pillon si scontrano sui social dopo che la cantante aveva commentato la manifestazione pro life di Roma con un post sul suo profilo Instagram.

La voce di Il mare d’inverno aveva raccontato del traffico nella Capitale, il giorno dopo il suo concerto al Teatro Brancaccio, spiegando il perché e commentando così l’evento:

“La città era paralizzata dalla sfilata per la manifestazione ‘Scegliamo la vita’ dei ProLife guidati da Pillon, con cori e striscioni non solo contro l’aborto ma anche contro eutanasia e vaccini! Cioè contro diritti che mirano a tutelare la vita e la dignità delle persone, in primis le donne…Ricordo ancora il giorno in cui andammo a votare a favore dell’aborto, nel 1978, il mio amico Albertino Martozzi ed io, all’uscita dei seggi, siamo stati presi a sassate, catenate, calci e pugni da un gruppo di squadristi di estrema destra…”.

Il post proseguiva nelle storie della cantante che citava anche il celebre slogan dei movimenti femministi degli Anni ’70Il corpo è mio e lo gestisco io” e sottolineava che la donna è una persona fisica con dei diritti e “un embrione non è ancora una persona, possono esserci mille motivi per cui decido di abortire”.

Tra le critiche anche una menzione all’obiezione di coscienza, che nella realtà in cui viviamo sembra quasi un “nuovo Medioevo”. Il senatore Pillon ha prontamente risposto a Loredana Bertè e dal suo account ha replicato:

“Vorrei tranquillizzare la Bertè, che se la prende con me per aver difeso la vita dei bambini. Cara Loredana, qui le botte non le rischi certo tu, ormai asservita al pensiero unico. Qui rischia, e di brutto, chi osa opporsi alla strage degli innocenti. Possibile che proprio tu, donna, non senta il desiderio di metterti dalla parte dei bambini che ogni giorno vengono fatti a pezzi nel grembo della loro mamma e gettati nei bidoni dei rifiuti ospedalieri? È questo il diritto che vuoi difendere? Pensaci. Magari ci regalerai una canzone sulla bellezza della vita! PS. il corpo è tuo, e puoi farne ciò che ti pare, ma il corpo del bambino non è tuo, è suo. Lasciamolo stare”.

Ed ecco che il botta e risposta continua, con l’artista che non ci sta e a sua volta ribatte:

“Pillon mi attacca perché non è d’accordo con me. Menomale, se fosse stato d’accordo con le mie parole mi sarei preoccupata. On. Pillon, si tranquillizzi: io non ho attaccato lei, sarebbe tempo perso e se non l’ho fatto in tutti questi anni in cui lei si esprimeva nel suo solito modo…non lo faccio certo ora. Sto solo difendendo non un ‘pensiero unico’ (come lo definirebbe un complottista, alimentando una propaganda ridicola quanto pericolosa), ma il mio pensiero di donna libera che, insieme ad altri, tanti italiani si è battuta per far riconoscere una legge sacrosanta. Quindi dorma pure tranquillo, Pillon, non è proprio nei miei pensieri”.

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